Esperto di Calcio

27 dicembre 2012

El Coco, il fenomeno argentino che incanta Roma


Qualche giorno fa mi sono imbattuto in una interessante analisi su Erik Lamela, ad opera di Ugo Trani. Il giornalista de Il Messaggero ha scritto: 

"Erik Lamela, alzando la cresta più di quanto sia riuscito a fare all’Olimpico il suo coetaneo El Shaarawy, chiude il 2012 da capocannoniere della Roma.Con la Coppa Italia, 2 gol nell’edizione scorsa alla Fiorentina, l’argentino, 15 reti, ha fatto meglio di Francesco Totti, 14, e di Osvaldo, anche lui 14 come il capitano. La doppietta al Milan gli ha permesso di mettersi in testa la corona di re, sfilandola ai due compagni che erano piazzati meglio di lui. Lamela è il simbolo della nuova avventura di Zeman sulla panchina della Roma. L’argentino è il miglior marcatore giallorosso in questo torneo con 10 gol in 14 presenze (nemmeno Totti, Del Piero e Baggio, alla sua età, erano arrivati in doppia cifra in serie A). Nel campionato scorso solo 4 in 29 partite: la differenza è evidente. Ora è un altro giocatore, anche più decisivo, come dimostra l’ultima doppietta ad Amelia. E’ titolare per i gol, ma anche per il fisico e per la corsa, per la velocità e la tecnica. A convincere il tecnico di Praga che a fine agosto, prima del debutto in campionato lo etichettò come uno che «ancora non aveva capito i movimenti da fare sulle fascia», è stato però il sacrificio tattico. Erik suda anche quando non ha la palla e rincorre l’avversario che scappa".

Ha ragione, Lamela è il simbolo della nuova Roma. Giovane, forte, efficace e sicuro di sè, il funambolico argentino ha tutto davvero. Ricordo ancora quando un anno e mezzo fa intervistai Josè Alberti, grande esperto di calcio sudamericano. In quell'intervista esclusiva per Calciomercatoseriea.it lui mi disse: "date sei-dodici mesi a Lamela e diventerà un fuoriclasse". Aveva ragione, in barba a Luciano Moggi, che l'ha spesso definito un "giocatore da circo". El Coco, come lo chiamano in patria è un vero fuoriclasse. Classe 1992, come El Shaarawy, è destinato a diventare un giocatore di livello mondiale. Il suo dribbling, la sua corsa, l'incredibile freddezza sotto porta, tutte caratteristiche del campione. E ne sono felice, vedere ragazzi che sanno il fatto loro a 19-20 anni mi fa sorridere, mi fa capire perchè amo tanto lo sport ed in particolare il calcio. Lamela, Gotze, El Shaarawy, Neymar, Pogba, Isco.. che grandissimo Mondiale sarà quello di Brasile 2014. Dopo anni di parziale buio, il calcio sta tornando ai livelli di fine anni '90, in cui decine di campioni si sfidavano in campo nazionale ed internazionale per i più importanti trofei del mondo.

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