Esperto di Calcio

1 novembre 2012

Pulga-Lopez, anche la classe operaia va in paradiso

foto soccermagazine.it
12 punti in 4 partite, 7 goal fatti e due subiti. Non parlo della Juventus, dell'Inter o del Napoli signori, questo è lo score del Cagliari. Con l'avvento della "strana coppia" in panchina, i sardi hanno iniziato a volare. Ivo Pulga e Diego Luis Lopez, ambedue alla prima esperienza su una panchina professionistica, stanno strabiliando tutti. Conosciamoli meglio.
Ivo Pulga, classe 1964, è stato una bandiera dei rossoblu durante la gestione Ranieri. Idolo dei tifosi per la grinta ed il cuore con cui giocava, sta trasmettendo tutte le sue virtù alla squadra. Non dotato ne di mezzi tecnici eccelsi, ne di un fisico particolarmente notevole, Pulga era il classico mediano di rottura. Abile a leggere il gioco e rompere le trame avversarie, ha iniziato a lavorare come tecnico nel Modena. In Emilia si è preparato al grande salto e non ha esitato nemmeno un istante quando Cellino lo ha chiamato 4 giornate fa sulla panchina sarda.
Diego Luis Lòpez, uruguagio classe 1974, è stato il simbolo del Cagliari moderno. Arcigno difensore centrale, ha guidato la retroguardia dei sardi per 12 stagioni. Ritiratosi nel 2010 ha deciso di rimanere in Sardegna, iniziando la carriera di allenatore nella Primavera rossoblu. Con l'esonero di Ficcadenti, il presidente Cellino ha ritenuto opportuno affiancare al nuovo tecnico Pulga una figura autoritaria. Lopez corrisponde alla perfezione a questo identikit, tanto che anche la sua mano inizia a vedersi.
La coppia di allenatori cagliaritani ha rivoluzionato tatticamente la squadra. Eliminato il 4-3-3 di Ficcadenti, i rossoblu si schierano con un solido e tradizionale 4-4-2. I loro detrattori hanno già iniziato a dire che pensano "a non prenderle" prima che a vincere, ma chi conosce il calcio sa bene che non esiste una sola fase di gioco. La squadra è un tutt'uno, dev'essere solida e compatta in ogni reparto. Se così non fosse Zeman sarebbe l'allenatore più vincente della storia, ma come non si gioca solo in difesa..altrettanto non si può impostare una strategia solo sulla fase offensiva.
Pulga e Lopez hanno disegnato una rocciosa difesa a 4, che poggia sul carisma di Agazzi ed il dinamismo di Astori. Davanti alla difesa capitan Conti e Radja Nainggolan sono una cerniera di tutto rispetto. A completare il centrocampo il sempre affidabile Dessena e l'estro di Cossu. In avanti applicano invece un intelligente turnover che tiene tutti sulle spine e fa rendere al massimo i giocatori. Hanno rispolverato Nenè, autore ieri sera di una bellissima doppietta, e alternano Ibarbo, Pinilla, Thiago Ribeiro e Marco Sau. Tutti hanno dato e danno il loro contribuito, per la squadra. Questo è il Cagliari ora, una squadra. Lottano tutti con il coltello tra i denti per portare a casa punti salvezza. Certo, non giocheranno il calcio più bello e spettacolare che esista, ma in Serie A serve concretezza. Chi vuole restare in paradiso deve sudare, lottare e soffrire. Pulga e Lopez lo hanno fatto per anni, ora tocca alle nuove leve.

1 comments:

Una delle tante piccole favole che ogni anno rendono il calcio uno sport meraviglioso. Articolo scritto, come d'abitudine, con estrema competenza. Complimenti.

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