Esperto di Calcio

14 giugno 2013

Ringhio Gattuso sulle orme dei grandi: Guardiola, Deschamps, Conte ed il vecchio maestro Trapattoni

Inarrestabile Gattuso. Ringhio era una furia in campo, lo è sempre stata, e continua ad esserlo. Il neo allenatore del Palermo, una scelta azzardata ma che io considero vincente, non si fa spaventare da niente e nessuno, men che mai dal focoso Zamparini, presidente che avrà il suo bel da fare nel tenere testa al campione del mondo 2006 in una discussuione. Eurosport riporta infatti un interessante stralcio della conferenza stampa di Gattuso, in cui l'ex giocatore dichiara:

"Se temo un esonero di Zamparini? Chi mi conosce sa che ho solo paura della morte a basta". Lo ha detto l'allenatore in pectore del Palermo Gennaro Gattuso a proposito del suo rapporto con il presidente rosanero. "Quando uno lavora duramente, ci mette la passione e fa il massimo non vedo perché deve avere paura" ha svelato l'ex centrocampista del Milan e della Nazionale, ancora formalmente legato al Sion. "Ancora c'è un piccolo problema con il Sion, ma faremo le cose per il meglio del Palermo se tutto si farà. Con gli svizzeri ci sono ancora pendenze, da parte mia ho comunque smesso di giocare, non posso più permettermi di prendere cortisone tutti i giorni. Miccoli? E' in scadenza di contratto, non so se la società vuole rinnovare o meno" ha detto Gattuso, che ha chiesto l'aiuto del pubblico rosanero:"Sara' importante riuscire a dare un'identità' alla squadra, ricompattare il gruppo, ma senza la città che ci sostiene sara' difficile".
"Balotelli è un campione, deve capire che qualsiasi cosa faccia fa notizia, deve contare non fino a 10 ma fino a 50, perché la minima cosa che fa viene strumentalizzata". Ecco ciò che pensa il ringhio nazionale di Mario Balotelli. "Lui è un personaggio, un ragazzo giovane, fisicamente forte, guadagna bene, è un bel ragazzo, deve stare attento, chi gli sta vicino deve fargli capire cosa vuol dire stare attento" ha detto l'ex milanista che ha commentato l'addio al Milan di Massimo Ambrosini. "Diciotto anni di Milan sono tanti, ha fatto una grande carriera, ha indossato una maglia e l'ha rappresentata sempre alla grande, è stato un compagno con cui abbiamo condiviso bellissime gioie, anche brutte gioie, il momento arriva per tutti, non so se lui era pronto, ma avrà ancora la voglia di battagliare e lo farà altrove. Il Milan non mi sorprende, già l'anno scorso aveva iniziato questo percorso, una politica basata sui giovani, è giusto che se punti sui giovani continui a farlo e i più vecchi li lasci a casa, ma Ambro rimarrà sempre nella storia del Milan come io, Nesta, Seedorf e gli altri". Gattuso ha anche elogiato la Nazionale e il lavoro di Prandelli:"Ha una squadra composta da tantissimi giovani, è un grande allenatore, ha avuto la capacità di cambiare mentalità al calcio italiano, prima ci davano dei catenacciari ora si gioca un gioco molto offensivo".


Dopo anni di sciocchezze e decisioni irragionevoli voglio fare i complimenti a Zamparini. I centrocampisti, quelli che non mollavano mai, sono diventati grandi allenatori: Trapattoni, Deschamps, Conte, Guardiola... Gattuso ha le carte in regola per emularli.

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