Sono lontani i tempi in cui Moratti spendeva e spandeva. Siamo in tempo di recessione e a Stramaccioni è stato chiesto di rigenerare un'Inter spompata. Dopo i fallimenti di Benitez, Ranieri e Gasperini, il giovane tecnico ha deciso di invertire la rotta. In fase di mercato sono stati acquistati giocatori funzionali al progetto e, soprattutto, allo spogliatoio. Handanovic, Sivestre, Guarin, Gargano, Palacio e la ciliegina sulla torta: Cassano.
Ma partiamo dalla difesa, fase in cui Stramaccioni si è dedicato con maggior attenzione. Uno dei problemi dell'Inter era quello di subire troppi goal, nonostante un reparto arretrato di tutto rispetto. Sulla scolta di quanto fatto da Mazzarri e Conte, anche il tecnico romano ha deciso di passare alla difesa a 3. Questa scelta tattica non solo garantisce solidità e concretezza ma permette di esaltare le caratteristiche dei giocatori in rosa. Ranocchia, Samuel e Juan Jesus formano infatti un trio di difesa roccioso, insuperabile sulle palle alte e, tuttosommato, anche rapido. Il vero capolavoro di "Strama" si è consumato recuperando Ranocchia, arcigno stopper classe 1988. Il ragazzo è ad oggi un punto fermo dell'Inter e della Nazionale; insuperabile di testa è il perno perfetto per dar vita ad una cerniera difensiva insuperabile.
Il centrocampo si basa su due esterni dotati di un'elevata capacità polmonare: Javier Zanetti, inossidabile capitano, e Nagatomo. I due hanno il compito di solcare la fascia tanto in fase difensiva quanto in quella offensiva, garantendo copertura e traversoni. In mezzo al campo il punto fermo è Esteban Cambiasso, giocatore che sembrava ormai sul viale del tramonto. Stramaccioni ha compreso che il mediano argentino non poteva sostenere ritmi di gioco vertiginosi e ha deciso di ritagliare per lui un ruolo diverso. Cambiasso non è più infatti quel "macinino" recupera palloni che era stato con Mourinho, ma si è trasformato nel faro della mediana. Accanto a lui giocano infatti Gargano e Mudingaiy, i cui compiti sono quelli di recuperare palloni e servirli a Cambiasso, novello regista nerazzurro.
L'attacco è il reparto in cui le soluzioni sono maggiori, inutile nascoderlo. La stagione è iniziata con un trequartista (Sneijder o Coutinho) alle spalle di Cassano e Milito. Se sul "Principe" è scontato riporre notevoli aspettative, la bravura dell'allenato nerazzurro è stata quella di dar fiducia a Cassano. Fantantonio è un giocatore che, se in fiducia, può fare malissimo. La personalità e la spensieratezza di Stramaccioni hanno conquistato il barese, che si è prontamente messo al servizio della squadra.
Con l'infortunio di Sneijder ed il rientro di Palacio, per l'Inter si sono aperte nuove soluzioni offensive. Il tridente, composto appunto da Milito, Cassano e Palacio non è un miraggio, ma una concreta possibilità. In casa contro il Catania è già stato sperimentato con successo e i tre hanno dimostrato di poter convivere pienamente. Cassano e Palacio si muovono, non dando punti di riferimento alle difese. Milito è il solito killer d'area di rigore, in grado di finalizzare gli assist "al bacio" dei due compagni.
L'Inter gioca bene, diverte e vince. Forse non porterà a casa il tricolore, ma di certo ha imboccato la strada giusta per ricostruire un gruppo in grado di competere per anni ai massimi livelli.
Daniele Berrone
2 comments:
Ho l'impressione che Coutinho sia stato accantonato un po troppo in fretta..l'anno scorso ha fatto molto bene all'Espanol!
Indubbiamente, Coutinho è un classe 1992 su cui puntare ad occhi chiusi. Con il rientro di Sneijder e l'impiego del tridente gli spazi si ridurranno ulteriormente. Spero fortemente che si ritagli un posto, i giovani di valore devono giocare.
Posta un commento