Esperto di Calcio

12 giugno 2014

Storie di calcio: Brasile v Croazia, la finale mancata

Correva l'anno 1998, era una torrida estate francese e si stava giocando una delle più belle edizioni della Coppa del Mondo di calcio. Eliminati da quegli undici metri che otto anni più tardi ci avrebbero regalato un'immensa gioia, gli italiani come me si apprestavano a gustarsi le fasi finali della manifestazione.
Le quattro semifinaliste erano Brasile, Croazia, Francia e Olanda. Tutto più o meno nella norma, se non fosse per quell'undici meraviglioso, che scendeva in campo con una maglia bianco-rossa a scacchi e tanto frizzante entusiasmo.

Al Vèlodrome di Marsiglia, la sera del 7 Luglio, va in scena quella che per i media è una finale annunciata: Brasile v Olanda. Le stelle non mancano, si sfidano l'estro carioca e l'organizzazione tattica del santone Hiddink, uno che ha fatto eccome la storia del calcio. Da una parte i reduci di Usa '94, Taffarel, Leonardo e Dunga, rinforzati da campionissimi del calibro di Roberto Carlos, Rivaldo e Ronaldo, poco più che spettatore a Pasadena. Dall'altra una squadra solida e geometricamente perfetta, poggiata sulla concretezza di Van der Sar, Stam e Davids; e sull'imprevedibilità offensiva del trio Zenden-Kluivert-Bergkamp.
Le premesse sono favolose, ma la partita non rispecchia le attese. L'Olanda è scarica, dopo aver eliminato gli argentini sul filo di lana (grazie ad una perla di Dennis Bergkamp) sono mentalmente e fisicamente provati. I verdeoro si perdono nel loro talento, ma riescono ad andare in vantaggio a inizio ripresa, con un guizzo del solito immenso Ronaldo. La partita viaggia a quel punto sul filo del nervosismo, fino a quando è Patrick Kluivert a trovare un insperato pareggio a pochi minuti dalla fine.
Ai supplementari le squadre non ne hanno davvero più, sfiancate dal caldo giocano mezz'ora sotto ritmo, trascinandosi ai tiri dagli undici metri. Guai a sfidare gli specialisti brasiliani, che infatti non sbagliano un colpo. Eroe di giornata, di nuovo, lo specialista degli undici metri, Claudio Taffarel. Il portiere ex Parma ipnotizza Cocu e Ronald De Boer, consegnando ai verdeoro la seconda finale consecutiva.

Ad attenderli in finale, si dice, i padroni di casa della Francia. La favola croata è a detta di tutti giunta al capolinea. Di fronte a 76000 francesi in festa, nella cornice dello Stade de France, si gioca la sera dell'8 Luglio. I francesi, strafavoriti dal pronostico, scendono in formazione tipo. Le stelle sono le solite: Thuram, Djorkaeff, Deschamps e Zidane; il contorno è fatto di giocatori di grandissimo livello, come Petit, Lizarazu ed il "vecchio" leone Desailly. La Croazia si presenta sul campo con la consapevolezza di chi non ha nulla da perdere e la tipica sfrontatezza delle squadre balcaniche, che storicamente non temono nessuno. E i croati, di qualità, ne hanno da vendere. Boban, Stanic, Jarni, Simic e Suker, con un'inspiegabile esclusione di Robert Prosinecki, un centrocampista totale che nel calcio ha fatto molto meno di quanto avrebbe potuto.
Fin dalle prime battute si capisce che gli uomini di Zagabria non sono venuti a fare le comparse, ma a giocarsi l'accesso alla finale. Lo squillo arriva forte e chiaro al 46', quando Davor Suker gonfia la rete di Barthez e alza al cielo di Parigi le sue braccia. Nemmeno il tempo di metabolizzare il vantaggio, però, che la Francia pesca dal cilindro un jolly inaspettato. E' Lilian Thuram a trovare il pari, sessanta secondi dopo il vantaggio croato. E' il primo goal della carriera di Thuram con la maglia dei galletti, non c'èra occasione migliore.
La Croazia non si scompone, continua a produrre gioco e spaventare lo stadio. Su un ribaltamento di fronte, l'imponderabile. La palla arriva al limite a Thuram, che vince un rimpallo e calcia di sinistro, il suo piede meno forte. La palla prende una traiettoria a girare, rimbalza sull'erba e s'insacca alle spalle di Ladic. La Francia è in finale, grazie agli unici due goal della carriera di Lilian in nazionale.

Il calcio è un gioco terribile, a volte crudele oltre i limiti. La Croazia di Boban e Suker merirava la finale e proprio quell'occasione mancata è rimasta negli occhi e nei cuori dei bianco-rossi, che questa sera cercheranno la loro vendetta sportiva. Non con la Francia, con cui hanno perso sul campo, ma con il Brasile. La finale di Francia '98, doveva essere Brasile-Croazia, ecco perchè i verdeoro non possono dormire sonni tranquilli. L'atto conclusivo di quel Mondiale potrebbe andare in scena questa sera (dopo l'antipasto del 2006), all'esordio della manifestazione più bella che le nazioni riescano ad organizzare.

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