Era il 1991, e l'Italia accoglieva nel proprio campionato un grande talento belga: Vincenzo Scifo. Il numero dieci della nazionale fiamminga approdava a Torino, dove si aspettavano grandi cose dal fantasista belga che aveva stregato tutti a Italia '90.
2013, a Napoli sbarca un altro grande talento dei Diavoli Rossi, Dries Mertens. Nato a Loavnio il 6 maggio 1987, Mertens cresce nello Stade Leuven. A undici anni viene notato dall'Anderlecht, che lo porta nella capitale per forgiarlo nel proprio settore giovanile.
Passato nel 2003 al Gent, debutta fra i professionisti con la maglia del Eendracht Aalst, con cui si mette in luce e si guadagna la chiamata in Eredivisie, il campionato olandese.
Nel paese dei tulipani vive un magico triennio con la maglia del Agovv, con cui colleziona 108 presenze e 30 reti, un bottino fantastico per un centrocampista di fascia. Le grandi prestazioni del ragazzo belga convincono l'Utrecht ad acquistarlo e puntare forte su di lui. Mertens ripaga la fiducia, trascinando i suoi ai play-off di Europa League.
Le grandi giocate, i goal e gli assist convincono il PSV di Eindhoven ad acquistarlo, in coppia con l'ex compagno Kevin Strootman. I due si rivelano un affare formidabile per i biancorossi, che alzeranno al cielo una Coppa ed una Supercoppa d'Olanda.
Con 37 reti in 62 partite, Mertens diventa uno dei gioielli del mercato, ma il Napoli di Benitez spiazza tutti e se lo aggiudica per una cifra intorno ai 10 milioni di euro. Un investimento importante, che testimonia quanto Mertens possa fare bene con la maglia azzurra, specie se collocato nella classica linea dei trequartisti che il tecnico iberico tanto ama.
Nato come centrocampista di destra, Mertens si è pian piano trasformato in una vera e propria ala d'attacco. Il suo fiuto del goal, unito ad una rapidità fuori dal comune, fanno di Mertens un giocatore letale se lasciato agire in spazi aperti.
Destro naturale, Mertens ha un'estrema confidenza anche con il piede mancino, tanto da esser stato spesso impiegato sulla fascia sinistra, dove poteva sfruttare il suo tiro a rientrare. Come detto, il belga nasce centrocampista esterno, per esaltarsi nel ruolo di ala o attaccante di fascia. E' la classica ala vecchio stile, veloce, tecnica e con il senso del goal che si richiede ad un giocatore che milita vicino ai 16 metri finali.
Gli scacchieri tattici ideali di Dries Mertens sono senza dubbio il 4-3-3, in cui giostra come esterno offensivo del tridente; o il 4-2-3-1, guardacaso il modulo preferito di quel Rafa Benitez che lo ha fortemente voluto al Napoli.
Dribbling secco, rapidità fulminea e conclusioni chirurgiche, sono queste le credenziali con cui si presenta ai suoi nuovi tifosi Dries Mertens. Sebbene abbia un ruolo diverso, potrebbe rappresentare ciò che Lavezzi è stato per un paio di stagioni, un giocatore in grado di spaccare le difese con accelerazioni devastanti.
I tifosi partenopei lo attendono a braccia aperte, il trio Mertens, Hamsik, Insigne potrebbe essere l'ispirazione perfetta per la prima punta, Cavani, Dzeko o Torres che sia.
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