Esperto di Calcio

20 luglio 2014

Il Conte ha lasciato la Signora, ma ci sono motivi per stare Allegri

Tifare una squadra è questione di fede. Non sei tu a scegliere il club che ti apparterrà, è lui a scegliere te. L'unica cosa che puoi fare è supportarlo, nel bene e nel male. 
Gli uomini passano ma la Juventus resta, diceva l'Avvocato. Ed è così. Ho voluto aspettare a scrivere le mie idee, perchè il mio pensiero non fosse inquinato dalla tristezza o dalla rabbia.

Antonio Conte è stato un grande calciatore, un immenso capitano ed un allenatore ancora migliore. E' un gladiatore, capace di fare oltrepassare ai suoi ragazzi qualsivoglia tipo di limite. E' lui l'artefice dei successi negli ultimi anni, è suo il merito se la Juventus è riuscita a tornare tale dopo la tragedia sportiva del 2006. Ed è proprio ripensando a quell'agrodolce estate italiana che i tifosi bianconeri possono sorridere. La gioia di un Mondiale ampiamente targato Juve fu infatti mitigata dalla retrocessione in Serie B. Nel paese dei processi eterni e dei continui rinvii, la Juventus venne processata e condannata in fretta e furia. Giusto o sbagliato che fosse, non è questa la sede per dirlo, il risultato fu brutale. La corazzata di Capello venne smantellata, la Juventus ridimensionata e i tifosi mortificati. Ma nessun vero bianconero si è allontanato dallo stadio o dalla tv, sostanzialmente dalla squadra.
Ci è voluto del tempo, ci sono stati tantissimi errori gestionali, ma la Juventus è tornata in vetta. In Italia da tre anni vince e convince, quest'anno ha letteralmente dominato in lungo ed in largo. Lo ha fatto grazie a Conte, certo, ma anche grazie alla società. Sono stati Marotta e Paratici ad aver consegnato a Conte i vari Barzagli, Pogba, Pirlo, Vidal, Tevez e Llorente. E lo hanno fatto spendendo pochissimo.

La storia d'amore fra la Juve e Conte era esaurita. Son stati sbagliati i tempi, pessimi i modi. Ma è forse la cosa migliore, per il leccese e per il club. Non mi piace Allegri, lo dico senza mezze misure, ma questo non significa che la Juventus perderà la sua competitività. Troppo spesso si è detto che il logorio del rapporto fra la Juve e Conte è stato causato dal mercato. Sanchez e Cuadrado sono dei campioni, nessuno lo può negare. Così come nessuno può affermare che acquistarli fosse semplice, tantomeno economico. E difatti l'uno rimarrà a Firenze per prendere poi il volo tra 12 mesi; l'altro è andato in Premier League, dove i soldi girano che è un piacere. Iturbe, l'altro nome caldo, è stato pagato una cifra spropositata, che solo con anni di eccellenti prestazioni potrà esser ripianata. No, non possono essere stati questi i motivi del divorzio.

La società non sta spendendo quanto altri grandi squadre europee, per una ragione chiarissima. Spendere tanto non significa vincere, ed il Real Madrid ne è la più grande testimonianza. Senza la grande "inzuccata" di Ramos all'ultimo istante, nella finale di Champions, parleremmo di un grandissimo fallimento. E anche incensando Ancelotti e giocatori, vi invito a ricordare che il Real Madrid non vinceva la Champions League da tantissimi anni. Ci sono voluti 12 anni ed investimenti smodati per vincere una sola coppa, e questo non può essere il modello a cui una società deve ambire. 
Il lavoro della dirigenza torinese è chiaro e metodico: costruire un'impalcatura societaria solida, una squadra forte che sia capace di autofinanziarsi e durare nel tempo. Ecco allora i colpi a costo zero ed i giovani in rampa di lancio, anche se i nomi di Berardi (stagione 2012/13) e Sturaro non accendevano la fantasia del tifoso medio sotto l'ombrellone.

Per primo mi sono battuto contro la scelta di Allegri, ma a mente fredda mi rendo conto che non ci fossero alternative credibili in giro. Si poteva tentare una scommessa, e mi avrebbe intrigato non poco il nome di Zidane o di De Boer. I vari Spalletti, Mancini e Prandelli non erano alternative migliori rispetto ad Allegri, che ha pur sempre vinto uno Scudetto in carriera. Ciò che gli chiedo e di essere "meno moscio" e dare stimoli e motivazioni ad un gruppo gestito fino a ieri da un esagitato come Conte. Detto questo spero che metta sul piatto le sue idee tecnico-tattiche. Ben venga la difesa a quattro (comprando giocatori validi e opportuni), largo al trequartista o al tridente. Può anche non vincere e sbagliare, ma lo deve fare con le sue intuizioni. Pereyra e Morata sono buoni colpi, Evra è ad un passo e arriveranno altri calciatori. Il materiale è più che sufficiente per vincere ancora; o quantomeno è abbastanza per piazzarsi in Champions League, competizione alla quale la Juventus non può più rinunciare negli anni avvenire.

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