Esperto di Calcio

29 giugno 2014

Mondiali2014: la banda Cafeteros spaventa il Brasile

E' Colombia-spettacolo al Mondiale. L'ho detto più di un anno fa, questa squadra può fare grandi cose. Non c'era alcun dubbio che l'Uruguay, orfano del suo leader, non avrebbe avuto alcuna speranza. E infatti i Cafeteros hanno dominato in lungo e in largo, spaccando la difesa celeste con le accelerazioni degli esterni e le imbucate di James Rodriguez, un numero 10 fantastico. I quarti di finale, risultato storico per i sudamericani, sono strameritati e francamente penso che non sia così utopistico pensare di vederli arrivare fino in fondo. La squadra ha tutto davvero: una difesa solida, un centrocampo sostanzioso, due esterni spaventosi, un attacco formidabile. Cos'altro si potrebbe volere?
All'indomani dell'infortunio di Falcao più di un dubbio si è insinuato negli addetti ai lavori. "E' una buona squadra, ma senza Falcao non trovereanno la via del goal". Mai fare i conti senza l'oste, Falcao era ed è un leader per questa Colombia, ma James Rodriguez e Jackson Martinez non hanno molto da invidiargli. Quest'ultimo, partito in sordina, è deflagrato contro il Giappone, realizzando la prima doppietta della storia colombiana in un Mondiale. James, l'attuale capocannoniere del torneo, si è invece imposto come leader fin da subito. Compagno al Monaco proprio di Falcao, si è preso la squadra sulle spalle e ha iniziato a dare spettacolo con giocate e reti sopraffine. Sua la più bella del Mondiale, proprio nel 2-0 all'Uruguay. Stop di petto fuori dall'area di rigore e palla calciata al volo, prima che rimbalzi a terra con il mancino. Una conclusione secca, precisa e imparabile. Muslera la sfiora quel tanto che basta perchè sfiori la traversa interna, rimbalzi a terra e s'insacchi in rete. Un goal fantascientifico di un giocatore pazzesco, classe '91 e destinato ai maggiori palcoscenici del calcio internazionale.

In Europa c'è ancora qualcuno che si stupisce, in Colombia ed Argentina no. James Rodriguez è stato il più precoce giocatore della storia per moltissimi aspetti. Figlio dell' ex calciatore professionista Wilson Rodriguez, mezzala titolare della Nazionale che disputò il Mondiale Under-20 del 1985, James inizia la sua avventura nel calcio vero a 12 anni. Se lo litiga mezza Colombia e alla fine se lo aggiudica l'Evingado, squadra con cui debutta e con cui si guadagna la prima maglia della Nazionale Under-17.
Nel giro di pochi anni è asta in Sud America per lui, la spunta il Banfield che lo porta in Argentina a 17 anni. Giusto il tempo di diventare il più giovane straniero della storia a debuttare in Primera Division ed ecco un nuovo record. Nel 2009 è già titolare indiscusso e leader del Banfield, a sorpresa campione d'Argentina per la prima volta nella sua storia. Il resto è storia nota, con il suo passaggio al "solito" Porto e l'investimento del Monaco per farne una delle colonne del nuovo ciclo monegasco. Ora che anche Carlos Valderrama l'ha nominato a "Pibe" erede, nulla lo può fermare.

Insomma, il Brasile non può dormire sonni tranquilli. Lo sapete, questo Brasile io non lo amo per nulla, rappresenta l'antitesi di tutto quello che so e che amo della Seleçao. Anche ieri, contro il Cile, avrebbero meritato di uscire. La traversa di Pinilla, colpita al 119', grida ancora vendetta; i miracoli di Julio Cesar, in partita e durante i rigori, hanno tenuto a galla una squadra poco viva. Davanti il solo Neymar fino ad ora è bastato, anche se contro la Roja non ha trovato la via della rete. Ma basterà per sempre?
Io non credo, ma quando il Brasile scende in campo nella sua terra è difficile non pensare che sia favorito.

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