Si faccia avanti chi avrebbe pensato che l'anno scorso l'Atalanta si sarebbe salvata con grande tranquillità. Eppure, nonostante 6 punti di penalità, i bergamaschi non solo hanno mantenuto la categoria, ma hanno anche dispensato grande calcio. Quest'anno, sebbene i punti di penalità fossero 4 in meno, i nerazzurri sono partiti alla grandissima. Ad oggi sono sesti in Serie A, con 18 punti (20 conquistati sul campo). Un grande risultato.
Ma di chi è il merito? Certamente dei calciatori che vanno in campo ma è giusto riconoscere anche il grande lavoro svolto dalla società e dall'allenatore. Il presidente orobico, l'anno scorso, si è affidato a Pierpaolo Marino. Il dirigente campano, reduce dalla ricostruzione del Napoli, è arrivato con la mansione ci capo dell'Area tecnica. Marino non perde tempo, sa che occorre comprare bene per garantire a Colontuono una rosa di buon livello. Da sempre grande conoscitore del calcio sudamericano, il direttore decide di portare a Bergamo gli argentini German Denis e Maximiliano Moralez. I due compongono un attacco perfetto, fatto di potenza, classe e rapidità. Accanto ai due forti albicelesti ecco gli uomini di esperienza: Stendardo, Brighi e Cigarini. In porta la solita sicurezza, Andrea Consigli.
Orfani dell'ex storico capitano, Cristiano Doni, gli orobici partono fortissimo e raggiungono una salvezza agevole grazie al perfetto impianto di gioco di Colantuono. Il tecnico da alla squadra forza e grinta, con una grande mentalità da combattente. Denis si esalta in un sistema di gioco in cui è il faro: 16 goal.
E quest'anno. La favola non è svanita, nonostante la cessione di un interessante giovane come Gabbiadini. Il sistema non è stato alterato, anzi impreziosito dall'approdo a Bergamo di Biondini e De Luca. Il primo, un solido centrocampista, il secondo un classe 91' di indubbio talento.
Squadre come l'Atalanta sono il bene del nostro calcio. Quadrata, solida e che non rinuncia mai a giocare, i nerazzurri sono un team decisamente rodato. La difesa è solida, ben guidata da Consigli e Manfredini. Peluso ha raggiunto la Nazionale, ed è stato spesso accostato a squadre di ben altra caratura: City e Juventus. A centrocampo la regia di Cigarini è perfetta, così come la protezione ai suoi lati operata da Schelotto, Carmona e Biondini. La trequarti e l'attacco sono di gran classe: Bonaventura, Maxi Moralez, De Luca e German Denis. Nonostante "El Tanque" non stia segnando con la stessa regolarità, la squadra non ne risente.
Brava Atalanta e bravi Marino e Colantuono. Squadre così, che oltretutto investono tanto sul vivaio, sono la vera grande risorsa del calcio italiano.
4 comments:
Bell'articolo. La gestione Percassi è lungimirante e piace anche per fidelizzazione dei tifosi e partnership. Tanti abbonati, tifoseria calda e ottimo gioco. Credo che Colantuono stia facendo un gran bel lavoro. Se Marilungo si ristabilisce, potrebbe essere un ulteriore rinforzo davanti.
Grazie Marco! Purtroppo i media sottolineano troppo poco spesso il lavoro fatto dalle squadre di media classifica. Atalanta e Catania stanno facendo grandi cose, così come il Chievo che a fine anno porta sempre a casa la salvezza. L'Atalanta, in più, ha anche un settore giovanile pauroso: Scirea, Donadoni, Pazzini, Montolivo, Donati, Consigli, Bonaventura, Gabbiadini, Peluso, Porrini, Cigarini, Bianchi, Locatelli, Morfeo.. Non saranno tutti campioni assoluti come Scirea o Donadoni, ma c'è gente che ha vinto scudetti, Champions ed è stata in Nazionale.
La Dea merita un applauso caloroso. Salvarsi con la penalizzazione dell'anno scorso è stata una bella favola,confermarsi è sinonimo di un gran lavoro. Germano Denis può essere,caratteristiche tecniche a parte,il nuovo Caniggia nerazzurro
Concordo: settore giovanile mostruoso. Credo che debbano fare una statua a Mino Favini!
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