Si scrive Futebol Clube do Porto, si legge "fucina di campioni". Questo è il Porto, una società lungimirante capace di accaparrarsi alcuni dei più cristallini talenti del calcio mondiale. Se in Italia tessiamo settimanamente le lodi dell'Udinese, capace di scoprire ragazzi dal brillante futuro, non vedo perchè non dovremmo esaltare il lavoro fatto all'Estádio do Dragão. Soprattutto alla luce di quanto vinto nella storia dai portoghesi: 26 Scudetti, 2 Champions League, 2 Coppe Intercontinentali, 2 Coppe Uefa, 1 Supercoppa Uefa, 16 Coppe di Portogallo e 19 Supercoppe di Portogallo. Semplicemente sensazionale.
Sto parlando della squadra in cui hanno militato campionissimi come Madjer, Futre, Juary, João Pinto, Vitor Baìa, Fernando Couto, Ricardo Carvalho, Deco, Hulk e Radamel Falcao; con in panchina allenatori di caratura mondiale, come Bobby Robson, Andrè Villas Boas o il più celebre e vincente Josè Mourinho. Eppure nessuno di questi grandi campioni è mai stato pagato cifre esorbitanti, non rientra nella politica della squadra. Qui i "fenomeni" si affermano. Arrivano a Oporto giovanissimi, vengono lasciati lavorare tranquilli e si formano disputanto partite di altissimo livello, in campo Nazionale ed Internazionale. Non si può non applaudire questa società. Così come non si può rimanere indifferenti quando si scopre che alcuni dei più puri talenti del calcio europeo e sudamericano sono stati acquistati dai lusitani. Io mi domando, ma le società italiane, dov'erano? Se con questi ragazzi il Porto ha fatto 10 punti in 4 gare di Champions, forse significa che anche i ragazzi senza esperienza europea ci sanno fare.
Conosciamo meglio i campioncini del Porto: Maicon, Alex Sandro, Nicolas Otamendi, Juan Iturbe, Jackson Martinez e James Rodriguez.
Maicon: Maicon Pereira Roque è un molosso brasiliano, classe 1988. 191 cm per 74 kg di peso, è un difensore centrale acquistato per poco più di 2 milioni di euro.
Alex Sandro: Alex Sandro Lobo Silva è un terzino fluidificante brasiliano, paragonato più volte a Roberto Carlos. 178 cm per 78 kg di peso, è un classe 1991 prelevato dal Santos. Ha preso il posto lasciato libero dall'interista Alvaro Pererira (classe 1985) mostrando di saper spingere e difendere con maggior efficacia. Pereira è stato ceduto per 10 milioni più 3 di bonus, Alex Sandro è sei anni più giovane ed è stato acquistato per 9 milioni di euro, un altro affare.
Nicolas Otamendi: stopper argentino, classe 1988. 183 cm ed 82 kg di potenza, rapidità e cattiveria. Otamendi è stato acquistato per 8 milioni di euro dal Velez Sarsfield. Stella delle nazionali giovanili argentine, ha preso il posto del portoghese Bruno Alves (classe 1981), ceduto nella stessa sessione di mercato allo Zenit di Sanpietroburgo per l'astronomica cifra di 22 milioni di euro.
Juan Manuel Iturbe: funambolico trequartista argentino, classe 1993, definito in patria l'erede di Lionel Messi. Star indiscussa della nazionale Under20 albiceleste, è stato acquistato dal Quilmes Atlético per l'irrisoria cifra di 4 milioni di euro. Rapido, fantasioso e determinato, era stato a lungo inseguito dal Napoli. Il Porto ha bruciato tutti e ora ha in casa un piccolo gioiello.
Jackson Martinez: colombiano classe 1986, è un il classico centravanti d'area di rigore. 188cm di pura potenza, Martinez militava nei messicani Jaguares de Chiapas ed è approdato in biancoblu per 8 milioni di euro. Con 8 goal in 13 partite si sta confermando non solo un grande acquisto, ma come uno dei centravanti più forti del panorama europeo.
James Rodriguez: ala sinistra o seconda punta, è un classe 1991. Scovato in argentina, nel Banfield, è arrivato sulle rive del fiume Douro per poco più di 7 milioni di euro. Stellina colombiana dotata di piedi sopraffini e grande creatività, Rodriguez sta strabiliando il mondo intero nonostante i suoi 21 anni appena compiuti.
Cinque giocatori giovani e formidabili, acquistati con meno di quaranta milioni, a fronte di cessioni pesantissime: Falcao (47 milioni), Bruno Alves (22 milioni), Raul Meireles (13 milioni) ed Hulk (55 milioni). Non ho parole, una gestione perfetta tanto del bilancio quanto dell'aspetto tecnico. A fronte della partenza di campionissimi, sono arrivati dei giocatori non ancora affermati ma dal rendimento elevatissimo. Ai maligni che sostengono che la Superliga portoghese non è la Serie A, rispondo che il Porto ha vinto negli ultimi dieci anni una Champions League, una Coppa Intercontinentale, due Coppa Uefa/Europa League, 8 scudetti e altre 12 coppe nazionali. Un palmares che le squadre italiane, tutte quante, si sognano.
Cari presidenti e direttori sportivi, prendete esempio dal Porto e portate in Italia i giovani più forti, non rimarrete delusi.
2 comments:
Gran bel pezzo. Sono pienamente d'accordo.. Squadre come il Porto fanno del bene al calcio.
grazie mille davvero!
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