Il Real Madrid "por la dècima"; l'Atletico per fare la storia. Si potrebbe racchiudere in questa piccola descrizione una partita che già di per sè non è mai stata uguale a tutte le altre.
La finale di Champions League che ci apprestiamo a vivere sabato è una delle più tese e cariche di significati della storia di questa meravigliosa manifestazione.
Il Real di Ancelotti - o come lo chiamano in Spagna "il Madrid" - è sempre nel novero delle favorite. Impossibile non pensare alla Casa Blanca come ad una squadra che possa alzare la coppa, un po' come quando al Mondiale si presenta ai blocchi di partenza il Brasile. Quest'anno, poi, in panchina siede uno specialista della Coppa, Carlo Ancelotti. E' stato scelto proprio per riportare le Merengues sul tetto d'Europa, raccogliendo l'eredità di un certo Josè Mourinho, capace di vincere la Liga ma fermato per due anni consecutivi ad un passo dalla finale.
L'Atletico Madrid è invece il nuovo che avanza. Nessuno avrebbe scommesso sull'ascesa degli undici Colchoneros, eppure Simeone ha fatto un lavoro pazzesco. Ha saputo sopperire alla cessione di Falcao, non prorpio uno qualunque, cementando il gruppo. Ha trasmesso ai suoi ragazzi quel carisma e quella voglia di vincere che lo hanno contraddistinto per tutta la carriera. In aggiunta, ha riportato in vita quel senso di appartenenza alla casacca bianco-rossa che nel corso degli ultimi anni si era perduto. Sotto la sua guida non solo sono esplosi i vari Diego Costa, Arda Turan, Gabi, Koke.. ma la squadra intera si è radicalmente trasformata, diventando un vero carrarmato. L'Atletico non è solo la difesa meno battuta d'Europa, è anche l'unica squadra ad aver festeggiato una Liga sul campo del Barcelona, impresa mai riuscita a nessuno in tutta la storia del calcio spagnolo. E lo ha fatto persino in rimonta, segno che il carattere agli uomini del Cholo non manca davvero.
Per inquadrare il match e i suoi significati, un'intervista esclusiva all'agente Fifa Gianfranco Cicchetti, con il qual scopriremo i meandri più reconditi di un derby infuocato, mai visto prima nella storia del calcio europeo, almeno a livello di finale.
Ciao Gianfranco, bentornato. Partiamo subito con le domande, Atletico Madrid v Real Madrid, l'ennesima testimonianza dello strapotere spagnolo. Ti saresti aspettato un derby in finale?
Ciao a tutti innanzitutto. La finale che gli addetti ai lavori si attendevano era Real Madrid-Bayern Monaco, ma purtroppo si sono affrontati in semifinale. Sull'Atletico nessuno avrebbe scommesso un euro ed invece la squadra di Simeone ha sorpreso tutti.
Sul Real, invece, credo che in pochi avessero dubbi sul fatto che sarebbe arrivato fino in fondo. Il derby in finale penso sia una cosa mai capitata prima, sicuramente non me lo sarei aspettato alla vigilia della Champions.
L'Atletico ha vinto la Liga in una rocambolesca partita contro il Barcelona, arriveranno carichi o appagati?
Arriveranno carichi, gasati e con niente da perdere. Se invece avessero perso la Liga negli ultimi minuti, avrebbero potuto pagare a livello psicologico la delusione e soprattutto il fatto di dover vincere per forza contro il Real per salvare la stagione. Ovviamente sono discorsi che lasciano il tempo che trovano una volta che si scende in campo.
Quanto potranno pesare le assenze di Diego Costa ed Arda Turan nel gioco colchonero?
Dalle ultime notizie dovrebbero farcela entrambi, ma ovviamente non saranno al massimo. Senza di loro, l'Atletico perde tanto, perchè sono anche due trascinatori e due leader caratteriali del gruppo.
Cristiano Ronaldo è in dubbio, schierarlo non al massimo potrebbe essere un rischio per Ancelotti?
Penso che lo schiererebbe anche al 50%, la sua presenza è troppo importante per l'economia delle Merengues. E' uno di quei pochi giocatori al mondo a poter risolvere una partita con una semplice giocata.
E' una sorta di Davide contro Golia. Da un lato un Atletico che non ha speso troppo; dall'altra una superpotenza economica. Quale insegnamento possiamo trarre e quali consigli dalle due madrilene?
E' un Davide contro Golia solo dal punto di vista economico, perchè l'Atletico, nonostante abbia un monte ingaggi tre/quattro volte inferiore al
Real, è una squadra di qualità, fisicità e con grandi individualità, creata a immagine e somiglianza del suo allenatore. Gli insegnamenti che possiamo trarre sono che anche senza risorse infinite, con l'organizzazione, la programmazione e un mercato intelligente si possono ugualmente ottenere risultati importanti.
Di contro anche ingenti investimenti senza un allenatore adeguato come può essere Carlo Ancelotti non si va da nessuna parte. I soli soldi non bastano, ci vogliono sempre competenza e organizzazione, nel calcio non si inventa niente.
Simeone contro Ancelotti, due centrocampisti tosti a confronto. Non è un caso che alcuni fra i migliori allenatori siano stati mediani (Conte, Guardiola, Trapattoni..), te lo spieghi in qualche modo?
I due erano già allenatori in campo, il passaggio sulla panchina è stato praticamente automatico. Il ruolo che un giocatore ha in campo influisce molto sul suo futuro da allenatore, ma non è un vero e proprio dogma. Basta pensare a Sacchi e Mourinho, che a calcio hanno giocato poco e a livelli non alti per smentire tale concezione.
In caso di vittoria per l'Atletico, potrebbe essere uno spot per il calcio e per il fair play finanziario introdotto dall'UEFA?
Penso proprio di si. Sarebbe la dimostrazione che non sempre vincono i più forti.
Per chiudere, un pronostico secco?
Vince il Real Madrid 2-1.
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