Qualche mese fa, prima che il "fenomeno Belgio" deflagrasse il tutto il suo clamore, avevo dedicato un articolo all'ascesa dei Diavoli Rossi.
Oggi che il Mondiale è sicuro, possiamo approfondire il discorso, andando a scoprire una delle Nazionali più interessanti dell'intero panorama calcistico. Tolte le grandi nobili, il Mondiale brasiliano sarà particolarmente interessante. Ci sono infatti compagini che crescono a vista d'occhio e che in terra carioca saranno un cliente non ostico, di più. Parlo ad esempio della Colombia di Falcao, dell'Uruguay di Cavani, e ovviamente del Belgio.
La nazionale fiamminga, guidata in panchina dall'ex stella Marc Wilmots, è una squadra completa in ogni reparto. A partire proprio dalla panchina, dove l'ex centrocampista e capitano sta dimostrando di essere uomo di calcio, un professionista preparato per allenare a grandissimi livelli.
Difesa: il reparto difensivo è solido. In porta il dualismo Courtois-Mignolet è specchio dell'abbondanza in cui può sguazzare il commissario tecnico. Poche squadre al mondo possono vantare due portieri di quel valore, ma Wilmots si è fino a questo momento affidato al portiere dell'Atletico Madrid. Classe '92, Courtois è destinato a grandi palcoscenici; Mignolet è un estremo difensore affidabile e caparbio, che non per caso difende i pali del Liverpool, una delle squadre più forti al mondo.
La retroguardia, rigorosamente schierata a quattro, è un bel misto di esperienza e forza fisica. Al centro giocano capitan Van Buyten e Nicolas Lombaerts, lo stopper che ha relegato in panchina il portoghese Bruno Alves, comprato dallo Zenit a suon di milioni. Le fasce, invece, sono presidiate da Jan Verthongen e Toby Alderweireld, quest'ultimo compagno di Courtois nell'Atletico Madrid.
Parliamo di difensori esperti, arcigni. Questo, che secondo me è il reparto qualitativamente meno preparato del Belgio, ha il suo punto interrogativo proprio nel capitano, quel Daniel Van Buyten relegato ai margini nel Bayern di Guardiola. Wilmots, però, non rinuncerà mai all'esperienza del difensore di Chimay, che da buon professionista si preparerà al Mondiale con la massima dedizione.
Centrocampo: il vero fiore all'occhiello della formazione fiamminga. I Diavoli Rossi possono vantare uno dei reparti qualitativamente più raffinati, al pari di corazzate del calibro di Italia, Brasile, Argentina o Germania.
Wilmots schiera solitamente una linea a quattro, con due fasce estrose e due centrali di quantità e qualità.
Eden Hazard agisce a sinistra, giocando con il numero 10 sulle spalle e con la libertà di svariare su tutto il fronte. Dalla parte opposta del campo agisce un altro "blues", De Bruyne. Classe 1991, l'ex Werder unisce corsa, qualità e visione di gioco come pochi altri centrocampisti nel mondo. In mezzo l'organizzazione di gioco è affidata al "capellone" dello United, quel Fellaini tanto amato da David Moyes. A condersi il posto con Fellaini un altro gran talento: Axel Witsel. Classe 1989, il giocatore dello Zenit ha piedi fatati e visione di gioco, tanto che i russi hanno investito una cifra da capogiro per strapparlo al Benfica.
A far filtro Wilmots si affida ad un mediano vecchio stile, con corsa, grinta ed esperienza. Defour, colonna della nazionale e del Porto, è il collante perfetto fra difesa e centrocampo, la diga che permette agli estrosi belgi di scatenare le punte.
Attacco: il reparto offensivo, mai come in questi ultimi anni, gode di abbondanza e qualità. I due bomber della nazionale belga sono calciatori formidabili.
Il centravanti di peso è Romelu Lukaku, marcantonio classe '93. Dotato di un fisico impressionante, non è il tipico centravanti d'area di rigore che fa reparto e le prende tutte di testa. Lukaku è infatti un attaccante rapido, capace di dialogare con i compagni e che ama svariare su tutto il fronte offensivo.
Accanto a Lukaku agisce uno dei giocatori più interessanti del panorama calcistico mondiale, Christian Benteke. Data di nascita 1990, Benteke è attaccante ormai navigato dall'esperienza in Premier. Idolo indiscusso del Villa Park, Benteke ha messo a segno la scorsa stagione qualcosa come 33 reti, iniziando anche quest'anno a "grigliare" con regolarità.
Dietro questi dodici-tredici fenomeni il Belgio ha un movimento florido e in salute. L'Under21 sta già sfornando talenti interessanti, su tutti quel Jordan Lukaku (fratello di Romelu) che tanto bene ha fatto al Viareggio, tanto da meritarsi il titolo di migliore giovane del torneo.
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