Esperto di Calcio

22 dicembre 2012

Squadre leggendarie: il Galatasaray di Terim


Una delle più belle favole del calcio moderno ha sede sullo stretto del Bosforo, ad Istanbul. In una città permeata di storia, non poteva mancare una straordinaria affermazione in ambito sportivo. Condottiero di quest'impresa un allenatore locale, Fatih Terim. L'Imperatore, com'è conosciuto da queste parti Terim, ha guidato il Galatasaray alla conquista della Coppa Uefa 2000, sconfiggendo l'Arsenal di Arsene Wenger.
Una squadra che si approccia in sordina alla competizione, capace di eliminare il Borussia Dortmund, il Maiorca ed il Leeds, prima di far capitolare i Gunners ai calci di rigore. Se guardiamo i risultati del Galatasaray di Terim, non fatichiamo a capire il perchè di quell'importante soprannome, e se ripensiamo a come giocava la squadra di Istanbul ne abbiamo un'ulteriore conferma. Terim è stato capace di costruire una squadra solida e divertente, ricca di talento ed esperienza.
Schierato con un anomalo 4-4-2, aveva nelle invenzioni del romeno Gheorghe Hagi e nei goal di Hakan Sukur le sue armi più affilate.
L'esperienza del campione del mondo brasiliano, Claudio Taffarel, guidava un ermetico reparto difensivo. Qui conviveano quattro difensori che facevano dell'agonismo e della ruvidità la propria forza. In mezzo i giallorossi erano pressochè impenetrabili, con Bulent Korkmaz e Giga Popescu a formare una diga invalicabile. Lo sanno bene Thierry Henry e Dennis Bergkamp, neutralizzati nella finale di Copenaghen.
Regista della squadra un altro romeno, la vecchia conoscenza del calcio italiano Hagi. Il Maradona dei Carpazi è stato un genio mai parzialmente comrpeso dal mondo del calcio. Nonostante una proficua militanza con il Real Madrid ed il Barcellona, ha trovato la sua dimensione ad Istanbul, diventando l'uomo simbolo ed il capitano del Galatasaray. Uomo carismatico e tutto d'un pezzo, univa ad un carattere spesso irascibile una classe cristallina. In grado di cambiare volto alla partita con una sola giocata, Hagi aveva la stoffa del fuoriclasse. Terim è stato l'allenatore che meglio lo ha capito e lo ha reso la stella del suo Galatasaray. Dai suoi piedi partivano e passavano tutte le trame offensive dei turchi, dal suo estro dipendevano le sorti della squadra. Il compito di proteggere il suo genio era affidato al metronomo di casa, Suat Kaya. Giocatore passato sotto traccia, Suat era un numero otto di grande sostanza. Piedi non proprio raffinati, ma una grinta e una caparbietà da vendere.
Sui lati, due "levrieri": Umit Davala e Okan Buruk, inconsapevoli che si sarebbero ritrovati pochi anni dopo a giocare il derby di Milano. Umit e Okan impressionavano in quel Galatasaray per corsa e abnegazione. Erano i primi ad inseguire la ripartenza degli avversari e sempre pronti a sfornare precisi cross per la testa degli attaccanti.
Il vero terminale offensivo di Terim è un'altra vecchia conoscenza del nostro calcio, Hakan Sukur. Accanto al bomber turco giostrava un attaccante generoso, spesso dimenticato dalla storia: Arif Erdem. I due componevano un tandem d'attacco ben assortito. Alto e forte Sukur, veloce e combattente Arif.
Hakan Sukur vive nelle stagioni ad Istanbul l'apogeo della carriera. 156 partite e 119 reti sono un dato che parla da solo, ma parte del merito non può che essere anche di Terim.
Motivatore e profondo conoscitore del calcio balcanico, l'Imperatore ha dato al Galtasaray un'identità ben precisa. Spinto dal calore dell'Ali Sami Yen, i giallorossi erano imbattibili fra le mura amiche. In trasferta si compattavano e ripartivano con le sponde di Hakan Sukur, superlativo sui palloni alti.
Per chi pensa che la favola del Galatasaray si è esaurita con quella vittoria in coppa Uefa, ricordo la stagione successiva. Ceduto Sukur all'Inter, sul Bosforo è arrivato uno dei centrvanti più prolifici della storia del calcio moderno: Mario Jardel. Si, proprio lo stesso Jardel goffo e grasso visto ad Ancona, capace di annichilire il Real Madrid con una doppietta in finale di Supercoppa Europea. Un attaccante immarcabile, con una media realizzativa di oltre un goal a partita a cavallo fra il 1996 ed il 2003.
Terim ha saputo far coesistere in un calcio nazionalista come quello turco, diverse etnie. Brasiliani, romeni e turchi diedero vita ad una squadra fortissima, bella da vedere e capace di rimanere negli annali del calcio.

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