Nome: Gerard Deulofeu Lázaro
Data di nascita: 13 marzo 1994, Riudarenes
Nazionalità: Spagna
Altezza: 179cm
Piede preferito: Destro
Squadra: Fc Barcellona B - Segunda Divisiòn
Ruolo: Ala Sinistra, seconda punta
La quantità di talenti prodotti dalla Spagna, ed in particolar modo dalla Catalogna, ormai non stupisce più, non fa più notizia. Eppure il Barcellona nella fattispecie continua a basare la sua forza sul lavoro svolto sui giovani negli anni precedenti. Ogni anno debuttano in maglia azulgrana talenti che sarebbero la fortuna della maggior parte dei settori giovanili al mondo, eppure in terra catalana sembra un fatto normale. Un giovanissimo che ha avuto la possibilità di debuttare nella stagione in corso, e che tanto sta facendo parlare di sè nel Barcellona B, è Gerard Deulofeu, canterano e catalano DOC.
Gerard nasce nel piccolissimo comune di Riudarenes ed a nove anni inizia a giocare a calcio proprio con la maglia del Barça. Comincia a mettersi in mostra fin da subito grazie ad un talento naturale fuori dal comune che spingerà i suoi allenatori a farlo giocare sempre con ragazzi più grandi di lui, in modo da abituarlo fin da subito ad affrontare le difficoltà di "stazza" dovute all'età maggiore. Percorre tutta la trafila delle giovanili fino ad approdare nella stagione 2010/2011 allo Juvenìl A (la categoria precedente al Barcellona B) un anno in anticipo. Al suo unico anno in Juvenil conquista il campionato vincendo anche la classifica marcatori giocando da attaccante esterno. Nel corso di questa stagione debutta anche con il Barcellona B, giocando quindici minuti nella sfida vinta 4-1 contro il Cordoba.
All'inizio della stagione 2011/2012 viene aggregato ufficialmente al Barcellona B, ed inoltre prende parte alla preparazione precampionato con la Prima Squadra, nella quale viene chiamato con ormai una certa regolarità a svolgere allenamenti. Nel corso della prima parte della stagione in Segunda Divisiòn non fa parte della rosa dei titolari, ma entra sempre a partita in corso. Le cose cambiano dalla fine di ottobre quando scalza definitivamente le gerarchie conquistando un posto fisso nell'undici iniziale. Quello stesso ottobre risulta essere un mese chiave nella carriera di Gerard, il 29 infatti arriva il debutto al Camp Nou, entra al sessantreesimo minuto per David Villa nel match di Liga vinto 5-0 sul Mallorca. Non si tratta della prima convocazione per il giovane attaccante esterno, il precedente aprile infatti era stato convocato per la partita contro il Real Sociedad, ma in quell'occasione non aveva lasciato la panchina.
Il sei dicembre arriva la seconda chiamata da parte di Pep Guardiola, questa volta in occasione di un match del girone eliminatorio della Champions League. Gerard gioca gli ultimi venti minuti nella vittoria per 4-0 sul Bate Borisov, mostrando grandi doti ma non ancora una piena maturità per giocare a quei livelli. Lo scopo del tecnico catalano poteva essere proprio questo: far comprendere meglio al giovane i suoi pregi ma soprattutto gli aspetti sui quali deve migliorare prima del salto al grande calcio.
Dopo queste due apparizioni in Prima Squadra il giovane attaccante esterno è tornato a pieni regimi nella formazione B nella quale fino ad oggi ha totalizzato 27 presenze e 5 gol.
Dal punto di vista tecnico Gerard è un giocatore dalle doti eccezionali le quali unite al suo ottimo atletismo lo rendono un giocatore potenzialmente devastante. Il suo problema principale potrebbe essere proprio lui stesso. Arrivano voci, piuttosto insistenti, da Barcellona che dicono abbia un carattere un po bizzoso e che fuori dal campo non conduca certe volte una vita propriamente da atleta. Chiaramente si tratta principalmente di voci e tutti i suoi allenatori lo hanno sempre difeso, ma a volte la sua insofferenza si vede anche in campo. Fin da piccolo è cresciuto con delle doti superiori rispetto ai suoi compagni e spesso si perde in giocate senza uno scopo particolare, con il semplice esito di mettere in mostra le sue abilità, ma è anche vero che questo è un atteggiamento comune in giocatori con doti straordinarie. A Barcellona addetti ai lavori e giornalisti lo paragonano al primo Ronaldinho, quel Gaucho che ha incantanto il Camp Nou e tutti i tifosi, chiaramente il paragone è esagerato per un ragazzo di appena diciotto anni che ha ancora tutto da dimostrare. Paragoni a parte il gran talento di Gerard lo si nota fin da uno sguardo sfuggevole, controllo di palla, dribbling secco, visione di gioco e finalizzazione sono le sue doti principali, caratteristiche che lo hanno reso uno dei migliori prospetti delle ultime stagioni. Inoltre dispone di un gran fisico, ancora in fase di sviluppo, una notevole facilità di corsa ed una buona resistenza.
Gerard può vantare anche diverse convocazioni nelle Nazionali giovanili iberiche: conta 4 presenze e 1 gol con l'Under16; 20 apparizioni e 6 marcature in Under17 con la quale ha preso parte al Campionato Europeo di categoria nel 2010 segnando una splendida doppietta al Portogallo ed un gol nella finale persa per 2-1 contro l'Inghilterra; e 11 presenze con un gol con la maglia dell'Under19 con cui ha vinto il Campionato Europeo nel 2011 segnando un gol in semifinale contro i pari età dell'Irlanda.
A Barcellona hanno praticamente blindato il ragazzo. Contratto fino al 2014 con un opzione per un ulteriore anno e clausola rescissoria che fino alla scorsa stagione era fissata a venti milioni ma che è stata alzata per resistere alle sirene inglesi che iniziavano a interessarsi al ragazzo. Proprio dall'Inghilterra sono arrivate le voci più inisistenta su un'offerta per Gerard. Manchester United, Arsenal e soprattutto Chelsea hanno sempre dichiarato di ammirare il giovane, ma la dirigenza azulgrana non ha nessuna intenzione di privarsi del giocatore.
Anche la Nike, uno dei più famosi brand sportivi al mondo, ha intuito le potenzialità del ragazzo e l'ha messo sotto contratto fin da quando aveva tredici anni, dapprima fornendogli solo scarpe e materiale tecnico, e dalle ultime due stagioni con un assegno da 150.000€ l'anno. Il futuro è tutto dalla parte di Deulofeu, ma bisogna che capisca che il confine tra il successo e l'anonimato è molto sottile.
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