Esperto di Calcio

26 ottobre 2013

La strana coppia: Dario Silva-Muzzi e quella maledetta stagione all'ombra dei Nuraghe

Correva l'anno 1996. Andre Agassi vinceva le Olimpiadi di Atlanta, viene clonata la pecora Dolly e la Sardegna piangeva la retrocessione in B del Cagliari calcio.
Sarebbe banale palare delle sfuriate di un Carletto Mazzone ancora in formissima o delle papere di Marco Pascolo e Giuseppe Pancaro, ben più interessante è invece focalizzare la nostra attenzione sulla coppia goal dei rossoblu: Muzzi-Dario Silva.

Sulla carta i due attaccanti sono forti e ben equilibrati. Roberto "tamarria" Muzzi è un coatto romano, fisicato come pochi e con il vizio del tatuaggio che sta per esplodere. Approdato in Sardegna fra mille speranze, ha vissuto una prima stagione disastrosa. Dario Silva, eclettico centravanti uruguagio, è invece approdato nella bella isola italiana con l'etichetta di nuovo Francescoli. Bastano poche partite ai tifosi rossoblu per capire che Dario Silva non è nemmeno lontano parente di Enzo Francescoli, ma sa far impazzire le donne come pochi al mondo. In coppia con Fabian O'Neill è idolo incontrastato delle movida cagliaritana, e i risultati in campo ne sono lo specchio perfetto.
Carletto Mazzone, approdato anche lui in Sardegna dopo tre anni a smadonnare sotto la Sud giallorossa, è tecnico verace. Ama il gioco maschio e ha scelto il Cagliari perchè vi militano alcuni dei maggiori falegnami che la storia del calcio italiano ricordi. Pascolo, l'estremo difensore elvetico, ha un cognome che è tutto un programma e spiega fin da subito quella che era la sua vera vocazione: fare il margaro.
La retroguardia è composta da un giovane è già stempiato Pancaro, da Lorenzo "tibia in spalla" Minotti, reduce da alcune proficue stagioni in quel di Parma, Mirko Taccola ed un Gianluca Grassadonia troppo brutto per essere vero. Se a questo parco talenti aggiungiamo lo svizzero Ramon Bega; un Gianbattista Scugugia che deve ringraziare gli annali se il suo nome non giace sul fondo del mare; ed uno Stefano Bettarini con il pettine nel calzettone, il quadro è completo.
Capitano di mille battaglie, ovviamente, Pierpaolo Bisoli. Toscanaccio verace, in campo Bisoli non toglie mai la gamba, a costo di caricare sul suo Ducato aziendale le carcasse dei malcapitati avversari. Il fantasista è quel Fabian O'Neill che ammalia tutti, compreso un Luciano Moggi in versione Babbo Natale che regala un bell'assegno a Cellino per portarlo alla Juventus un paio di stagioni dopo. Fabian, che all'epoca non era ancora in sovrappeso di 15 kg, è centrocampista estroso in campo come al bancone del bar. Piede pesante al volante, come quell'Hugo Campagnaro che non vorrei mai trovare sulla mia strada, O'Neill è conosciuto in Sardegna più per aver investito una coppia che per le sue giocate.

"Ha un nome il "pirata" che mercoledi' mattina ha travolto, con la sua auto, la moto sulla quale viaggiavano due persone e si e' poi dileguato: e' quello di Fabian O' Neill, il campione uruguaiano del Cagliari, che la Juventus avrebbe opzionato (18 miliardi piu' un altro giocatore) per il prossimo campionato. O' Neill era tornato martedi' mattina assieme alla squadra dalla trasferta di Roma, dove, con un gol spettacolare, aveva riaperto la partita e fatto tremare la Lazio, che poi ha vinto per due gol a uno. Come sempre, comunque, il calciatore aveva brillato tra i suoi compagni. Poi, approfittando anche della giornata di permesso concessa alla squadra per la sosta di campionato di domenica prossima, O' Neill, 26 anni, nato a Paso De Los Toros, Uruguay, in Italia dal ' 95, aveva passato la serata e la nottata in discoteca. Stava rientrando a casa, a Cagliari, alle 7 del mattino, quando, immettendosi nel viale Diaz, davanti alla caserma della Guardia di Finanza, ha investito con l' auto una coppia che viaggiava su una Suzuki 450. I due motociclisti - che fortunatamente indossavano il casco - sono stati travolti sull' asfalto, ma l' Audi condotta dal calciatore avrebbeproseguito nella marcia. Sono stati infatti gli uomini della Guardia di Finanza a soccorrere i due - Emanuele Cicala, 52 anni, funzionario di banca, e la moglie Carmela Angius, 46, dipendente comunale - e a dare l' allarme. Sul luogo dell' incidente i vigili hanno trovato la targa anteriore dell' auto pirata, persa nello scontro. Cosi' , nel giro di poco piu' di un' ora i vigili sono finiti a casa di Massimo Cellino, il presidente del Cagliari: l' auto e' infatti intestata alla societa' . E, nello studio del presidente, c' era, ancora frastornato, Fabian O' Neill. Il calciatore e' stato denunciato per lesioni e omissione di soccorso, un reato che prevede anche l' arresto. I vigili si sono limitati a inoltrare un rapporto alla Procura della Repubblica, mentre il calciatore ieri sera e' partito per Montevideo, convocato dalla nazionale del suo Paese per l' incontro con il Venezuela. Emanuele e Carmela Cicala sono stati medicati e hanno avuto una prognosi rispettivamente di 30 e 40 giorni".
Corriere della Sera.


