Nome: Ruben
Cognome: Botta
Data di nascita: 31 gennaio 1990
Luogo di nascita: San Juan (Argentina)
Altezza: 175 cm
Peso: 65 kg
Piede: sinistro
Sembra che il feeling fra la Pinetina e gli argentini sia destinato a durare nel tempo. Milito, Zanetti e Cambiasso sono a fine carriera, ma l'Inter si sta adoperando per trovare dei sostituti all'altezza. E quale paese migliore in cui cercare se non l'Argentina, terra che ha regalato successi e soddisfazione ai colori nerazzurri.
Ruben Alejandro Botta Montero nasce a San Juan il 31 gennaio 1990. Come ogni bambino sudamericano ha un solo sogno: diventare calciatore. Così il piccolo Ruben inizia a giocare con una squadra che è parte integrante della storia del calcio, il Boca Juniors. Con gli "Xeneises" fa tutta la trafila delle giovanili, fino a 17 anni, quando i dirigenti giallo-blu preferiscono puntare su altri giocatori. Pol Fernandez e Nicolas Colazo, suoi compagni d'avventura, vengono promossi nella cantera del Boca, Botta viene invece ceduto.
E' il Tigre a dargli un'occasione, e nel 2008 il giovane Ruben Botta viene aggregato alle giovanili dei rossoblu. Con l'Under19 del Tigre sbalordisce tutti gli addetti ai lavori, giocando con la determinazione di chi vuole sfondare.
Dopo qualche mese, appena maggiorenne, gli viene data la possibilità di allenarsi con la prima squadra. In allenamento si guadagna la fiducia dell' allenatore Diego Cagna, che decide di convocare il giovane talento con la prima squadra, portandolo in panchina nell'agevole successo per 4-1 in casa contro il Racing de Avellaneda. Botta non ha l'occasione di debuttare, ma inizia a prendere confidenza con lo stadio di casa, che da li a poco lo vedrà protagonista.
Il 22 marzo 2009, a sole due settimane dalla prima apparizione in panchina, viene infatti scelto come titolare in una delle partite più difficili della stagione. Un esordio da far tremare le gambe, perchè al Monumental si presenta il Boca Juniors la squadra con cui Botta ha mosso i primi passi. Al cospetto di giocatori formidabili come Abbondanzieri, Roncaglia, Paletta, Riquelme, Palermo, Palacio e Viatri si sarebbero spaventati tutti, ma non Ruben, un giocatore di grande carattere. La partita termina col punteggio di 0-0 ed l'ex di giornata esce dal campo fra gli applausi dopo 76 minuti di pura battaglia.
Dopo un esordio coi fiocchi, tutti si sarebbero aspettati una rapida ascesa. Il Tigre non vuole però bruciare il ragazzo, ecco perchè lo inserisce progressivamente. Nove presenze nel 2009-10; 23 nel 2010-11.
Le cose cambiano con l'approdo in panchina di Nestor Gorosito, che fa di Ruben Botta uno dei punti di forza del suo Tigre. Il ragazzo, schierato come esterno offensivo, risponde con prestazioni convincenti, sia in campionato che in Copa Libertadores. Nel corso del Torneo Inicial trova la prima rete da professionista, aprendo le marcature nella vittoria con il Godoy Cruz; e per non farsi mancare nulla ecco anche al rete in Copa Libertadores nel successo esterno in casa dell'Anzoategui.
Prestazioni che non sono passate inosservate in Europa, tanto che alcuni club hanno iniziato a seguirlo con una certa costanza. Tottenham, e Roma hanno sedotto e abbandonato Ruben, l'Inter ha invece fatto sul serio. Sfruttando il suo contratto in scadenza, Marco Branca ha formalizzato un'offerta al procuratore del centrocampista argentino, con cui ha trovato ben presto un accordo.
Esterno offensivo mancino, Ruben Botta è nato e cresciuto giocando in mezzo al campo. Dotato di grande forza fisica e di un buon piede, è stato progressivamente trasformato in esterno offensivo. L'intuizione, tutta di Nestor Gorosito, si è rivelata piuttosto fruttuosa, perchè ha permesso al Tigre di sfruttare le caratteristiche tenico-fisiche che son più spiccate nel ragazzo di San Juan.
Mancino naturale, è dotato di una buona tecnica di base e sa disimpegnarsi piuttosto bene anche con il piede meno nobile. Al Tigre è stato impiegato, nel corso dell'ultima stagione, come esterno sinistro di un tridente offensivo; è quindi da valutare un suo impiego in altre zone di campo.
In patria è stato spesso avvicinato proprio ad un ragazzo che milita nell'Inter, quel Ricky Alvarez che sembra avere caratteristiche molto simili. In realtà Botta è meno tecnico ma decisamente più veloce; caratterialmente è molto più deciso ed è abituato a giocare con grande intensità. Ecco, è proprio questo uno dei suoi punti di forza, la determinazione, la fame di vittoria. Abituato fin da piccolo a lottare in mezzo al campo, Ruben Botta è diventato un esterno di grande generosità. Non molla mai e questa sua caratteristica lo ha reso particolarmente apprezzato in Argentina, dove infatti era un idolo anche il fiorentino Facundo Roncaglia, difensore arcigno e determinato.
Tatticamente è difficile dire dove Stramaccioni potrebbe collocarlo, ma le sue caratteristiche tecniche e fisiche lo rendono un giocatore duttile e adattabile a diversi schemi di gioco.
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