Dici Argentina e pensi a Maradona, a Messi, a Batistuta. Poi ti fermi un momento a guardare più indietro, verso il centrocampo, e ti accorgi che l'albiceleste non è solo talento ed attaccanti. E allora pensi a Veron, a Redondo e Riquelme. Ma poi ti rendi conto che in ogni squadra esistono mediani di sostanza, e pochi al mondo sono "cattivi" come gli argentini. Certo, ci sono tutti i medianacci brittanici, quelli alla Roy Keane per intenderci, ma gli argentini hanno un non so che di latino che li rende delle furie.
E' il caso di Pedo Aldo Duscher, giocatore di normale talento e straordinaria sostanza, passato alla storia più per i calci che per il calcio. Si, perchè Duscher, una carriera passata in Spagna fra Deportivo la Coruna, Sevilla ed Espanyol, era uno di quei centrocampisti con il ringhio sempre pronto. Avaro solo di passaggi illuminanti, macinava chilometri e tackle come nemmeno un vecchio Maggiolone della Volkswagen.
Se non mi credete o non lo ricordate potete chiedere a David Beckham. La star inglese, suo malgrado, non era "protetto" dal medianaccio argentino, bensì è stata la vittima più illustre della sua furia agonistica. Una scivolata così violenta e senza controllo da rompere il metatarso del prezioso piede dello Spice-Boy.
Ma Duscher era anche un uomo di cuore, così, all'indomani dell'infortunio, riportava le sue scuse dalle colonne del Telegraph: "Obviously I never thought it would have such an impact. If I have anything to say, it would be sorry. I didn't do it intentionally, but it had really bad consequences for both England and Manchester United". Scuse accettate dal numero 7 dello United, un pò meno dai sudditi di sua maestà, che ancora oggi guarderebbero con quello sguardo torvo e pieno di birra il metronomo argentino.
Nonostante le sole tre presenze con l'Albiceleste (e non poteva essere altrimenti visti i nomi sopracitati), Dushcer era il classico mediano che ogni allenatore vorrebbe avere. Idolo dei tifosi del Depor, l'argentino era un giocatore completo. Nel senso che le dava in ogni modo, con le gambe e con le braccia; con la testa e con i gomiti. Nessuno poteva sfuggire alla sua carogna omicida, ecco perchè lo avrei voluto vedere con altri grandi interpreti del ruolo: Ambrosini, Conti, Campagnaro, Glik, gente che domenicalmente ci delizia con entrate omicide e tibie appese al muro a modi trofeo.
Si fa per ridere, lo sapete, ma il calcio è anche questo. Le grandi squadre, Barcellona di Guardiola compreso (Mascherano ndr), hanno tutte sempre avuto un mediano di sostanza, grintoso e pronto a fermare gli avversari in ogni modo e maniera. Duscher lo faceva a modo suo, con calci rotanti e tibie fratturate.
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