Esperto di Calcio

20 giugno 2013

Ljajic, Jovetic e Mario Gomez, i fallimenti dei Della Valle e le magie di Macia

Lo dico da giorni, e vedo che non sono il solo a dirlo. La politica viola sta facendo acqua da tutte le parti, in entrata e in uscita. Da un lato ci sono i due scontenti, Ljajic e Jovetic, prossimi allo scontro; dall'altra c'è un campione, Gomez, che sta per vestirsi con i colori dell'Atletico Madrid.
Il caso più eclatante, nonostante tutto, è Adem Ljajic, che potrebbe davvero finire sul mercato nella seconda metà di luglio. Ecco il perchè nell'editoriale di calciomercato.com:


Questa è la storia di un giocatore che in poco più di 40 mesi trascorsi a Firenze ha già vissuto almeno quattro vite calcistiche differenti. Un ragazzo il cui futuro deve essere ancora scritto, visto che a novembre prossimo compirà solo 22 anni, ma se la sua esperienza in viola fosse un libro, sarebbe un romanzo con tantissimi colpi di scena. E pensare che quando arrivò alla Fiorentina, il 15 gennaio 2010, Adem Ljajic di storie ne aveva già vissute tante, come la fuga ad appena tre anni, insieme alla sua famiglia, dal distretto di Raška, durante la guerra di Jugoslavia, che lo portò a doversi nascondere per interi mesi intorno a Belgrado spesso senza acqua né cibo. Ma Ljajic ha anche vissuto un'adolescenza a caccia della stabilità economica, fino all'approdo al Partizan e poi al contratto sottoscritto con il Manchester United, senza che questo fosse ratificato per l'impossibilità di trovare un lavoro ai suoi genitori che gli permettesse, da minorenne, di fermarsi in pianta stabile in Inghilterra. L'approdo in maglia viola venne salutato con entusiasmo dall'ex d.s. Pantaleo Corvino e dai tifosi, che si esaltarono per quel soprannome già affibiatogli: 'il Kakà dei Balcani'. Ma Cesare Prandelli, che pur ne apprezzava le doti calcistiche, lo lasciava spesso in panchina, in un finale di stagione estremamente negativo per quella Fiorentina.

L'anno successivo la 'seconda vita' calcistica di Ljajic sembrava sul punto di trovare nuova luce, visto che a Firenze arrivò il connazionale Sinisa Mihajlovic, il quale tuttavia usò più bastone che carota nei suoi confronti, tanto da etichettarlo come un ragazzetto viziato, che passava troppo tempo alla playstation e si abbuffava di Nutella. Solo 26 presenze e tre gol, di cui però uno fondamentale contro il Brescia, per un tipo che solo due anni prima era stato inserito dalla rivista specialistica 'Don Balon' fra i dieci migliori talenti classe '91. L'anno dopo non va meglio, anzi la 'terza vita' di Ljajic lo porta spesso ad andare anche in tribuna, venendo ripescato solo dal nuovo allenatore della Fiorentina, quel Delio Rossi con cui avrà un contatto più che ravvicinato il 1 maggio 2012, in una scena da far west che farà il giro del mondo. Quella sera le strade del ragazzo serbo e di Firenze sembrano come due binari paralleli che non si incontreranno mai più, e invece, mentre Ljajic trova il tempo di farsi escludere dalla sua Nazionale perchè non canta l'inno, Montella crede alla voglia di rilancio dell'attaccante e lo fa diventare, al termine della stagione da poco conclusasi, un protagonista assoluto (ben 12 reti in 28 presenze).

Vero amore? Neanche per sogno, visto che il suo contratto è in scadenza a giugno 2014, e che fra sei mesi, se non avrà rinnovato, potrà firmare liberamente con qualsiasi altro club, e così la Fiorentina corre il rischio di perderlo a parametro zero. Il destino di Ljajic sembra sempre di più legato a quello di Jovetic: Ramadani dà l'impressione di tenere sotto scacco il club viola, minacciando di far prolungare il contratto al suo assistito solo in caso di cessione alla Juventus di Jo-jo. Ma gli uomini mercato viola non ci stanno, irritati anche da una richiesta di aumento di ingaggio, per il numero 22 gigliato, di quasi un milione di euro netto, e così al suo agente, nelle ultime ore, è stato fatto sapere che o si arriverà ad un rinnovo entro un mese, a prescindere dal futuro di Jovetic, o Ljajic è ufficialmente sul mercato, ad un prezzo non inferiore ai dieci milioni di euro. Segnali che il giovane serbo sia in vendita sono sia le parole recenti di Montella ('Ha più bisogno Ljajic della Fiorentina che viceversa') che l'acquisto di Giuseppe Rossi, che nel modulo futuro dei viola dovrebbe partire dalla sinistra del fronte offensivo, ovvero la posizione occupata dall'ex Partizan l'anno scorso. Inoltre la Fiorentina è a caccia anche di un altro elemento per il proprio parco offensivo, ovvero Ilicic. Insomma, o Ljajic rinnova in tempi brevi, oppure Everton o Atletico Madrid possono concretamente sognare di vederlo vestire le loro maglie già dalle prossime settimane.


Fortunatamente per i Viola, però, il mercato non lo fanno solo i Della Valle, ma anche Macia. Il dirigente spagnolo ha fatto miracoli la scorsa stagione, son certo li rifarà anche quest'estate. E occhi a Joaquin...

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