Solo i grandi sanno imporsi ad Amsterdam, Verratti lo è.
Basta etichettarlo come il vice-Pirlo, perchè il ragazzo ha stoffa da vendere. Questa l'analisi del match fra Olanda ed Italia, il cui risultato è stato fissato sul pari proprio da quello che in Francia chiamano "Monsieur Verrattì"
Alla fine ci scappano 5 minuti d'orgoglio e, in pieno recupero, pareggiamo con Verratti, tappando l'emorragia delle cinque amichevoli perse di fila. Un pareggio (1-1) in casa dell'Olanda vice-campione del mondo suona bene. Ma siccome Prandelli chiedeva prestazione e non risultato, diciamolo chiaro: il bilancio di Amsterdam è negativo. Volevamo mostrare i nuovi gioielli, Balotelli ed El Sharaawy e invece abbiamo mostrato il vecchio Buffon, il migliore, che ha tenuto in piedi la baracca. Osvaldo e Gilardino hanno fatto meglio dei giovani colleghi di ruolo, forse stanchi. Volevamo sperimentare un nuovo modulo (4-3-3) che ci rendesse ancora più offensivi e il primo tiro in porta lo abbiamo fatto al 41' della ripresa, quando eravamo tornati al 4-3-1-2. Lontana dallo spirito prandelliano di un calcio aggressivo e di possesso, l'Italia si è ritrovata a fare una partita d'attesa e di controllo, come non ricordavamo da tempo. Bimbi d'oro Volevamo una vittoria di prestigio, come quella di Lippi nel 2005 che caricò la sua Italia mondiale, e invece abbiamo caricato i ragazzini di Van Gaal (7 su 11 titolari nati dal '90 in su!) che nel 2014 saranno una banda da paura. Si capisce perché i d.s. di mezza Europa inseguano col carrello delle spesa talenti come Martins Indi ('92), Strootman ('90), Maher ('93). Più stagionato Lens ('87) che ci ha torturati in velocità. Le voglie accese dei bimbi di Van Gaal hanno reso ancora più evidente la nostra pigrizia d'animo. Ok i pensieri a campionato e coppe. Ma ce li ha anche Van Persie: perché lui ci ha messo il cuore e noi molto meno? Tanto Buffon I due 4-3-3 si spaiano nei triangoli di centrocampo, che sono rovesciati: noi abbiamo la punta verso il basso (Pirlo), loro verso l'alto (Maher). I due perciò vanno a sbattere. Maher disturba l'impostazione di Pirlo e sta lì tra le linee a meditare l'assist o l'incursione quando Van Persie arretra per dettare. Questa più marcata propensione offensiva e la maggior voglia mettono subito il pallino tra i piedi dell'Olanda. Gli azzurri sembrano più preoccupati di ruminare distanze e movimenti del 4-3-3. Noi ci alleniamo, loro cercano la porta, soprattutto a destra dove Lens fa penare Santon. Da quella fascia nascono due azioni che Maher spara sul provvidenziale Buffon: quasi un omaggio a Toldo 2000 che qui fece leggenda. Ma questa idea, cara da sempre a Van Gaal, di allargare il campo e monetizzare le imbucate paga al 33'. Van Persie arretra e detta profondo, questa volta si infila Lens: sombrero ad Astori, gol. Poco Mario Non dimentichiamo che Van Gaal coltivò a Barcellona il seme della bellezza poi portato a splendore massimo da Guardiola e in quella terra benedetta il centravanti di manovra che arretra e libera spazi per chi s'imbuca è dogma. Ecco, a noi manca questo dinamismo. Le nostre linee sono rigide. Le alternative sono due: o la squadra si raccoglie e scatena il tridente in spazi aperti, tipo Milan, o le punte devono incrociarsi, fare movimento per dettare la profondità. Cominciamo a farlo solo dopo il pizzicotto di Lens. Infatti Balotelli sfiora il gol su verticale di Pirlo e appena la catena Abate-Candreva carica la fascia, nascono cross da brividi. Ma tiri in porta: zero. Verrattino Nella ripresa Diamanti per Candreva e Florenzi per Pirlo, con De Rossi che scala al centro della mediana prima di lasciare il posto a Verratti. Van Gaal, che ci tiene a vincere, inserisce esperienza (Robben, Kuyt). Escono Balo, toccato duro, e il Faraone: la coppia, mai tale, è la più fastidiosa delusione della serata. Chiudiamo col vecchio 4-3-1-2: Gilardino e Osvaldo davanti, Diamanti alle spalle. Anche il secondo tempo è un sofferto controllo della vogliosa Olanda che costringe Buffon a un altro miracolo con lo scatenato Lens. Poi il colpo di reni finale. Sfiorano il pari Osvaldo e Gilardino, che segnò qui nel 2005 nell'amichevole pre-mondiale di Lippi. Il pari lo coglie Verratti, così anche noi possiamo sbattere in faccia a Van Gaal un bambino prodigio. Ammettiamo: Daley Blind ('90), figlio di Danny, vice di Van Gaal, ci ha fatto sentire vecchi. Sembra ieri che raccontavamo le partite di suo papà...
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