Esperto di Calcio

24 giugno 2013

Giovani nel nostro calcio ? Necessità più che scelta

E' con piacere che riprendo una gran bella intervista di Mauro Piro, stimato collega di mille battaglie. Dalle colonne del suo blog, "Il calcio Secondo Me", l'intervista all'agente FIFA Luca Vargiu, che fa un'amara fotografia del nostro movimento calcistico.

La crisi che da qualche anno imperversa sul calcio italiano, sta quasi obbligando le società del nostro paese a puntare sui giovani, dopo anni in cui la linea verde veniva snobbata dai grandi club. Al momento però, nonostante i talentuosi ragazzi arrivati nei massimi campionati, il calcio dello stivale continua a zoppicare al confronto dei grandi campionati come la Liga, la Bundesliga o la Premier League, anni luce avanti per organizzazione logistica ed economica. Di questo e di altri argomenti abbiamo voluto parlare con l’agente Fifa Luca Vargiu, fondatore della società “Agenzia del Calcio”, una realtà che va a tutelare il lavoro delle giovani leve, operando con attenzione nel mondo del calciomercato.

Luca, parlaci della tua agenzia: com’è nata, quali sono gli obiettivi che vi prefissate, qual è il vostro modo di lavorare.
L’Agenziadelcalcio Football Management nasce nel 2009, ci occupiamo principalmente di giovani calciatori che andiamo a cercare sul territorio attraverso un’attività di scouting che portiamo avanti grazie ad un’accurata scelta di collaboratori che selezioniamo con particolare attenzione. Il nostro principale obiettivo è quello di individuare giovani calciatori e accompagnarli nel difficile percorso che porta al professionismo. Lavoriamo su tutto il territorio nazionale ma abbiamo anche importanti collaborazioni con Inghilterra, Svizzera e Sudamerica.

Ci puoi fare un breve elenco dei calciatori nella vostra “scuderia”?
Abbiamo giovani nei più importanti settori giovanili italiani, che però preferisco tenere ancora lontano dai riflettori e soprattutto da alcuni scaltri colleghi che all’attività di scouting preferiscono quella di saccheggio…

Gran parte del vostro lavoro è dunque rivolto anche alla tutela dei giovani calciatori, in un mondo pieno di “cannibali”…
In un ambiente dove spesso si incontrano persone che agiscono più con la bocca che con le azioni, cerchiamo di portare avanti il nostro lavoro in modo serio e professionale, mettendo di fronte ai nostri ragazzi la realtà dei fatti vale a dire che la strada per arrivare è lunga e complicata. Aspetto che molti giovani tendono a sottovalutare…

La situazione legata ai giovani italiani è ancora difficoltosa sebbene, nell’ultimo anno, pare qualcosa stia cambiando. A che punto siamo in Italia con il processo di adattamento alle pratiche già utilizzate nei massimi campionati europei?
Più a parole che con i fatti. Apprezzo il lavoro che sta impostando Sacchi, ma continuo a vedere da parte delle società la brutta abitudine di considerare la spesa che comporta la crescita di un giovane come un costo e non come un investimento. In realtà, sono poche le società che realmente credono nei giovani e si prendono il tempo necessario per la loro maturazione calcistica. Non si vuole rischiare.

Assisteremo secondo te quest’anno ad un ulteriore implemento dell’utilizzo dei giovani nelle nostre massime serie?
Più che per scelta forse per necessità vista la situazione economica. Abituati a non vedere giovani sui terreni di gioco ci sembra già molto averne visti alcuni in campo in questi ultimi tempi, ma rispetto ai campionati esteri siamo molto indietro.

Guardando al calcio italiano, quale a tuo parere potrebbe essere una buona ricetta per riagguantare il primato del calcio mondiale?
Mi ripeto, puntare sui vivai. Investendo e con una programmazione seria. Certo occorre tempo, i risultati non arrivano subito ma è questa la strada da seguire.

Concentriamoci sul calciomercato: siamo ancora a giugno, ma le strategie delle società paiono ormai ben delineate. Chi secondo te si sta muovendo meglio in Italia?
Siamo all’inizio ma le strategie sembrano chiare, per la maggior parte delle società sarà l’esigenza di bilancio a dettare le linee da seguire. Un mercato dove il denaro fresco sarà il grande assente e si punterà su scambi e prestiti. Napoli quello più ben messo a livello di budget, Juventus, con l’incognita Marchisio, che deve sfoltire in attacco e prendere il tanto atteso top player, Inter e Roma che devono ripartire e Milan che sembra dover sacrificare qualcuno…

Possiamo attenderci qualche colpo architettato dalla “Agenzia Del Calcio” in questa finestra di mercato?
Stiamo crescendo e qualche nostro giovane è pronto finalmente a fare il salto, ci stiamo lavorando. A fari spenti, però.

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