Esperto di Calcio

11 dicembre 2012

Cedric Diomandè Gondo: l'erede di Didier Drogba

Nome: Cedric
Cognome: Gondo
Data di nascita: 25 novembre 1996
Luogo di nascita: Costa d'Avorio
Squadra di appartenenza: Fiorentina
Ruolo: centravanti
Piede preferito: destro




Segnatevi questo nome: Cedric Diomandè Yann Gondo. Di solito, quando guardo le partite delle giovanili, tendo a distaccarmi ed analizzare lucidamente le prestazioni dei ragazzi in campo. Quando ho visto giocare Gondo, invece, mi sono subito balzati agli occhi paragoni importanti. Il centravanti della Fiorentina mi ricorda Didier Drogba, con il quale condivide ben più del paese di nascita.
Nato in Costa d'Avorio il 25 novembre 1996, si è trasferito in Italia all'età di 7 anni. Come buona parte dei calciatori africani, è dotato di un fisico fuori dal comune ed una potenza atletica favolosa. 
La partecipazione al reality "Calciatori giovani speranze" lo ha fatto conoscere al grande pubblico, rendendolo un vero e proprio personaggio. Ragazzo dal sorriso contagioso e con pochissima voglia di studiare, Gondo è un ragazzo semplice e sensibile. Dietro una facciata da playboy si cela un ragazzo con valori importanti, sempre pronto ad aiutare i compagni e dedicare goal e giocate alla sua mamma. Non ritengo che questo sia un punto di demerito, anzi credo sia la spinta giusta per sfondare nel calcio che conta. Cresciuto nel mito del connazionale Drogba, dell'italiano Balotelli e di Kevin Prince Boateng, Gondo è uno dei prospetti più interessanti del nostro calcio. 
Approdato giovanissimo alla Fiorentina, lavora quotidianamente per migliorare le sue qualità. Con i Giovanissimi si è fatto conoscere dalle grandi società italiane, realizzando 30 goal in 25 presenze di campionato, senza battere alcun calcio di rigore. Promosso anzitempo negli Allievi Nazionali, si è messo a disposizione di mister Federico Guidi. Il tecnico toscano ha puntato ciecamente sul ragazzo, facendolo diventare il suo terminale offensivo unico. Alle sue spalle un centrocampo di qualità, che sfruttava i suoi movimenti e le sue sponde, ma che aveva il compito di mandarlo in porta. Gondo non si è fatto pregare e, nonostante lo scudetto di categoria sia sfuggito di un soffio, si è distinto come uno dei giocatori più decisivi del campionato. Goal e assist non sono mancati, tanto da meritarsi la promozione nella categoria Primavera. Nessun dubbio che questo fosse l'iter che gli sarebbe spettato, ma è significativo che i viola si siano affidati ad un classe 1996 per guidare l'attacco della formazione di Leonardo Semplici. Con 6 reti in 11 partite, Gondo sta aiutando la Fiorentina a vivere una stagione da protagonista, duellando con la Juventus per la conquista dello Scudetto di categoria. A febbraio gli operatori di mercato si daranno tutti appuntamento a Viareggio, per vederlo da vicino e capirne le potenzialità. Sono certo che rimarranno tutti estasiati dalle qualità del centravanti, ma sono altrettanto sicuro che la Fiorentina non si priverà del suo talento. I viola hanno un gran bisogno di trovare un attaccante giovane e di qualità, che manca a Firenze dai tempi di Gilardino, ultimo grande interprete di una stirpe di bomber che ha visto giocare sotto la Fiesole Gabriel Omar Batistuta e Luca Toni.

187 cm per 75 kg di peso, Cedrig Diomandè Yann Gondo è il classico punto di riferimento offensivo. Con la sua stazza fisica e la sua tecnica è in grado di svariare su tutto il fronte d'attacco, mettendo in seria difficoltà le difese avversarie. Non è una prima punta statica e che vive solo per il goal, ma  un giocatore mobile che sa attaccare la profondità. Una delle caratteristiche che lo rendono unico sono i movimenti, curati con maniacale attenzione insieme a mister Guidi. Orizzontalmente o in profondità, il giovane bomber sa sempre cosa fare, sia spalle alla porta che di fronte ad essa. Velocità e forza fisica lo rendono praticamente immarcabile, anche dai difensori anagraficamente più grandi di lui. La struttura fisica è imponente, nonostante la muscolatura non sia ancora quella di un adulto. Scolpito come una statua romana, Gondo ha ampi margini di miglioramento sia in termini di forza che di velocità. La sua progressione devastante gli permette di saltare con estrema facilità l'uomo, tanto da presentarsi a tu per tu con il portiere avversario. Nonostante sia dotato di un calcio potente, predilige piazzare la palla con il suo interno piede, piuttosto che scagliare in porta una sassata. Coordinato ed elegante, Gondo può giocare come terminale offensivo unico o in coppia con un attaccante rapido. In campo ama dialogare con i compagni, specialmente Gulin e Bangu, con i quali si è creata un'affinità elettiva fin dai tempi degli Allievi Nazionali.
Fortissimo di testa, il centravanti viola ha una tecnica di base piuttosto buona. Sebbene il controllo di palla sia ottimo, può lavorare e migliorare nel dribbling da fermo. La sua stazza fisica ovviamente non aiuta in questa giocata, lui lo sa e punta l'uomo in progressione, saltandolo quasi sempre.
Destro naturale, ha un mancino di discreta qualità ed una grande freddezza sotto porta. Non è il rigosrista della squadra, ma quando è stato chiamato sul dischetto non ha mai fallito, dimostrando grande autocontrollo. In passato è stato paragonato per le sue caratteristiche tecniche ad Emmanuel Adebayor, ma io non credo che il paragone sia calzante. Rispetto al centravanti del Tottenham, Gondo ha un fiuto del goal decisamente più marcato ed una duttilità tattica più spiccata. Adattabile a diversi sistemi di gioco, credo si esalti come centravanti di riferimento, proprio come quel Didier Drogba che ha guidato il Chelsea sul tetto d'Europa. Rispetto al connazionale, Gondo sfrutta meno i tagli in profondità ed è meno propenso ad aiutare la squadra a salire. Queste sono però qualità sulle quali lavora giornalmente, mostrando negli ultimi mesi i frutti del suo lavoro.
E' presto per dire quale sarà la carriera di Cedric Gondo, ma le carte in regola per sfondare nel mondo del calcio ci sono tutte: fisico, tecnica e soprattutto testa. E' giusto che si diverta e viva la sua giovinezza, ma Gondo sta dimostrando domenica dopo domenica di avere un grande obiettivo: l'esordio in prima squadra. Continuando con questa dedizione e questa media realizzativa, l'esordio nel calcio che conta non è un'utopia.


1 comments:

Grazie per le post
Mi piace molto el blog
bellissimo!
Baccio

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