Diversi mesi fa ho scritto di un ragazzo che ha un roseo futuro dalla sua, Luca Lezzerini. In esclusiva per Esperto di Calcio, Adorno Maiani, suo primo allenatore e vero mentore. Con Adorno scopriremo come Luca Lezzerini sia diventato un portiere alle soglie dell'esordio nel calcio professionistico.
Ciao Adorno, benvenuto sul blog dell'Esperto. Racconta al grande pubblico chi sei.
Ciao a tutti, è un piacere essere qui con voi. Allora, sono un allenatore e preparatore fisico, ho dedicato la mia vita professionale ad aiutare i giovani estremi difensori italiani. Ho lavorato sette stagioni consecutive alla SS Lazio, fino ad accettare a inizio anno l'incarico con gli allievi nazionali di Lega Pro, esperienza terminata prematuramente a Settembre.
Luca Lezzerini, a quando risale il primo incontro con il giovane portiere viola?
Nell'ormai lontano 2007, presso il centro sportivo Dablù all'Eur. Luca giocava come centrocampista per la SS Lazio ed io allenavo i portieri. L'ho subito notato per la sua stazza fisica, che sfiorava il metro e ottantacinque. Come detto, giocava centrocampista (come Buffon) e dopo un allenamento mi avvicinai a lui e gli proposi di cambiare ruolo, provare a difendere i pali.
Dopo alcuni giorni di riflessione Luca accettò la proposta di buon grado ed io iniziai ad insegnargli tutti i segreti del ruolo. Ho cercato di farlo innamorare del nuovo ruolo, fornendogli le basi specifiche per diventare un estremo difensore moderno. Lavorare con lui era bello, mi è sempre sembrato un bravo ragazzo, educato con i tecnici come con i compagni, sempre pronto a recepire gli input che riceveva dallo staff e da me in prima persona.
Il direttore sportivo Corvino, all'epoca alla Fiorentina, lo corteggiò e fu bravo a portarlo a Firenze, dove tutt'ora risiede.
Bardi, Leali, Perin e Scuffett sono solo alcuni illustri predecessori di Luca. Lezzerini ha i numeri per ricalcare le loro orme?
I numeri ci sono, inutile nasconderlo. Per crescere, come portiere e come sportivo, occorre giocare. Allenarsi con un grande portiere può essere gratificante e stimolante, ma il solo impiego in settimana non basta a rendere completo un giocatore.
Per diventare un professionista occorre giocare, qualora non trovasse spazio nella Fiorentina gli consiglierei di provare l'avventura in cadetteria o lega pro. Farsi le ossa, come alcuni dei colleghi sopra citati, potrebbe risultare determinante per trovare una maglia in massima serie.
La scuola dei portieri italiani è, a mio avviso, la migliore del mondo. Da uomo di calcio, quale pensa possano esserme i segreti?
La scuola italiana per quanto mi riguarda è una delle migliori al mondo. Per stare al passo coi tempi credo si debba lavorare maggiormente sulla tecnica podalica, un pochino tralasciata rispetto alla classica preparazione fra i pali. L'estremo difensore è ormai un difensore a tutti gli effetti, a cui è chiesto di sapere uscire con i piedi ed impostare l'azione. A ben vedere può diventare il primo attaccante e con i suoi lanci può creare anche occasioni da rete. Non è insolito vedere un assist del portiere, oggi giorno.
Quali sono i ragazzi da tenere d'occhio?
Innanzitutto ci terrei a sottolineare un aspetto fondamentale: esistono due tipi di portiere, parlo di portieri in settori professionistici. Il primo è eccellente in allenamento e in partitella, ma poi in partita non è all'altezza; il secondo è invece concreto, tenace, concenctrato, cattivo (nel senso buono del termine) ma non cerca di mettersi in mostra. Ecco, è questo il portiere che ti fa vincere le partite.
Sui talenti futuri, posso fare un paio di nomi dopo averli allenati in prima persona. Si tratta di Luca Borelli (classe 1998) e Federico Rausa (1999), entrambi molto dotati fisicamente e concentrati sul loro lavoro. Se dovessi scommettere, loro due hanno le carte in regola per diventare dei professionisti.
1 comments:
Luca LEZZERINI ha esordito in serie A con la Fiorentina....vivissimi auguri al giovane classe "95..!! Ora sui social varie persone stanno prendendo meriti di scopritori del portiere che da centrocampista cambiò ruolo...ecco l'unica persona tecnico nell'anno 2007/2008 che ha convinto Luca di cambiare e fargli innamorare il ruolo del portiere sono io Adorno Maiani.
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