Esperto di Calcio

25 febbraio 2013

Allegri con la tattica, Stramaccioni con il cuore. Un pari nel derby che fa felice la Lazio


Tra i due litiganti il terzo gode. Dal derby di Milano la vera grande vincitrice potrebbe essere la Lazio di Petkovic, che questa sera ha l'occasione di riallungare sulle milanesi. Un derby bello ed emozionante, rovinato solo parzialmente dai soliti quattro stupidi razzisti. Inutile nascondere la testa sotto la sabbia, i cori razzisti e le banane mostrate a Balotelli sono di un livello così infimo da non meritare altro che sdegno e pietà. 
Per fortuna in campo le squadre hanno giocato con grinta ed intensità, regalando un pari che poco cambia nella corsa all'Europa che conta. 
Il Milan parte forte, anzi fortissimo. Pressing alto, ritmo elevatissimo e giocate rapide e profonde mettono in crisi un'Inter schierata in modo incomprensibile. Ieri il tecnico nerazzurro, almeno nella prima frazione, sembrava essere "Strafalcioni", altrimenti non si spiegherebbe un assetto tattico del tutto sconclusionato. Un 4-4-2 stranissimo, con un centrocampo che faceva acqua da tutte le parti ed un attacco troppo leggero per tener botta con i carriarmati rossoneri. Tant'è che il Milan domina in lungo e in largo, specialmente sulla fascia destra nerazzurra. De Sciglio ed il mobilissimo El Shaarawy sfondano con costanza e regolarità sulla sinistra, con Guarin e Nagatomo che non ci capiscono nulla. Dopo un paio di pericoli su cross del giovane terzino, ecco il goal. Cassano perde palla a centrocampo, Boateng alza la testa e vede il taglio in profondità del Faraone. Nagatomo, in costante ritardo, lo perde ed il centravanti rossonero controlla e trafigge Handanovic con un fantastico esterno sotto la traversa. 
Il Milan, forte del vantaggio, spinge forte ma si scontra contro un vero e proprio muro: Samir Handanovic. E' il portierone nerazzurro a tenere in partita i suoi, prima con una spettacolare parata su Balotelli; poi con un altro intervento di puro istinto sempre su SuperMario. Le squadre vanno così al riposo con la sensazione che il derby abbia un solo padrone. 
Stramaccioni, che torna tale, carica i suoi ragazzi. I nerazzurri tornano in campo con un altro piglio e, stante un pò di stanchezza per il Milan, attaccano con convinzione. Abbiati salva su Guarin con un grande intervento, ma è il preludio ad un cambio di vento. Al minuto 23 la mossa tattica che tutti si aspettavano. Fuori un irritante Cambiasso in favore di Schelotto, con Guarin che torna in mezzo al campo ed un esterno di ruolo in fascia. Il nuovo assetto tattico scuote i nerazzurri, che da li a poco trovano il goal del pari proprio con l'ex atalantino, bravo a trafiggere di testa un incolpevole Abbiati. 
Gli ultimi 20 minuti sono all'insegna dell'equilibrio, con l'Inter che spinge e il Milan che prova a ripartire in contropiede. Ancora un grande intervento di Handanovic su Niang, e nulla più. 
Il pari è il risultato forse più giusto, quello che mantiene anche il campionato più interessante. Se andiamo ad analizzare tatticamente la partita, Allegri è stato decisamente più bravo. Il rossonero, pur non inventandosi nulla di nuovo, ha creato grattacapi notevoli a Stramaccioni. Si, perchè il Milansi è presentato con lo stesso schieramento tattico con cui ha schiantato il Barcellona, mentre l'Inter ha sorpreso tutti con questo inedito 4-4-2. Le assenze di  Samuel e Milito non possono bastare a giustificare un atteggiamento tattico tanto "spensierato", perchè di fatto i nuovi acquisti son stati tutti bocciati. Passi per "nonno" Rocchi, che è onestamente troppo per una partita del genere, ma Kovacic, Kuzmanovic e Schelotto? Com'è possibile schierare sugli esterni due giocatori che non lo hanno quasi mai fatto in carriera? L'idea di Strama era quella di sorprendere sulle fasce i cugini, bypassando la linea mediana tutta muscoli del Milan. Niente di più sbagliato concettualmente, specie se si pensa che Montolivo,Nocerino e Muntari non sono così superiori ad un trio di centrocampo composto da Cambiasso-Kuzmanovic e Kovacic; con Guarin e Boateng che si possono equivalere in supporto alle punte. 
Il risultato è arrivato con cuore, grinta e forza di volontà, ma questa Inter sotto il profilo tattico deve crescere e tanto. In stagione ha cambiato, anche a causa delle assenze, troppi sistemi tattici. A gennaio son stati investiti tanti soldi (18 milioni) per tre giocatori che faticano a trovare spazio. Se Stramaccioni non troverà un sistema di gioco efficace e solido, la corsa all'Europa che conta non potrà che essere in salita. 
Per Allegri la strada imboccata è quella giusta. Da settimane il Milan ha preso a giocare un bel calcio, e dietro si sta riscoprendo più solida di quanto i suoi difensori potrebbero far pensare. Questo 4-3-3 mascherato garantisce ai rossoneri copertura ed imprevedibilità offensiva, permettendo di fare la partita o ripartire in contropiede. E' questo il grande merito tattico di Allegri, quello di poter cambiare filosofia di gioco senza mutare schieramento o uomini. Con il Barcellona si è chiuso ed è ripartito, nel derby ha fatto la partita. 
A fine stagione, ormai son due mesi che lo dico, il Milan arriverà in Champions League, e se così andrà il grande merito sarà del suo allenatore. Bravo Galliani a proteggerlo, specialmente dalle aspre e piccanti punture del presidente Berlusconi. Senza Thiago Silva, Ibrahimovic, Seedorf e Gattuso in pochi avrebbero fatto meglio del livornese, e non è un caso se la Roma lo sta "puntando" con grande interesse per partire con un progetto serio e magari vincente. 

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