Esperto di Calcio

4 marzo 2014

Storie di calcio: Zidane, Dugarry e quel giallo allo stade Chaban-Delmas

"Non abbiamo mai avuto particolari scontri di mercato, solo una volta i destini nostri di dirigenti e dei nostri club si sono avvicinati al punto quasi di toccarsi: era il 1996, il Bordeaux che stava facendo tanto bene in Francia metteva in mostra due talenti. Galliani prese il centravanti Dugarry, io preferii puntare sul giovane Zidane. Sapete tutti chi fece l'affare...".
Parole e musica di Luciano Moggi, che ai microfoni di "goal.com" ricorda il clamoroso colpo di mercato che la Juventus mise a segno e che portò al Milan il carneade Dugarry. Ricostruiamo la vicenda, certamente degna di una delle storie dell'Esperto.

A metà anni '90 Milan e Juventus dominano la scena italiana ed internazionale, a livello tecnico ed economico. Real Madrid, Bayern Munchen, Manchester United e Barcelona sono ancora lontane parenti delle compagini schiacciasassi e "distruggi-mercato" odierne; l'Inter spendeva e spandeva a vuoto (ricordiamo i miliardi investiti per giocatori del calibro di West, Ventola, Vampeta, Cauet, Keane, etc); non esistevano ancora gli sceicchi e i produttori di gas, capaci di sborsare cifre da capogiro.
Luciano Moggi e Adriano Galliani erano i "re" del mercato internazionale, sempre pronti a piazzare il colpo a sorpresa, specie sui giovani talenti europei. La Francia è nella seconda metà degli anni '90 una sorta di "Eldorado" del mercato, letteralmente saccheggiato da lombardi e piemontesi.
I rossoneri hanno portato al di qua delle Alpi i più fulgidi talenti transalpini: Jean-Pierre Papin, Marcel Desailly ed un giovanissimo Patrick Vieira. La Juventus, dopo l'epopea Platini degli anni '80, risponde portando sotto la Mole Didier Deschamps, apri pista di una lunga lista di francesi, che vedrà giocare con la casacca bianconera campionissimi del calibro di Zidane, Trezeguet, Thuram ed Henry, tutti eroi del Mondiale '98 vinto sotto l'azzurro cielo di Parigi.

Il mercato francese è uno dei migliori d'Europa in rapporto qualità-prezzo, ottimi giocatori a prezzi contenuti. Poco prima della rassegna continentale di Euro '96, le italiane mettono a segno alcuni colpi importanti. La Juventus acquista un giovane trequartista di origini algerine, tale Zinedine Zidane; l'Inter risponde con un centrocampista di origini armene dal nome impronunciabile, Youri Djorkaeff. Il Parma di Tanzi, sotto traccia, porta in Emilia Lilian Thuram, ma a fare il colpo "a sensazione" è il Milan, che si assicura le prestazioni di Christophe Dugarry, attaccante considerato un "astro nascente" del calcio internazionale. Galliani mette a segno l'acquisto per l'equivalente odierno di 6,5 milioni di euro, una cifra non impressionante oggi, molto più cospicua all'epoca. Considerazione ben più valida se pensiamo ai costi dei colleghi di Dugarry: 3,5 milioni per Zidane; 6 milioni per Djorkaeff, addirittura costo 0 per Thuram.
Come sono andate le cose è sotto gli occhi di tutti, sia in termini di investimento che di qualità di gioco. Zinedine Zidane fatica nei primi mesi italiani, ma esplode letteralmente e nel giro di pochi anni arriva a vincere tutto, a livello personale, di club e nazionale. Dugarry, impacciato come pochi, chiude la sua annata con la miseria di 5 reti ed un foglio di via fra le mani.

Nella rifondazione rossonera non c'è spazio per lui, ad attenderlo c'è l'assolata Catalogna. Inspiegabilmente, infatti, c'è ancora chi crede nel transalpino, che accetta di buon grado il trasferimento al Barcelona. Ai tifosi blaugrana non sembra vero, dopo anni spesi a guardare Romario, Stoichkov e Ronaldo si trovano in squadra un attaccante che il goal nel sangue non ce l'ha mai avuto, tanto da non chiudere mai, e sottolineo mai, una stagione in doppia cifra.
C'est la vie direbbe qualcuno, fatto sta che Dugarry riceve un nuovo due di picche, facendo ritorno in Francia, per poi chiudere la carriera con poche apparizioni e pochissime reti in Premier, con la maglia del Birmingham City.

A legarsi al dito l'errore è stato Silvio Berlusconi, parola di Thiago Silva: "Mi ricordo una discussione con Silvio Berlusconi: un osservatore era in Francia, a Bordeaux, per vedere Zidane ed un altro giocatore…L’osservatore ha scelto l’altro giocatore e si è lasciato sfuggire Zidane. Silvio Berlusconi è impazzito, gli ha detto: Come hai fatto a prendere l’altro e non Zidane?".
Come dargli torto? Leggenda vuole che, a Bordeaux, ci fosse lo stesso Moggi in tribuna. Scaltro come una faina l'ex direttore generale bianconero pare abbia fatto costanti apprezzamenti a Dugarry, per indurre l'osservatore del Diavolo a fiondarsi su di lui e lasciargli campo libero per Zidane. Verità o leggenda?

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