Esperto di Calcio

27 giugno 2013

"Jovetic, mai alla Juve". Eppure Della Valle è legato alla famiglia Agnelli..

Ho voluto aspettare qualche giorno che si delineassero le strategie di mercato, ora voglio dire la mia e far chiarezza sul rapporto Juventus-Fiorentina.
Come sostenevo da tempo, il primo obiettivo bianconero era Tevez. Troppo scaltri dirigenti e mister Conte per non fiutare quello che, sulla carta, è un affare. Un giocatore con la sua esperienza, il suo carisma e la sua classe non si può paragonare a Jovetic, specie se consideriamo la valutazione data ai due ragazzi. D'accordo, il monetenegrino è molto forte ed anche giovane, ma conti alla mano costava quasi il triplo.
Marotta e Conte hanno fatto benissimo a puntare l'Apache, sbarcato a Torino per "appena" 9 milioni di euro più 3 di bonus. Parliamo di un giocatore che negli ultimi anni ha giocato 148 partite fra Premier e Champions, mettendo a segno 74 reti. Un goal ogni due apparizioni, pur avendo in rosa gente come Balotelli, Dzeko e Aguero con cui giocarsi il posto in squadra.
E Jovetic? Non nego che se arrivasse anche lui sarei molto felice, ma solo se arrivasse ad un prezzo equo. La famiglia Della Valle è stata chiara: Jovetic non si vende alla Juventus, a meno che non arrivino con 30 milioni cash.
Benissimo, è lecito fare le proprie valutazioni, com'è lecito declinarle, a maggior ragione se sono del tutto fuori mercato.
I 30 milioni non sono dettati tanto dal valore del giocatore, quanto dalla volontà di tenerlo, se non costretti alla cessione. Fra i possibili acquirenti, la Juventus rappresenta quanto di peggio si possa immaginare.

Qui andrebbero fatti due discorsi diversi: da un lato c'è l'indissolubile acredine fra la Vecchia Signora e la Fiorentina; dall'altra una presa di posizione politico-ideologica contro la famiglia Agnelli.
Inutile negare che tra bianconeri e viola non corra buon sangue, a partire dagli anni '80 in poi. Il caso Baggio e il più recente sgarbo per Berbatov hanno fatto il resto, portando i fratelli Della Valle ad ergersi a primi tifosi contro la Signora. L'intransigenza verso la Juventus non solo porta clamore sui titoli dei giornali, ma riabilita la famiglia davanti ai tifosi della Fiesole, sul piede di guerra fino all'inizio dell'era Montella.

Forse, però, non tutti sanno che il sodalizio Agnelli-Della Valle è più che solido, nonostante le frecciatine calcistiche. Il buon Diego, infatti, è un mestierante navigato della politica e dell'economia italiana, tutt'altro che in lotta con la lobby del potere che tanto dice di detestare.
Citando Wikipedia, dapprima "nel 1994 votò e sostenne economicamente il nascente partito di Silvio Berlusconi"; quindi "nel 2001 fonda con Luca Cordero di Montezemolo il fondo Charme e acquisisce quote di rilievo in aziende del design italiano quali Poltrona Frau".
Montezemolo, già, proprio quel Luca Cordero con cui intreccia ancor oggi tanti affari (Italo su tutti) e che è stato, fra le altre cariche, vicepresidente della Juventus e presidente della Fiat. Insomma, una persona vicinissima alla famiglia Agnelli che tanto aspramente viene criticata quando si parla di calciomercato.
Ma Diego Della Valle, in passato, non è mai stato tenero nemmeno con Massimo Moratti, guardacaso un suo ex datore di lavoro. Citando sempre Wiki: "fa il suo ingresso nel calcio il 29 maggio 1995, entrando a far parte del consiglio di amministrazione dell'Inter per volere di Massimo Moratti, carica che ricopre fino al 2001".

Ed oggi, chi è Diego Della Valle? E' un grande imprenditore, fra gli uomini più ricchi del mondo. Non si occupa solo di calzature, come in tanti credono, ma è nel consiglio di amministrazione di molte aziende, banche e compagnie assicurative. In primis, ed è qui che mi sfugge l'acredine con gli Agnelli, è nella Ferrari e nella Piaggio, nonchè in affari con Luca di Montezemolo, che proprio distante alla famiglia Agnelli non è.
Sembrerebbe che questo veto assoluto valga solo per il calcio ed il mercato.

Ora però le carte in tavola sono cambiate radicalmente. Non è più la Juventus a dover comprare, bensì la Fiorentina a dover vendere. La permanenza di Jovetic non sarebbe un problema, tecnicamente parlando, ma sappiamo tutti che un giocatore con il mal di pancia rende poco, viene bersagliato dai tifosi ed è soggetto a stagioni negative. Ve lo immaginate JoJo all'ingresso al Franchi dopo l'intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport? Solo fischi e insulti. Successe a quella grande leggenda che è stata Gabriel Omar Batistuta, figuriamoci se non capiterebbe al buon Stevan.
E, infine, se non parte Jovetic non arriva Gomez, primo vero obiettivo del mercato gigliato.
Il coltello dalla parte del manico, dunque, non è più nelle mani viola, a meno di una fantomatica offerta milionaria dall'estero. City, Chelsea e Monaco, al momento, non si sono viste a Firenze.

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