Esperto di Calcio

2 ottobre 2013

Dal Rayo alla Champions: Leonardo Carrilho Baptistao

Tra i calciatori più interessanti e sottovalutati del panorama calcistico europeo troviamo l’attaccante dell'Atletico Madrid, Leonardo Carrilho Baptistão. Calciatore brasiliano clase '92, è un prodotto delle giovanili del Rayo Vallecano. Madrileno d'adozione, il giovane centravanti rappresenta una particolarissima congiunzione di caratteristiche tecnico-tattiche, molto difficili da trovare sopratutto nel panorama sudamericano.
Centravanti molto atletico e dinamico, è dotato di un peso da attaccante centrale vero (182 cm x 78 kg). Alla capacità di resistenza al contrasto e alla forza d’impatto si abbinano anche una progressione impressionante sul lungo e medio-lungo ed una agilità nel breve – con e senza palla – da classica seconda punta carioca. Non ricordo altri giocatori così completi ed eclettici classe '92, nemmeno il nostro El Shaarawy.
Nel 4-2-3-1 del Rayo, occupa la posizione di unico terminale offensivo, ma la vastissima zona di campo occupata in orizzontale lo rende – a seconda dei dettami tattici – tanto esterno a destro, quanto vero e proprio trequartista d’inserimento. Per movimenti, parte di solito in posizione in posizione molto arretrata, intorno ai 40-45 metri dalla porta, come a rappresentare l’ultimo centrocampista della squadra, in una formazione che – in fase di non possesso – si schiera quasi con un 4-2-4-0. La capacità di tenere la linea di difesa bassa e la reattività nel dare profondità, tuttavia, non ne limitano affatto il peso offensivo: la progressione lo porta a salire con costanza e a rappresentare, sempre e comunque, un appoggio in fase d’attacco. Una sorta di trequartista moderno, che gioca a tutto campo.



Impossibile, o quasi, trovargli quindi somiglianze con qualche collega più noto. Sul fronte tecnico Baptistão risulta essere un calciatore di ottimo livello, completo sia sul fronte dei controlli che nel repertorio delle giocate: un elemento così potente e dinamico, con grande possesso in velocità e nello stretto (buono anche il gioco di gambe e la reattività nel tocco), diventa difficile da contrastare con marcature dirette, senza considerare la presenza negli ampi spazi. Destro naturale, tecnico e molto potente, forse solo un po’ lento nel calcio sul cambio di passo e nel cambio di piede (paga le leve lunge); di minor livello il mancino, ma in costante ascesa specie sul fronte della pulizia nel calcio. I movimenti offensivi di efficacia maggiore originano sempre lontano dalla porta (nel partire sul centro-destra è convergere è micidiale), mentre nell’area piccola forse non è completamente a suo agio, caratteristiche a parte. Il fraseggio è di alto livello, così la capacità di servizio (7 assist in 21 partite sono tanti per un centravanti). Molto migliorato sul gioco aereo, ma ancora poco “esperto” nel prendere centimetri sulle marcature dirette. Ciò che sembra mancargli sembra essere una certa creatività e variabilità sul fronte delle giocate. L’imprevedibilità gli deriva dalla notevole ecletticità, ma nelle singole azioni personali pare essere ancora troppo quadrato e – a fronte di squadre molto tattiche – alla lunga prevedibile e contrastabile con una “zona” forte e compatta. Altro aspetto debole è la tenuta nelle situazioni di “calo”: in condizioni di poco possesso e di ridotta partecipazione all’azione tende a sparire dal gioco, anche sul fronte della lucidità in fase di copertura. Il doppio passaporto brasiliano-italiano lo rende appetibile non solo in ottica mercato, ma anche in chiave Nazionale azzurra. Un calciatore dal potenziale incredibile con nelle corde anche 20 gol annui, serio, maturo e completo sotto ogni punto di vista. L’unica perplessità riguarderebbe l’enorme specificità di ruolo nella quale si è formato ed esploso. Il costo del cartellino non proibito (si parla di 7 milioni) lo rende un investimento obbligato per chiunque guardi con programmazione al futuro.

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