Fino a qualche anno fa si sarebbe dovuti scavare nel passato per ricordare una nazionale fiamminga forte e determinata. Lontani i tempi di Enzo Scifo e Luc Nilis, i Diavoli Rossi sembravano essere entrati in una spirale negativa. A 10 anni dall'ultima apparizione internazionale, Hazard e compagni stanno progressivamente tornando ad essere una squadra in grado di dare filo da torcere a chiunque.
Ma riviviamo un attimo il passato. Dal 1982 al 1998 il Belgio non ha saltato una sola apparizione al Mondiale. Certo, non ha mai rischiato di arrivare fino in fondo, ma è sempre stata una Nazionale con interessanti individualità ed un collettivo rodato. Dicevo prima di Scifo e Nilis, ma non vanno dimenticati Preud'homme, Wilmots, Van Kerchoven, Oliveira o Mpenza. Tutti giocatori di livello, che contribuivano a fare del piccolo Belgio una nazione agguerrita.
Dopo l'exploit degl'anni '80-'90, il buio. Vedere al Mondiale 2002 il bianconero (Udinese) Walem con la maglia numero 10, o il "cannoniere" Sonck con il numero 9 ha destato più di una perplessità negli addetti ai lavori.
Ecco quindi che il Belgio sparisce dalla scena calcistica internazionale. Dieci anni di buio, di nulla, fragorosamente interrotti un paio di stagioni fa con l'ascesa di alcuni giovani terribili. Gli anni '90, che videro i Diavoli Rossi protagonisti a Mondiali ed Europei, son stati molto prolifici anche dal punto di vista anagrafico.
Ecco allora che la nuova generazione belga è formidabile, con giocatori di primissimo livello.
In porta il '92 Thibaut Courtois, di proprietà del Chelsea ma con un presente all'Atletico Madrid di Simeone e Falcao. Una certezza, per il presente ed il futuro.
In difesa i soliti affidabili gregari, con Vermaelen, Kompany e capitan Van Buyten a fare da chioccia ai giovani talenti dei reparti avanzati.
Centrocampo e attacco sono il fiore all'occhiello degli uomini di Wilmots. Accanto ai rodati ed "esperti" Marouane Fellaini ('87) e Steevn Defour ('88), giostrano talenti di livello mondiale: il fantasista del Chelsea Eden Hazard ('91); il talento del Werder Brema Kevin De Bruyne; l'astro nascente dello Zenit Axel Witsel ('89). Un centrocampo dai piedi raffinati e un'intelligenza calcistica di prim'ordine. Il gioiello è ovviamente Hazard, numero 10 dalla classe cristallina e la personalità di un veterano.
In avanti, pronti a trasformare in rete gli assist al bacio del numero 10, i due "gemelli del goal". Parlo di
Rumelu Lukaku e Christian Benteke. Nati rispettivamente nel '93 e nel '90, non solo rappresentano due cannonieri di livello, ma si son messi alla prova in Inghilterra fin da giovanissimi. E' proprio questo che sta permettendo al Beglio di tornare competitivo, i ragazzi più promettenti lasciano il modesto campionato fiammingo per andare all'estero. Francia, Inghilterra, Germania, tornei di livello internazionale, dove crescono umanamente e tecnicamente.
Difficile dire dove possano arrivare gli uomini di Wilmots al Mondiale brasiliano, ma li metto insieme alla Colombia, alla Russia, al Cile e al Paraguay fra le possibili sorprese del torneo.
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