Esperto di Calcio

10 gennaio 2013

Saponara e l'emozione rossonera: "Ho pianto di gioia"


Il pomeriggio della vita, raccontato da Empoli, la città e la squadra che ne hanno valorizzato il talento. Complimenti rossoneri: Riccardo Saponara, è felice di essere un nuovo giocatore del Milan? «Alt, fermi: non è ancora ufficiale, la notizia mi è arrivata solo da chi era davanti alla tv e internet». Confermiamo noi. Faccia conto, per un attimo, di esser già a Milanello. Sensazioni? «Se davvero fosse così sarebbe straordinario, non avrei mai pensato di poter raggiungere un traguardo simile. Ma torniamo a Empoli...». Okay, ma davvero ci vuol dire che è stato un allenamento assolutamente normale? «Per me si. Poi vabbé io ero in campo quando tutti i miei compagni, che avevano letto o ascoltato la notizia, sono corsi ad abbracciarmi. Giuro che ho chiesto: "Ma che volete? Che sta succedendo?"». Alla fine li avrà anche salutati. «No! Ho sempre detto che mi piacerebbe chiudere qui la stagione, per raggiungere gli obiettivi. La penso ancora così, all'Empoli sono legato». Ci ha convinto, ora il suo pensiero è in Toscana. Ma in estate atterrerà su Milano. Provi per una volta a sbilanciarsi. «Il Milan per me è IL calcio. Non potevo chiedere di più, è un sogno, sono incredulo. Kakà è sempre stato il mio idolo, l'ho sempre seguito. Me lo faccia ridire: per me il Milan è IL calcio». Il presidente Berlusconi ha parlato di giovani di prospettiva come parte del futuro del Milan. Ovvio che includesse anche lei. Che effetto le fa? «Cavolo... Lui è una potenza, se davvero aveva in mente anche me è una lusinga pazzesca... È incredibile, ne sarei orgogliosissimo». Sentimento che sarà condiviso da chi le vuole bene. «Mio papà Luciano mi ha chiamato, sembrava non capire niente. Mi ha detto che, sentita la notizia, non riusciva ad alzarsi dal divano per la gioia. Mia mamma Paola e mia sorella Enrica, che era a scuola per le lezioni, credo abbiano passato un pomeriggio più tranquillo, senza sapere nulla». Suo padre è poi riuscito a dirle qualcosa? «È il primo a cui potrò dedicare questo traguardo. Per me ha fatto mille sacrifici e rinunce. Spesso ha lasciato il lavoro per seguirmi, ripagarlo così è una soddisfazione enorme. Anche mia mamma mi è stata sempre vicina: per aiutarmi a finire gli studi, ha chiesto un part-time al lavoro. Ovvio che condivida con loro quello che provo. Con loro, con chi mi vuole bene e con due persone speciali: Roberto Civitarese, il mio mental coach, ed Eldo Bencini, che mi ha scoperto nello Sporting Forlì. Non fosse stato per il suo intuito, non racconterei questa giornata». Già che ci siamo, provi a immaginarsi al primo allenamento con i suoi nuovi compagni. «Non ci casco. Chi mi conosce bene sa che ho i piedi per terra, resterò quello che sono perché è così che mi sono sempre guadagnato tutto. Fatemi ripetere: io ora penso all'Empoli e agli obiettivi da raggiungere in campionato. Poi non posso non esser sincero. Chiaro che un pomeriggio così lo ricorderò tutta la vita. Quando mi è arrivata la voce mi sono messo a piangere. Potere chiederlo a Valdifiori, il mio compagno che era lì con me». Lacrime di gioia o di paura? «Nessun timore, mi sento pronto. Ora devo solo finire di meritarmi questa occasione con altri sei mesi al massimo. Non snobberò certo i prossimi impegni: si è capito che finché non mi sarò trasferito avrò ho la testa qui?». Si, chiarissimo. Ma intanto riveda i numeri di Kakà con il Milan, potrebbero servirle. Che ne direbbe di fare la sua stessa carriera? «Me lo auguro davvero...».
Ricky Saponara, come si fa chiamare su Twitter, fin da bambino ha avuto simpatie milaniste. Non solo, ha sempre detto di avere come riferimento Kakà, che studia regolarmente su internet. Suona naturale che sia (quasi) un giocatore del Milan, bravo a nascondere il suo interessamento fino a ieri, quando Galliani e Braida hanno incontrato l'Empoli a Milano: acquistata la metà del cartellino di Saponara per 2,1 milioni, a Riccardo 350 mila euro per 5 stagioni. Ora manca un sì del Parma, che mesi fa ha trovato un accordo verbale per acquistare il 50% del giocatore dall'Empoli per circa 1,8 milioni. Il Milan ha già chiamato in Emilia e trovato un assenso di massima: lunedì o martedì le due società si vedranno e il Parma dovrebbe dare il via libera. Saponara resterà a Empoli fino a fine stagione, poi si trasferirà a Milano. Il mental coach L'operazione ricorda quella del 2011 per El Shaarawy, altro giovane che piaceva all'Inter e che Galliani soffiò a Moratti. Saponara gioca sulla trequarti, parte da destra o da sinistra per accentrarsi, usando l'uno contro uno e il tiro. La progressione di Riccardo, certo, è strana: nelle prime due stagioni di B non ha quasi segnato, quest'anno è già a 8 gol. Abbastanza per convincere Galliani: «Sì, Saponara mi piace molto — ha detto ieri —. Stiamo cercando di fare una politica di giovani e lui rientra in questa strategia». Probabilmente Ricky (come Kakà...) piace anche per il profilo da ragazzo serio, tranquillo, per qualcuno timido. Tre stagioni fa il papà, molto attento, sentì che Borini era migliorato con un mental coach, Roberto Civitarese. Allora organizzò un incontro e Ricky iniziò questa collaborazione, che oggi lui stesso considera uno dei suoi segreti: «Il grande pregio di Riccardo è l'insoddisfazione — dice Civitarese —. Non è contento anche quando fa due gol. Poi è molto serio, come Marrone». Un amico che il 2 gennaio gli scriveva: «Grande Ricky, sei un grande campione». Galliani sembra d'accordo.

Gazzetta dello Sport

0 comments:

Posta un commento

Twitter Delicious Facebook Digg Stumbleupon Favorites More