C'è chi se l'è fatto scappare, bollandolo come finito e poco funzionale al suo gioco. C'è chi, ed è sempre lo stesso uomo e la stessa dirigenza, ha preferito una linea di "spaccalegna" con Muntari, Ambrosini e Flamini. C'è chi lo ha accolto a braccia aperte e gli ha consegnato le chiavi del centrocampo, della squadra.
Sto parlando di Andrea Pirlo, immenso anche ieri sera al Maracanà, dove lo stadio si è illuminato con il suo tocco di palla, con le sue geometrie e con quella carezza su punizione, che non poteva non finire nel sette.
La pensa così anche Robi Baggio, che dalle colonne della rosea lo definisce "un grandissimo" e non si potrebbe dire altro.
"Luce, faro, sole. Illuminante, magnifico, favoloso. Andrea Pirlo è ispiratore di metafore e catalizzatore di aggettivi. Ma, spesso, la sua forza è lasciare senza parole: come al minuto 27 di Messico-Italia, debutto della Nazionale in Confederations Cup. Calcia dalla sua mattonella la sua punizione segnando il suo gol. Luce, faro, sole, al Maracanà, nel tempio mondiale del calcio, nel giorno della centesima presenza in Nazionale. Ma non sono un fuoriclasse, solo un giocatore importante, uno particolare...
Spiavo Juninho Pernambucano quando era al Lione, provai a imitarlo in allenamento, vedevo che la cosa mi riusciva e allora ho provato a calciare come lui". Alla vigilia, Pirlo aveva parlato della sua abilità sulle punizioni. Poi ha fatto parlare il campo: su 13 gol segnati in Nazionale, 8 sono arrivati così (3 su rigore e 2 su azione). Il primo alla Tunisia il 10 giugno 2004 prima dell'Europeo in cui Trap ci mise una partita di troppo per promuoverlo titolare, poi addirittura una doppietta alla Scozia a San Siro nel 2005 e quindi altre magie con Georgia (nell'occasione aiutato da una papera del portiere), Far Oer, Croazia (ad Euro 2012) e San Marino. Il Messico è l'ultima vittima.
Il tweet di Roberto Baggio è la sintesi del pensiero generale: "100 presenze, nel tempio del Maracanà. Non ci poteva essere magia migliore. Grandissimo!". Anche l'incoronazione, dal 10 per eccellenza della Nazionale, non poteva essere migliore."
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