Federico Marchetti insidia Gigi Buffon per il posto da titolare della Nazionale. Fino a qualche anno fa sarebbe stato un sacrilegio solo pensare di sostituire Gigi, oggi secondo la Gazzetta dello Sport, non è poi così utopico.
"C'è un purgatorio che non presuppone un paradiso sicuro in cui approdare. Ecco, i due anni e mezzo trascorsi lontano dalla Nazionale per Federico Marchetti hanno rappresentato proprio questo: un rosario di speranze senza certezze. Adesso però che il ritorno è stato consumato, guai a fermarsi. «È passato un bel po' di tempo - dice Marchetti - e adesso mi godo l'azzurro sapendo che ci sono tanti portieri con cui vedermela. Certo, il Mondiale del 2010 era finito male e in casi del genere tutti potevano fare di più, ma io ho perso la Nazionale in modo assurdo, visto che ero finito a fare il quarto portiere del Cagliari (per dissapori con Cellino, ndr). Comunque il passato è passato, le cose negative mi hanno fortificato e ora vedo la vita con occhi diversi. Anzi, ringrazio il Signore che mi ha fatto passare attraverso quelle esperienze insegnandomi a reagire». Obiettivo Confederations Tutto vero, anche se in azzurro c'è il totem Buffon. «Il valore di Gigi lo conoscono tutti, ma a giugno in Confederations spero di esserci, grazie anche alla Lazio. Vogliamo centrare un traguardo importante. Peccato per queste due ultime sconfitte che ci hanno allontanato dal vertice, ma sono convinto che questo sia un momento passeggero. Il k.o. di Genova ci servirà di lezione per il futuro. Era già successo col Palermo e la Juve: dobbiamo migliorare la gestione dei finali di partita. Comunque non ci sono cali fisici, a Marassi alla fine volevamo vincere, mentre a volte occorre valutare bene se è meglio accontentarsi di un punto». Lazio Champions A Lotito che dice come la squadra soffra la poca abitudine al vertice e Petkovic che afferma come domenica qualcuno pensasse alle Nazionali, Marchetti replica così: «Se non fossimo abituati ai primi posti non avremmo rimontato due gol; le convocazioni, poi, sono uno stimolo, anche se il tecnico magari avrà percepito cose che magari ci sono sfuggite. Il terzo posto? Occhio al Milan, che con Balotelli è tornato in corsa, ma accontentarsi non è nei nostri programmi, anche perché se guardiamo solo indietro c'è il rischio di brutte sorprese. Klose? Non dipendiamo da lui, siamo al vertice da anni e ci sono anche altri giocatori importanti». Titoli di coda sulla dura vita dei portieri, ultimamente protagonisti di tanti errori. «Colpa anche della palla e del tempo. Anche io ho sbagliato nel derby: quello (Pjanic, ndr) ha tirato per sbaglio e ha fatto gol, perché non avevo valutato la pioggia e il campo pesante. Il pallone poi ora è più veloce e ha traiettorie imprevedibili, per non parlare dell'espulsione per fallo da ultimo uomo quando basterebbe un "giallo". Tutto è fatto per lo spettacolo. Insomma, è diventato un casino». Per lui però meno che per altri. A garantirlo, in fondo, adesso c'è anche Prandelli".
2 comments:
Devo dire che sono due anni che è il miglior portiere italiano. Grande continuità, reattività e personalità. Pensare che dopo la primavera del Torino stava per marcire alla Pro Vercelli deve farci riflettere.
Da juventino non potrò mai dire ne pensare che sia meglio di Gigi Buffon, a cui dovrò solo e sempre dire grazie. Fatto questo doveroso preambolo, Marchetti è certamente formidabile sia per reattività che per posizione. Guida benissimo la difesa e riesce a compiere interventi prodigiosi. Le convocazioni di Viviano e Sirigu mi hanno sempre lasciato allibito, ma per fortuna stavolta non dobbiamo vedere la gloriosa casacca azzurra sulle spalle del portiere fiorentino.
Marchetti è uno dei tanti casi di miopia del calcio giovanile italiano, se pensi che prima di arrivare in A ha dovuto fare la gaevtta fra Pro Vercelli, Biellese e Albinoleffe.
Speravo Montella avesse il coraggio di provare Luca Lezzerini, che ha un gran talento ed è destinato a diventare un gran portiere. Certo è un classe '95, ma anche Buffon ha debuttato a 16 anni in A..
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