Esperto di Calcio

6 febbraio 2013

Il vero problema dell'Inter parla argentino: Diego Alberto Milito


Quando si ricordano i top player (andati o rimasti) della leggendaria Inter del 2010, è raro che il primo a essere nominato sia Diego Milito. Il che è incredibile, se si pensa che sul tabellino della finale vinta a Madrid contro il Bayern Monaco quello del Principe è l'unico nome che compare tra i marcatori, grazie alla doppietta che gli ha permesso di scolpire per sempre il suo nome nella storia interista (e che seguì i gol-vittoria nella finale di Coppa Italia contro la Roma e nella partita di campionato contro il Siena). Ma, oltre che incredibile, la sottovalutazione di un giocatore come Milito è anche sommamente ingiusta.
Non c'è bisogno di scomodare le cifre degli anni passati. Bastano quelle della stagione in corso. In campionato Milito ha giocato 18 partite su 23 (i 3' finali di Inter-Pescara non fanno testo: anche perché dopo allora è rimasto ancora fuori, per la botta al ginocchio presa il 22 dicembre contro il Genoa). Con lui in campo, l'Inter ha portato a casa 35 punti segnando 18 gol. Tradotto in media-punti, con Milito l'Inter ne ha ottenuti 1,94 a partita, con 1,61 gol segnati. Senza, la media punti dell'Inter si è praticamente dimezzata (1), ed è scesa pure quella delle realizzazioni (1,25).
La cosa interessante è però che dei 29 gol segnati dall'Inter con Milito in campo, il Principe (che dovrebbe tornare domenica contro il Chievo) ne ha realizzati solo 8, cioè meno di un terzo. Il che la dice lunga su quanto Milito sia importante complessivamente per il gioco dell'Inter. Palacio e Cassano (ma anche un certo Samuel Eto'o) ne sanno qualcosa. Nella magica stagione 2009-2010, Milito segnò 30 gol in 52 partite, ma non si contano quelli che fece segnare: direttamente con i suoi assist o indirettamente con i suoi movimenti in attacco. Quelli che mancano ferocemente all'Inter delle ultime settimane, una squadra che guarda caso oltre a fare meno punti sembra avere perso ogni idea di gioco.
Ecco perché l'Inter, oltre a tanti problemi piccoli o medi (esattamente come il livello complessivo della rosa), ne ha uno enorme quanto la grandezza del Principe: a giugno l'argentino compirà 34 anni. Che torni in Argentina, come qualche voce sussurra qua e là, o che resti all'Inter, è chiaro che Moratti e Stramaccioni devono cominciare a pensare a un'Inter senza di lui. Cioè un'Inter - come si vede - ben più debole, a meno che arrivi un altro fuoriclasse.
Si è parlato di Dzeko, ma l'addio di Balotelli al City non lo avvicina di certo ai nerazzurri. E comunque si tratta di un giocatore che con Milito c'entra poco. Il punto però non è nemmeno questo, ma che comunque là davanti ci vorrà un giocatore in qualche modo paragonabile al Principe. Domanda 1: quanto costa? Domanda 2: quanto è disposta a spendere l'Inter?
 (Corriere della sera)

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