Josè Mourinho è senza ombra di dubbio un grande allenatore, uno dei migliori. Non ho mai amato alla follia il suo gioco ed il suo atteggiamento, ma ci sono situazioni in cui è impossibile non provare simpatia.
Il portoghese è uomo capace e caparbio, con la lingua lunga. Difende come nessuno al mondo i propri ragazzi, tanto da lasciare in loro un ricordo indelebile.
Ma sa anche attaccare come pochi, i suoi storici nemici (Wenger su tutti) e chi si mette sulla sua strada, come il "nonno" Ranieri o il Mario "Barletta" di nerazzurra memoria. Ma Josè è anche uomo di spirito, capace di uscite che spiazzano tutti. Come quando ha umiliato il giornalista spagnolo Fernando Burgos, citando alcuni suoi errori davanti a tutti.
O come quando, insieme a Maicon, si è fatto quattro grasse risate alla faccia del "Ciccione" Rafa Benitez, non proprio un collega stimato.
Sono momenti come questi, fuori onda e senza pressione che fanno apprezzare il Mourinho uomo. Attimi in cui Josè si spoglia della sua austerità e della corazza con cui protegge i suoi ragazzi e si dimostra per chi è realmente. Un uomo sensibile e divertente; simpatico e pronto allo scherzo. Ibrahimovic lo dice chiaramente nel suo libro: "Josè ti conquista".
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