A completare il reparto mediano, alcuni campionissimi nostrani e non. Beretta e Ciccio Cozza; Bressan e Marco Sanna; il sudafricano Tinkler ed un pescatore danese approdato per caso sulle coste cagliaritane, Christian Lønstrup.
In avanti, come detto, la coppia tutto estro e potenza composta da Robertone Muzzi e Dario Silva, con alle spalle un giovane Sandro Tovalieri che vuol far capire fin da subito che è lui l'unico vero romano. Ecco allora che fra un'amatriciana e una carbonara, Muzzi e Tovalieri trovano l'intesa vincente con Carletto Mazzone, che inspiegabilmente non riesce a relegare in panca Dario Silva.
Nelle partitelle del giovedì è chiaro a tutti che il centravanti sudamericano dovrebbe stare su una sdraio in spiaggia, con un paio di procaci sarde ai suoi lati ed un mojito nella mano destra. O'Neill è però il leader spirituale della squadra e fa coppia fissa con Dario Silva, che vedrà il campo in 33 occasioni. Ovviamente, fra uno stop mancato ed un capitombolo a centrocampo, il bomber uruguagio segna solamente 3 reti, portando Carletto all'anticamera degli inferi ogni maledetta domenica. Muzzi e Tovalieri, che potrebbero fare a gara a chi è più tarro, grigliano invece con regolarità. Fra due colpi di sole dal parrucchiere ed una seduta in palestra per modellare il fisico in vista dell'estate, i due trovano la forza di andare in rete e tenere a galla un Cagliari allo sbaraglio. Entrambi in doppia cifra, si presentano allo spareggio play-off contro il Piacenza con il borsone già pronto per il mare.
Al San Paolo di Napoli si consuma lo psicodramma rossoblu. Di Francesco scarica in porta dalla destra, Sterchele respinge come se fosse un palo di acciaio ed il Toro di Sora realizza l'uno a zero. Il Piacenza gioca bene ed il Cagliari non la vede quasi mai. Muzzi sembra appena uscito da una sessione di bicipiti concentrati e non si regge in piede, Dario Silva ha sulle spalle le notti brave in costa smeralda e l'unico a dannarsi l'anima è Sandro Tovalieri. Il cobra prova a riaprire il match con un destro preciso che batte Taibi, non ancora entrato nella fase narcolettica della sua carriera. Carletto in panchina si rianima e caccia delle urla tonanti come nemmeno il pescivendolo di Porta Palazzo sa fare. I suoi lo seguono, ma fra una pettinata di Bettarini e un liscio di Sanna la partita volge al termine. In contropiede è il solito Luiso a chiuderla, sancendo la definitiva retrocessione per il Cagliari della premiata ditta Muzzi-Dario Silva.
I due, dopo una stagione fra alti e bassi, non lasciano la nave e si rimboccano le maniche. Sotto la guida di mister Ventura iniziano un nuovo percorso di vita, salutando Tovalieri e preparandosi a nuove epocali gesta in cadetteria. Accanto a loro ci saranno giocatori che faranno sognare tutti noi per molti anni: Zanoncelli, Macellari, Vasari, De Patre, Carrus ed il sempre verde Giacomo "pomodoro" Banchelli.

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