Esperto di Calcio

16 giugno 2013

Borini e i suoi fratelli, quando il calcio italiano soffe di miopia

Ha ragione Fabio Borini. Ha cento volte ragione: "Io sono stato obbligato a lasciare l'Italia per andare a giocare Inghilterra. Chi mi ha mandato via, poteva pensarci prima a trattenermi. Poteva credere in me".

Ogni riferimento alla Roma non è casuale, ma il ventiduenne attaccante del Liverpool, simbolo della fantastica Under 21 di Mangia, finalista europea dopo nove anni di attesa, ha il merito di inchiodare l'attenzione generale su un tema più che mai d'attualità per il calcio italiano, un anno fa finalista con gli azzurri di Prandelli nell'Europeo maggiore, ancora contro la Spagna.

Il nostro calcio è ricchissimo di talenti, come dimostra la Giovane Italia 2013, paragonabile alla mitica Under di Azeglio Vicini. Eppure, si scontra con l'incapacità, la miopia, l'inadeguatezza di troppi dirigenti che in questi anni hanno preferito buttare milioni dalla finestra per importare bidoni o comunque per ingaggiare giocatori stranieri i quali, alla prova dei fatti, sono risultati investimenti sbagliati e pesantissimi.

Attenzione: qui non si tratta di ripristinare anacronistiche e inaccettabili barriere: dipendesse da calciomercato.com non ci sarebbe nemmeno più l'urticante distinzione fra comunitari ed extracomunitari.

Qui si tratta di scegliere il meglio, di premiare il merito, di sostenere i settori giovanili, di avere fiducia nei ragazzi italiani, espressione di un movimento più che mai vivo e vitale, nonostante la zavorra della Casta di inamovibili che lo dirige da un'era mesozoica a questa parte e gli sconfortanti risultati dei club nelle competizioni internazionali.

Vi pare possibile che la granitica difesa titolare dell'Under 21 (1 gol subito nelle ultime 7 partite) sia tutta di marca interista (Bardi, Caldirola, Donati, Biraghi, Bianchetti) e non ci sia stato uno di questi giocatori che, nella stagione appena lasciata alle spalle, abbia indossato la maglia nerazzurra? E se il discorso di andare altrove a farsi le ossa può valere per il bravissimo Bardi, il, quale sarebbe stato chiuso da Handanovic, perchè agli altri non è stata data una chance dall'ex tecnico della Primavera promosso sulla panchina della prima squadra? Eppure la retroguardia interista ha preso 59 gol in 38 partite. O no?

Vi pare possibile che il Milan possa mettere sul mercato El Sharaawy, 20 anni, 19 gol fra campionato e coppe nella prima stagione da titolare, già 7 presenze in Nazionale con i vicecampioni d'Europa, per andare a prendere il ventinovenne Tevez che guadagna 8,5 milioni di euro netti all'anno e nelle ultime due stagioni ha avuto un rendimento a dir poco altalenante?

Vi pare possibile che, un anno fa di questi tempi, Juve e Milan giudicassero eccessive le richieste del Pescara per Verratti, 20 anni, puntualmente finito al Psg e subito campione di Francia, nonchè perno dell'Under 21 ed erede designato di Pirlo?

Già, Pirlo. Un altro in cui, a suo tempo, l'Inter non ha creduto. Stasera al Maracanà, gioca la partita n.100 con la maglia azzurra. Insieme con lui ci sarà Claudio Marchisio, 27 anni, cresciuto nel vivaio bianconero, uno dei simboli della Juve per due volte di fila campione d'Italia. A Torino lo vogliono vendere per arrivare a Jovetic e/o Higuain. Continuano a farsi del male. E lo sanno pure.

fonte: calciomercato.com - editoriale Jacobelli

0 comments:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More