Nome: Dino Špehar
Data di nascita: 8 febbraio 1994, Osijek
Nazionalità: Croazia
Altezza: 176cm
Piede preferito: Ambidestro
Squadra: NK Osijek (di proprietà del Bayern Monaco)
Ruolo: Seconda Punta, Trequartista
La Croazia è ormai un realtà affermata come fucina di talenti, dopo Matej Delac portierone del Chelsea, Šime Vrsaljko, il trequartista Mateo Kovačić e l'attaccante Marko Livaja, ecco un altro interessante prospetto offensivo della Nazione balcanica, la seconda punta Dino Spehar.
Dino nasce a Osijek, città natale del più grande attaccante croato di sempre Davor Suker, e del papà di Dino, Robert Spehar, attaccante che tra il 1988 e il 2005 ha girato un po tutta l'Europa con fortune alterne, passando anche per l'Hellas Verona all'epoca allenato da Cesare Prandelli, ma a Osijek è sempre stato considerato un grandissimo giocatore ed oggi è il presidente della squadra nella quale sono cresciuti sia lui che suo figlio.
Dino infatti ha percorso tutta la trafila delle giovanili, dove ha impressionato tutti mettendo a segno la bellezza di più di 300 reti nel corso delle varie selezioni, ed approdando in prima squadra a soli sedici anni. Nell'ottobre 2010 ha siglato il suo primo contratto professionistico e pochi giorni dopo, precisamente il 27 ottobre, ha fatto il suo debutto nella squadra maggiore in Coppa di Croazia. Per quanto riguarda il suo primo gol da professionista non ha dovuto aspettare molto, il 13 novembre entra a partita in corso contro lo Slaven Belupo debuttando cosi nella massima serie croata e dopo soli sette minuti di gioco conquista il record di giocatore più giovane ad aver segnato nella Serie A croata, battuto la settimana dopo dal suo amico, compagno in Nazionale e rivale Mateo Kovačić.
Al termine di quest'ultima stagione Dino ha totalizzato 15 presenze in 1.HNL.
Dino è un attaccante moderno molto rapido, può svariare su tutto il fronte d'attacco arrivando a giocare addirittura ala in un 4-3-3, ma il suo ruolo naturale è quello di seconda punta o all'occorrenza può essere schierato da trequartista come spesso gli capita nella Nazionale under 17. Vede la porta molto bene, sicuramente il senso del gol lo ha ereditato dal padre, che però era più un attaccante d'area di rigore. Dino fa degli inserimenti e della rapidità i suoi punti di forza, e bisogna dire che anche alla voce assist non se la cava di certo male grazie ad un ottimo controllo di palla.
Il suo rapporto con le Nazionali giovanili è sempre stato ottimo, dopo una sola presenza in under 14 passa giovanissimo in under 16 dove realizza 1 gol in 6 partite. Al suo approdo in under 17 diventa subito uno degli elementi cardine della squadra, ad oggi ha totalizzato 13 presenze condite da 8 gol e soprattutto da un ottimo Europeo di categoria con 4 gol in 6 partite. Purtroppo a parte la sua ottima prestazione personale le cose sono andate male alla Croazia che non ha passato il girone eliminatorio, battuta dai vincitori finali dell'Olanda.
L'interesse attorno a Dino è sempre stato molto alto, con gli osseratori delle più importanti squadre europee che non si perdevano una partita del giovane campioncino croato. I primi a manifestare la volontà di acquistare il giovane attaccante sono stati gli inglesi del Manchester United, seguiti a ruota dagli onnipresenti emissari dell'Arsenal. Il padre di Dino ha sempre rifiuto deciso ogni proposta venisse avanzata per il ragazzo, dichiarando che prima avrebbe dovuto pensare a finire la scuola e ad affermarsi nell'Osijek, poi avrebbe pensato ad un eventuale trasferimento.
Ma lo scorso febbraio è arrivata la chiamata che non si poteva rifiutare, il Bayern Monaco ha fatto carte false per assicurarsi Dino, pagandolo una cifra superiore ai 3 milioni di euro e permettendo al giocatore di restare un altro anno in prestito a casa sua.
Proprio il padre alla fine ha acconsentito al trasferimento in Germania, Paese dove la pressione sui giovani è minore e dove potrà affrontare il grande calcio con tranquillità.
Dino è uno dei tanti giovani che stanno calcisticamente nascendo in Croazia e che in futuro difenderanno i colori della loro Nazionale, e a ben vedere il talento che c'è in giro sicuramente saranno una Nazionale molto temibile tra pochi anni.
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