Esperto di Calcio

11 aprile 2013

Onore ai vincitori ed un applauso ai vinti: lo spettacolo della cultura sportiva


Onore al Bayern. L'ho scritto a caldo, lo ribadisco a quasi 24 ore di distanza. I bavaresi hanno meritato, facendo trionfare lo sport. Non bisogna rammaricarsi o dispiacersi, quando vince la squadra più forte e che si è distinta per correttezza e qualità del gioco, bisogna fare soltanto una cosa: applaudire.
Da questa due giorni di Champions abbiamo imparato tante cose, sul calcio, sugli arbitri e sullo stile.

Abbiamo imparato che l'operato dell'arbitro ha una sua valenza, ma che gli errori vanno accettati e capiti. Pensiamo a Borussia Dortmund-Malaga, Pellegrini si è lamentato per un goal in fuorigioco, ma non ha fatto drammi. E' passata la squadra con maggior classe e maggiore determinazione, giusto così

 Abbiamo imparato che anche i marziani si possono fermare. Il Psg di Ancelotti ha fatto tremare il Camp Nou, non ha passato il turno ma ha dimostrato a tutto il mondo che il Barcellona si può battere o, quantomeno, ce la si può giocare a viso aperto senza mai perdere.



Abbiamo imparato che i campioni, in Europa, fanno la differenza. E non parlo dei presunti fenomeni, quelli che i media montano ad arte in Italia. Gente come Ilicic e Cassano, in Champions, non ti fa la differenza. I famigerati "top player" non sono i giocatori da copertina, ma sono quelli come Mandzukic che, usciti in sordina, sono fortissimi in tutto ciò che fanno: corsa, dribbling, tiro in porta ed una mente da lottatore. Il tutto senza rimirarsi nel proprio talento o finendo sui rotocalchi patinati con la biondona di turno.

Abbiamo imparato che per vincere devi avere qualità, ma anche tanta tanta corsa. Le squadre che sono arrivate in fondo sono le più forti qualitativamente, ma anche quelle che corrono di più. C'è chi lo fa con il pallone attaccato ai piedi e mille passaggi; chi invece pressa fortissimo per 90 minuti; chi infine ha nei giovani talenti il suo punto di forza.

Abbiamo imparato che Andrea Pirlo rimane uno dei giocatori più forti del mondo, con i piedi. Ma allo stesso tempo ci siamo resi conto che, pressato da un giovane come Muller, va in difficoltà anche lui.
Fisiologico e per nulla preoccupante, ma se nel campionato italiano Pirlo domina in lungo ed in largo, questo significa che forse il nostro livello è davvero rivedibile.



Abbiamo imparato che applaudire l'avversario è bello e giusto. Così come tributare un ringraziamento a chi, nonostante l'eliminazione, ci ha provato e ce l'ha messa tutta.

Abbiamo imparato che gli arbitri europei sbagliano tanto quanto i nostri. Semplicemente son più protetti, più rispettati e, udite udite, più sereni nel prendere le decisioni. L'arbitro sbaglia, ma fintanto che parliamo di disegni divini, malafede, incompetenza o compensazione non andremo da nessuna parte

Abbiamo capito che nel calcio, come nello sport, vince sempre chi è più forte di testa. Chi non molla mai, chi prova fino all'ultimo istante a perseguire il successo e l'obiettivo che si è prefissato. A volte non basta, ma chi la dura la vince.

foto esclusiva
Abbiamo imparato che i tifosi e le squadre avversarie vanno rispettate. Il Bayern, l'ho visto con i miei occhi e lo vedrete da queste foto esclusive scattate ieri a Torino, è stato accolto con applausi e una folla pronta a far foto ai campioni teutonici. Non si sono usate spranghe, sassi o bastoni. Torino ha dimostrato di essere una città europea, e questo deve inorgoglire l'intera città ben prima che i tifosi bianconeri.

foto esclusiva










Abbiamo imparato un po' di cultura sportiva, ci sarebbe tanto bisogno di serate come quelle di ieri in Italia. Ma forse è troppo tardi..

0 comments:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More