Esperto di Calcio

17 agosto 2013

Storie di Calcio: Toni, Lucarelli, Milito, Protti... Era davvero la Serie B?

Le italiane guardano all'estero, quasi sempre quando si tratta di mercato. Eppure anche le serie minori del Bel Paese celano spesso grandi giocatori. Un esempio? La stagione di B del 2003-04, dove non giocavano solamente due grandi campioni come Milito e Toni, rispettivamente nel Genoa e nel Palermo, ma bomber di assoluto valore.
Basta dare uno sguardo alla classifica marcatori di fine anno, che mostra in maniera cristallina quanti giocatori sottovalutati dalle nostre grandi squadre militassero in quel campionato cadetto, secondo forse soltanto a quello del 2006, dove si sfidarono tre potenze: Juventus, Napoli e di nuovo il Genoa, morto e risorto come l'araba fenice.



Ci rendiamo conto? Toni aveva realizzato 30, e ribadisco TRENTA goal. E alle spalle non aveva dei fenomeni, ma Lamberto Zauli e Antonino Asta, buoni giocatori ma di certo non Zidane e Iniesta.
La coppia del Livorno, poi, è stata sensazionale. 54 goal in due, con un Lucarelli redivivo e un Igor Protti evergreen, che si prende l'ennesima rivincita sui nostri dirigenti. Lasciarlo nelle serie minori è un chiaro sintomo di incompetenza, perchè Igor ha fatto sempre tanti tanti goal. Chiedetelo a Bari e a Livorno, dove il fantasista non solo ha segnato a grappoli, ma è diventato un vero trascinatore, in campo come nello spogliatoio.
E che dire di Riganò, approdato nella massima serie con una pancetta discreta ma una voglia di goal fuori dal normale. Se a Firenze non gli hanno dato fiducia, dopo i 53 goal in C e in B, a Messina si sono affidati completamente a lui: risultato, 19 reti in Serie A, mica male.
Discorso analogo per Riccardo Zampagna, una vita spesa fra il doppio lavoro di tappeziere e calciatore. Il bomber ternano, messosi in luce con Miccoli proprio nella squadra locale, è uno che in A ci stava eccome. Spesso in doppia cifra, ha fatto goal leggendari in acrobazia con le maglie di Messina e Atalanta, le uniche a dargli fiducia.



Suazo ha poi giocato nell'Inter e nel Benfica, mica due squadrette; Calaiò ha sempre garantito la doppia cifra con il Siena e Re Artù Di Napoli non è mai stato uno scarso.
Dulcis in fundo El Principe, Diego Milito. Uno che le grandi hanno snobbato per altri 4-5 anni e che ha dovuto mettersi di nuovo in mostra a Genova. Eppure 19 partite e 12 goal in un campionato come la B non dovrebbero essere poi così male. Nel dubbio, chiedete al Saragozza...

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