Esperto di Calcio

23 novembre 2012

L'aeroplanino vola anche in panchina


Nella storia del calcio italiano merita un posto di tutto rispetto. Sto parlando di Vincenzo Montella, formidabile bomber tascabile ed ora allenatore interessante. Dopo una carriera spesa a far esultare i tifosi sull'asse Genova-Roma, ora il ragazzo campano ha intrapreso la strada della panchina. E che strada.
Lui e Antonio Conte sono per distacco i due tecnici più interessanti del panorama calcistico italiano. Rappresentano non solo una ventata d'aria fresca, ma anche quella nuova mentalità che sta rivoluzionando il nostro calcio. Famosi per difesa e contropiede, gli italiani sono conosciuti nel mondo come "i catenacciari". Personalmente non mi ha mai infastidito questa definizione, in special modo se la si ricollegava ad un grande allenatore come Trapattoni. Tuttavia negli ultimi anni il nostro modo di fare calcio risultava obsoleto e servivano nuove idee, nuovi impulsi. Dopo il Trap abbiamo avuto altri grandissimi allenatori, Capello, Ancelotti e Lippi su tutti. Ma non vi è stato un buon ricambio generazionale, i tecnici più giovani sembravano uniformarsi ad una passiva idea di calcio. Penso a Beretta, Giampaolo, Ficcadenti, Donadoni, Del Neri, Malesani, Di Carlo, Colantuono. Tutti mestieranti della Serie A, che non hanno però arricchito il nostro calcio con idee interessanti e innovative.
Conte e Montella stanno invece trasferendo in panchina la leadership che li ha resi dei campioni in campo. Le loro squadre amano giocare a pallone e comandare il gioco; non si chiudono e non giocano in funzione dell'avversario. I detrattori potrebbero dire: "semplice con le rose a loro disposizione". Ma non è così.
Il Bari e il Siena di Conte giocavano un calcio piacevole e frizzante; il Catania di Montella è stata una delle più belle realtà dello scorso anno.
Cerchiamo di conoscere meglio "l'aeroplanino" tecnico. Montella, come detto, attua un calcio propositivo e mai banale. Le sue squadre sono divertenti, belle da vedere, ma mai spregiudicate.
Non ha uno schema tattico preciso, dimostrando elasticità mentale e profonda conoscenza del gioco. A Catania giocava con una difesa a quattro, a Firenze è passato a quella a tre. Questo per favorire gli inserimenti sulle fasce di un rigenerato Pasqual e del fantastico Cuadrado. Il colombiano è un esterno favoloso, tutto corsa e dribbling. E' fortissimo in fase offensiva e tignoso in difesa, un giocatore completo.
In mezzo al campo si sta consumando la più significativa rivoluzione tattica. Sembrano finalmente finiti i tempi in cui occorreva un "medianaccio che faccia legna". La nuova leva di allenatori sta capendo che per giocare bene a pallone servono centrocampisti universali, bravi si in fase di contenimento, ma abili con i piedi. Ecco allora che le chiavi della Fiorentina sono affidate al cileno Pizarro, disciplinato tatticamente e meraviglioso in impostazione. Accanto a lui lo spagnolo Borja Valero e Alberto Aquilani. L'ex Villareal è il più difensivo dei tre, ma ha piedi raffinati; l'italiano sta lentamente recuperando le sue doti di interditore ed incursore.
In avanti, come Conte, anche Montella ruota i suoi effettivi. Ha infatti proposto la coppia tutta tecnica e velocità composta da Jovetic e Ljajic; il duo Toni-Jovetic ed il contropiedista El Hamdaoui. Così facendo tutti si sentono importanti e danno un grosso contributo.
Su Montella si son sprecati fiumi di inchiostro, è uno degli uomini del momento. Le lodi son tutte meritate, ma da grande esperto di calcio, Vincenzino non si monta la testa e pensa solo a lavorare. Ad osservare la sua metodologia di lavoro è arrivato dal Brasile un grande ex del nostro calcio: Paulo Roberto Falcao. L'ex Roma ha pubblicamente elogiato il lavoro del tecnico campano, dicendo: "Per tenermi sempre aggiornato è importante tenere bene sott'occhio l'evoluzione del mondo del calcio, sempre in continua crescita. Per migliorarsi questo è necessario. Il paragone con Aquilani? Forse un po' mi assomiglia, ma quando giocavo io era un altro tipo di calcio. La sfida tra Roma e Fiorentina? Sarà sicuramente una gara avvincente e divertente. Zeman ha avuto bisogno di più tempo per trovare i giusti automatismi ma ha grande esperienza, quindi farà bene. E' senza dubbio interessante vedere Montella al lavoro, farà una grande carriera. La Fiorentina gioca davvero benissimo". Impossibile contraddirlo.

3 comments:

Conte e Montella meritano tutta la nostra stima e il nostro sostegno. Continuate così! p.s.: chissà quanti a Roma (giallorossa) si stanno mangiando le mani... Hanno detto no a Montella non una, bensì due volte!

Ottima analisi Daniele. Devo dire che già nei pochi mesi romanisti si era messo in luce per innovazione ma sopratutto come motivatore. I suoi giocatori danno il massimo e credo sia un ulteriore grande merito di Montella.

Ottima analisi Daniele. Devo dire che già nei pochi mesi romanisti si era messo in luce per innovazione ma sopratutto come motivatore. I suoi giocatori danno il massimo e credo sia un ulteriore grande merito di Montella.

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