Esperto di Calcio

3 febbraio 2014

Pirlo, Lichtsteiner e quel movimento assassino

Il goal di Lichtsteiner è una di quelle situazioni che possono definirsi "studiate a tavolino". Molti allenatori provano gli schemi su calcio piazzato, Conte evidentemente li prova anche su azione. Il pallone di Pirlo verso il centro, il taglio da destra verso il cuore dell'area di rigore di Lichtsteiner, ed il pallone che s'insacca inesorabilmente alle spalle del malcapitato portiere, sono ingredienti tipici della Juventus di Conte. Situazioni studiate non ultimammente, ma dal primo giorno di ritiro di tre anni fa. Il primo goal della gestione Conte, nel roboante successo casalingo contro il Parma, porta proprio la doppia griffe: Pirlo-Lichtstesiner.
Ingredienti necessari? Due.
Un centrocampista pazzesco, con una visione di gioco fuori dal normale ed il piede preciso come la mano di un chirurgo plastico; un difensore che abbia il tempo d'inserimento di un attaccante e che sappia trasformare, di piede o di testa, l'assist al bacio del talentuoso compagno.
La vera domanda, a tre anni dalla prima occasione, è come sia possibile che molti allenatori facciano finta di non accorgersene e non prendano contromisure. Siamo tutti d'accordo che l'escamotage è geniale, perchè colpisce le squadre avversarie in quella che è considerata "la terra di nessuno". Il movimento di Lichtsteiner è assassino, mette a nudo le pecche in fase di marcatura da parte degli avversari. Chi deve occuparsi del taglio infatti, il centrocampista o il difensore. Proviamo ad analizzare la cosa.
La Juve di Conte gioca con due tornanti veloci e completi, capaci di difendere ed offendere allo stesso momento. Quando si trova dinnanzi una difesa schierata a quattro, lo svizzero e il ghanese sono preda in un primo momento di un centrocampista, quindi del terzino. E' lui che dovrebbe seguire il movimento a tagliare, è lui che non può lasciare indisturbato il suo avversario. Di fatto, a parte a Bergamo con l'Atalanta (goal nato da una bellissima palla da fermo di Pirlo, e ribadisco palla da fermo), le difese a quattro hanno sempre contenuto abbastanza bene questo movimento. Il discorso si complica quando la squadra che affronta i bianconeri si schiera con uno speculare 3-5-2. Ecco, in questo caso le difese vanno in crisi e i due esterni diventano letali, veri e propri killer. Per farci un'idea di chi si debba occupare di marcare lo svizzero e i suoi movimenti, analizziamo la partita di ieri. Lichtsteiner parte dalla sua mattonella preferita e s'inserisce perfettamente nel cuore della retroguardia di Mazzarri. Nel momento in cui parte, Nagatomo è già tagliato fuori. Il suo dirimpettaio, quello che tecnicamente dovrebbe prendersene cura in prima battuta, è a pascolare per il campo, beandosi di una fascia di capitano che mai avrei potuto pensare al suo braccio, ma tant'è. A rigor di logica, saltata la copertura dell'esterno, è il centrale di sinistra che dovrebbe marcarlo, avendo gli altri due in cura Tevez e Llorente. Juan Jesus, però, si addormenta, si guarda intorno ed in men che non si dica il pallone si sta trasferendo dalla testa dello juventino al sacco della rete.
Ineccepibile scelta quella di Pirlo, grande strategia quella di Conte, immane sciocchezza difensiva quella dell'Inter. Ma la cosa più grave, a mio modestissimo avviso, deve ancora arrivare. A fine partita Mazzarri, fra una giustificazione e l'altra, addossa la colpa a Kovacic. Ma come dico io, la mezz'ala non dovrebbe preoccuparsi di seguire l'inserimento del centrocampista? Vidal e Pogba non sono proprio due che disdegnano l'inserimento e la conclusione. Non sono un allenatore di Serie A, ma quanto detto da Mazzarri mi sembra una castroneria bella e buona, con l'aggravante di addossare per l'ennesima volta le responsabilità ad un giovane classe '94, che sotto questa sciagurata gestione si sta bruciando. E' già stato fatto giocare in tutti i ruoli e sempre senza continuità, nonostante abbia sicuramente tanto talento. Un nuovo caso Pirlo potrebbe essere in agguato in quel della Pinetina, ai posteri l'ardua sentenza.

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