Cassano sì, Cassano no, Cassano forse. La Gazzetta dello Sport ha provato a chiedere a tre grandi campioni del passato cosa fare con l'eterno incompiuto.
Tre "Saggi" dell’Inter passata votano per la sua permanenza. Primo, Sandro Mazzola: "Deve restare, oltre al fatto che ha un contratto. A tratti ha fatto vedere bellissime cose. Ah, sia chiaro: non da titolare ma come cambio di lusso, come già doveva essere quest’anno". Secondo, Mario Corso: "Credo debba restare, perché è utile e perché mi è sembrato fisicamente a posto". Terzo, Evaristo Beccalossi: "Per quello che ha fatto, fossi nell’Inter lo terrei eccome. Quest’anno è stato l’uomo in più, e fra l’altro ha praticamente sempre giocato. Uno con qualità fa sempre comodo, poi bisogna vedere quanto lui ha in mente la Sampdoria...".
Nel mio preambolo si è ben capito come la penso. Cassano non fa la differenza, non la faceva a 20 anni e 15 kg fa; non la farà nè oggi nè domani. E' un buon giocatore e concordo con Mazzola che possa essere una buona alternativa, ma se l'Inter vuol vincere non è il cavallo su cui puntare. Lo dice la storia, sua e dell'Inter, non io. Gli altri la pensano diversamente da me, e son certo anche molti tifosi meneghini. Il calcio è bello anche per questo, forse parto prevenuto ma a me non è mai piaciuto. Un talento cristallino, più o meno come Balotelli, ma senza voglia di sudare, lottare e sacrificarsi. Non sono i giocatori che piacciono a me, mi spiace. Se a questo aggiungiamo un carattere poco incline al compromesso ed un'educazione tutt'altro che superba, il quadro è completo.
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