Esperto di Calcio

23 maggio 2014

Brasile 2014: rinunciare a Verratti sarebbe una follia

"Se non fossi diventato un cantante sarei stato un calciatore.. o un rivoluzionario. Il calcio significa libertà, creatività, significa dare libero corso alla propria ispirazione" - Bob Marley.

La frase del celebre cantante e musicista giamaicano racchiude appieno lo spirito del Mondiale, una competizione incredibile, unica. Insieme all'Olimpiade è l'unica manifestazione sportiva in grado di fermare il mondo, di far sognare a tutti i bambini di indossare la casacca della propria Nazionale ed ascoltare il boato dello stadio in tutto il suo fragore. Questa è la potenza del calcio, sport spesso sottovalutato e troppe volte vituperato, che ha nel suo codice genetico un irrefrenabile impulso di aggregazione sociale.
Nella sua essenza, però, è un gioco piuttosto semplice. Di solito non mi trovo d'accordo con la leggenda olandese Johan Cruijff, ma credo sia riuscito in pochissime parole a descrivere questo sport.
"Il calcio consiste fondamentalmente in due cose. La prima: quando hai la palla, devi essere capace di passarla correttamente. La seconda: quando te la passano, devi saperla controllare. Se non la puoi controllare, tantomeno la puoi passare".
Tradotto, in campo devono andare i campioni, quelli capaci di fare la differenza con la testa e con i piedi. Troppo spesso negli ultimi anni ci siamo fatti sedurre da caratteristiche quali fisico e atletismo a discapito di tecnica e visione di gioco. Un grande calciatore dev'essere una perfetta fusione fra queste caratteristiche. Non bastano tecnica e idee, ma tanto meno basteranno muscoli d'acciaio e polmoni indomabili. 

Si fa un gran parlare delle scelte di Prandelli in vista del Mondiale brasiliano. E' inevitabile che sia così, l'Italia è il paese dei santi, dei poeti, dei navigatori..ma soprattutto degli allenatori. Ognuno di noi, nel suo intimo o con gli amici, stila i propri convocati; inevitabilmente il risultato non è unanime. Mai.
C'è però qualcosa che non mi torna. Leggendo i giornali ed ascoltando i dibattiti alla radio, si vocifera troppo spesso che uno degli esclusi dalla spedizione azzurra possa essere Verratti. Quando l'ho letto non ci volevo credere, una scelta del genere sconfesserebbe completamente la frase del vecchio Johan. Se c'è uno che in Italia sa stoppare e passare un pallone, beh questi è proprio Verratti.
Storicamente siamo piuttosto avvezzi nel fare scelte discutibili, dai famosi "sei minuti di Rivera" all'esclusione di Roberto Baggio ad Euro '96 abbiamo dato dimostrazione di avere talvolta le idee confuse. Ecco perchè spero davvero che Prandelli non commetta un errore così marchiano, così stupido. A centrocampo, giusto per circoscrivere il discorso, non navighiamo nell'abbondanza. Pirlo, De Rossi e Marchisio sono intoccabili, dubito qualcuno possa replicare in tal senso. Andrea e Daniele, oltre ad averci portato sul tetto del mondo, rappresentano il nostro miglior regista ed il più efficace schermo protettivo davanti alla difesa. Tolti Vidal e Pogba, in Italia non esistono centrocampisti più forti di loro. Marchisio, vittima negli anni della sua duttilità tattica, è un mediano di livello mondiale e, dulcis in fundo, è in una forma psico-fisica pazzesca.
Ma gli altri, ne vogliamo parlare? Prandelli ha chiamato Aquilani, Parolo, Candreva, Montolivo, Romulo, Thiago Motta e ovviamente Verratti. Fra tutti questi volete forse dirmi che c'è davvero qualcuno che pensa che il sacrificato debba essere il pescarese classe '92? Non ci voglio né credere e né pensare.
Candreva a me piace tantissimo, non è un mediano ma io non vi rinuncerei mai. Corre, ha piede, sa calciare punizioni e rigori..insomma, lui è uno che porterei sempre.
Thiago Motta è forse l'unico, oltre a De Rossi, ad avere fisico ed un colpo di testa formidabile. Nelle partite fisiche uno così ci può servire.
Montolivo rimane per me un grande mistero. Giocatore con mezzi tecnici notevoli quand'era a Bergamo, non ha mai, e sottolineo mai, fatto il salto di qualità. Si è riciclato in un centrocampista tutto fare con il limite di non sapere impostare come Pirlo, di rubare palloni come De Rossi o inserirsi come Marchisio. Inoltre è schiavo del suo passo lento e compassato, una roba da far cadere le ginocchia.
Aquilani, sfortuna mia, l'ho visto giocare un anno intero. Altro grande talento sprecato, perchè non ha saputo maturare. Anche lui è rimasto un ibrido, tatticamente difficile da capire. Nella fiorentina gioca mezz'ala, ma le sue lacune sono compensate dal cervello di quel gran giocatore di Borja Valero.
Parolo è uno di quelli che si è fatto da solo. Ha fatto la gavetta e si è ritagliano un ruolo chiaro a suon di prestazioni convincenti. Donadoni lo impiega come mezz'ala con licenza d'inserirsi, potrebbe francamente essere una valida alternativa a Marchisio, a patto che Prandelli abbia in mente di lasciare i centrocampisti liberi di inserirsi.
Romulo è un giocatore modesto. Mi ha dato una consistitissima mano al fantacalcio e mi sento un po' in colpa a dirlo, ma non è all'altezza. E' uno generoso, ha quattro polmoni e gioca dove gli dici di stare. Ma suvvia, possiamo davvero rinunciare a uno come Marco Verratti per lui?

Da qualche giorno mi domando se sono io che ho i paraocchi o se questa possibile scelta sia davvero folle. Forse con un po' di presunzione, penso di aver ragione io. Se guardiamo le altre grandi scopriamo che nessuno sacrifica la qualità per la quantità.
La Germania si porta in un colpo solo Kroos, Gotze, Reus, Draxler e Ozil. Low non ci pensa neppure a lasciare a casa giocatori del genere.
La Spagna ha solo centrocampisti di grandissimo piede, il metodista è Busquets, non proprio Romulo o Montolivo.
Van Gaal ha convocato i giovani Clasie e Vilenha e gli esperti Van der Vaart e Sneijder proprio perchè danno del tu al pallone.
Persino i conservatori inglesi hanno fatto uno strappo alla regola ed arruolato Lallana, giocatore di scarsa esperienza internazionale ma grande piede.
Se noi dovessimo rinunciare ad uno dei nostri migliori talenti del presente e del futuro, francamente non lo capirei proprio.

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