Esperto di Calcio

5 febbraio 2013

Il Chelsea ha scelto: Mourinho o Conte per tornare in vetta


Abramovich è sempre stato un presidente esigente. Ha vinto, tanto, e ha sempre affidato la sua creatura a tecnici di primissimo ordine. Quanti possono fregiarsi di aver avuto sulla propria panchina Mourinho e Ancelotti? E quanti possono dire di aver "ripiegato" su gente come Hiddink e Benitez, allenatori che hanno comunque vinto molto? L'ultima idea del magnate russo del Chelsea è affidarsi ad un tecnico vincente, che riporti i blues a lottare per Premier e Champions League. Dopo la clamorosa affermazione con Di Matteo e Drogba, quest'anno i londinesi son destinati ad una stagione di transizione. Arriveranno in zona Champions probabilmente, ma non potranno assolutamente lottare per il titolo. In Champions sono usciti con un secco 3-0 in casa della Juventus, e l'Europa League rappresenta solamente un ripiego. Abramovich ha due nomi in mente, Mou (di nuovo) o Antonio Conte. L'indiscrezione è riportata dalla Gazzetta, che scrive: "Le ultime notizie sul fronte Chelsea fanno sapere che se Rafa Benitez dovesse andare male nelle prossime due partite — il Wigan in campionato e il replay di Coppa d'Inghilterra con il Brentford —, Roman Abramovich potrebbe licenziare l'allenatore spagnolo, chiamando al capezzale dei Blues l'israeliano Avran Grant. L'oligarca russo non è ancora arrivato al punto di cambiare tre tecnici in una stagione, ma il rendimento di Benitez, che con il 47% di successi vanta la peggiore media dell'era-Abramovich, potrebbe giustificare l'ennesimo ribaltone. Il vero quesito è però capire chi sarà al governo dei Blues a partire dalla prossima estate. Tra i nomi in corsa, dal favorito Josè Mourinho — rilanciato ieri dal Sun — alla suggestione Gianfranco Zola, fino all'eleganza rappresentata da Michael Laudrup, è in crescita di consensi Antonio Conte. Conte e la Premier L'allenatore leccese da due anni sta studiando inglese. E' un estimatore convinto della Premier e delle sue atmosfere. Abramovich è invece rimasto affascinato dallo stile mostrato dalla Juventus nelle due sfide di Champions: una squadra dura, combattiva e cinica. Abramovich ha un rapporto di odio e amore con calcio e allenatori italiani: non è un caso se tre manager su nove della sua epoca siano stati Ranieri, Ancelotti e Di Matteo. Il boss russo si è innamorato e disamorato dei suoi manager italiani. Ha goduto per i trionfi e si è arrabbiato per le sconfitte. Ha riempito il loro conto in banca, ma li ha anche licenziati su due piedi. Conte potrebbe essere la prossima conquista. Assumere un tecnico italiano potrebbe rilevarsi persino una scelta «politica». Sarebbe un buon modo per riconquistare il favore del popolo del Chelsea. Il ritorno di Mourinho resta la mossa più popolare, ma arruolare un italiano, Zola o Conte che sia, è quella successiva. Un domatore I dati in mano ai vertici del Chelsea parlano del resto chiaro: la seconda nazionalità per tifo, dopo quella inglese, è quella italiana. Un connazionale su due di quelli in stanza a Londra sostiene il Chelsea. Conte è legato alla Juventus fino al 2014, ma nel calcio i contratti contano fino ad un certo punto: possono essere sconfessati da soldi e da accordi superiori. L'offerta del Chelsea, scottato dalla decisione di Guardiola di andare al Bayern e magari costretto a rinunciare anche a Mourinho, potrebbe spingere Conte a congedarsi da Torino con una stagione d'anticipo. L'attuale tecnico della Juve viene considerato l'uomo giusto per controllare uno spogliatoio come quello dei Blues, dove personaggi con la personalità di Terry, Cech, Cole ed Ivanovic possono schiacciarti. Serve uno con gli attributi per tenere testa a questi giocatori. Conte, se non avverrà il gran ritorno di Mourinho, potrebbe rivelarsi il domatore giusto. "

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