Esperto di Calcio

2 novembre 2012

Ajax e Barcelona, progetto giovani

foto giovanicampioni.com
I giovani sono il futuro. Questo vale in ogni branca della nostra società, a maggior ragione nel calcio, dove freschezza atletica, voglia di mettersi in discussione e di emergere sono indispensabili. Fra le squadre che incentrano il proprio futuro sui giovani ne spiccano sicuramente due, l'Ajax di Amsterdam e il Barcelona.
L'Ajax è la squadra dei giovani per antonomasia. I lanceri hanno il vivaio più forte e prolifico del mondo, tanto che il 90% dei loro giocatori provengono proprio da lì. Il modello è chiaro e semplice: acquistare ragazzi di belle speranze, crescerli come calciatori e come uomini, e lanciarli in prima squadra. Questa scelta ha per anni pagato, tanto da portare la squadra tulipana svariate volte sul tetto d'Europa. A metà anni novanta l'armata di Van Gaal disponeva di giocatori formidabili, cresciuti tutti nelle giovanili di Amsterdam: Seedorf, Davids, Van Der Sar, i fratelli De Boer, Blind, Bergkamp, Kluivert. Calciatori straordinari che hanno dapprima fatto le fortune dei lanceri, alzando al cielo coppe e campionati, quindi quelle dei più grandi club europei: Manchester United, Arsenal, Barcelona, Juventus, Milan. E' sempre stata questa la politica olandese, fin dai tempi del grande Johan Cruijff. Vendere i giocatori all'apice della carriera e reinvestire il denaro nel settore giovanile. Tale strategia manageriale vale ancora oggi che l'Ajax non al suo culmine. Nella rosa a disposizione di De Boer ci sono talenti cristallini che, ne sono certo, faranno strada. Parlo di Eriksen, Ebecilio, Sigþórsson, Andersen, Van Rhijn. Tutti ragazzi nati fra il 1991 e il 1994, già nel giro delle nazionali maggiori dei loro paesi. Straordinario.
Più recentemente, una strada simile è stata intrapresa dal Barcelona. I catalani, che guarda caso hanno avuto in società Cruijff e Van Gaal, i due artefici principali delle fortune olandesi. I blaugrana hanno sempre avuto una cantera piuttosto prolifica: Guardiola, Sergi, Arnau, Amor, De la Peña. Tutti grandi giocatori. Tuttavia le giovanili avevano bisogno di nuova linfa, nuovi impulsi. La cura olandese ha portato la dirigenza catalana ad esplorare il mercato dei giovani per portare a Barcellona i migliori giovani del mondo. Ecco allora sbocciare dal vivaio Xavi, Busquets, Puyol, integrati con ragazzi approdati nella cantera in tenerissima età: Iniesta, Tello, Pedro e Lionel Messi. E' lui il fiore all'occhiello dei settori giovanili mondiali. Arrivato a Barcellona a 13 anni, Messi è ora il più grande giocatore del mondo. Forse della storia del calcio, dipende dai gusti. Quanto potrebbe valere? 100 milioni di euro? Difficile dirlo. Il suo valore è inestimabile, come di chi l'ha cresciuto e preparato a diventare il migliore.
Piano piano ci stiamo arrivando anche noi italiani, l'importante è non avere diffidenza verso i giovani nostrani. Magari non avranno nomi esotici, ma hanno qualità straordinarie. Diamo loro la possibilità di imporsi e diventare delle stelle.

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