Esperto di Calcio

6 luglio 2014

Brasile2014, il genio al servizio della patria: Louis Van Gaal

Non sono mai stato un grande fan di Van Gaal. Sarà per quel suo fare diretto, deciso, fermo; sarà per la sua innata durezza e antipatia. Ma alcuni dati, sulla carriera del santone olandese, sono innegabili. Innanzitutto è un allenatore molto preparato, capace di vincere qualsiasi cosa con il gioco e lo spettacolo.
Una cosa che ho sempre ammirato di Van Gaal è il suo saper lavorare con i giovani, senza paura. Non come ha fatto Zeman in Italia, litigando con i grandi "vecchi" dello spogliatoio e inserendo giovani promesse, esaltandole a volte, bruciandole altre. Van Gaal ha sempre fatto le cose in maniera oculata, riuscendo a mischiare il talento dei giovani con l'esperienza di chi ha alle spalle grandi stagioni e molteplici vittorie. Con il suo modo di fare e la sua politica ha saputo mietere successi in Olanda come in Spagna e in Germania, in Europa come nel mondo. Ha allenato grandissime squadre come Ajax, Barcelona e Bayern Munchen, facendosi ascoltare e trascinando il gruppo al successo. Ha saputo fare di necessità virtù, valorizzando il materiale a propria disposizione o scegliendo i campioni, di oggi e di domani. E lo stesso gli sta capitando con la Nazionale e gli capiterà con il Manchester United, che tornerà il grande club che è stato negli anni in cui Sir Alex Ferguson ne è stato il timoniere.

Dei tantissimi pregi e successi che Van Gaal ha raccolto in carriera, quello di ieri sera ha una firma particolarmente marcata. Non avevo mai visto sostituire il portiere prima dei calci di rigore, almeno non di proposito. Un rischio pazzesco, ma ben bilanciato e ponderato da un grande stratega della panchina. Tim Krul, fino a quel momento senza minuti nel Mondiale, si è rivelato determinante nel passaggio del turno. Ha intimorito i tiratori centro-americani, con gesti e parole al limite del fair-play, e ha parato. Neutralizzare un rigore non è facile, anche se a ben vedere è il portiere ad avere tutto guadagnare e nulla da perdere. Eppure Krul è entrato a freddo, ha portato l'Olanda in semifinale e si è preso il meritato abbraccio dei compagni e del suo allenatore. Allenatore con cui ha un rapporto fantastico, tanto da dare a lui il merito di questa scelta, tributandogli un fantastico onore.
Tra i tanti tributi che la rete sta dando al santone olandese, uno mi è rimasto impresso, come spesso capita arriva dalle colonne di Eurosport, un grande network.
"In realtà Tim Krul, portiere in forza al Newcastle, non era uno specialista nel mestiere di intercettare i tiri dal dischetto: la scelta di Van Gaal è stata quindi dettata da motivi di carattere psicologico, da sensazioni o semplicemente da lucida follia, tanto da mettere in discussione la propria credibilità. I dati parlano chiaro: il record di Krul in carriera – prima del quarto di finale – recita due rigori parati su 32, nessuno nelle ultime due stagioni; ancor peggio ha fatto il giovane collega Cilessen, colui che aveva difeso la porta oranje per tutti e 120 i minuti della gara, che addirittura non ha parato nemmeno uno dei 16 rigori fronteggiati in carriera. Grandioso Tim Krul, genio Van Gaal: questa la sentenza finale".

Nient'altro da aggiungere, grandissimo Van Gaal.

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