Juvenuts e Bayern Monaco hanno molto in comune, più di quanto si possa immaginare. Sarebbe troppo semplice sottolineare la leadership incontrastata nelle proprie leghe nazionali, i due club condividono un triste primato. Juventus e Bayern sono infatti le squadre che "vantano" il maggior numero di finali perse in Champions League. Ben cinque volte, infatti, le due compagini hanno raggiunto la finale finendo poi ad osservare mestamente l'alzata della coppa. Come detto, un primato poco invidiabile.
Come si deve valutare un dato di questo tipo? Gli ottimisti direbbero che arrivare in fondo è sinonimo di forza, di solidità. Vero, ma è altrettanto doveroso sottolineare come lo sport sia impietoso, glorifica i vincitori e mortifica i vinti. Lungi da me voler criticare due fra le più grandi ed importanti squadre del mondo, ritengo doveroso fare una riflessione. Non può essere un caso che le cose siano andate in questo modo. In un paio di occasioni può essere stato il fato, l'inesperienza, la sfortuna. In cinque circostanze, invece, significa che qualcosa non quadra. Che cosa? Difficile dirlo, credo nemmeno all'interno delle società lo sappiano. Io penso sia questione di "dna", per quanto possa suonare strano. Ci sono club nati per vincere competizioni come la Champions, altri nati per vincere i campionati. Juventus e Bayern sono riusciti a mettere (più volte) il loro timbro anche in Europa, ma è in campionato che danno il meglio di loro.
Torinesi e bavaresi sono squadre forti, abituate a lottare e vincere sempre con la stessa mentalità. Sono "operai", non mollano mai su ogni pallone e cercano il successo con la forza dei nervi oltre che con la classe. Io, da juventino, ne vado orgoglioso. Stramaccioni si è impermalosito quando hanno definito la sua Inter "provinciale", bene ha sbagliato. Una squadra operaia, provinciale, non è debole o di seconda fascia, tutt'altro. E' forte, dura da abbattere e con una grinta fuori dal comune. Sono queste le caratteristiche che servono a vincere una competizione di 34-40 partite. Ma non sono gli attributi indispensabili per vincere in Champions League, dove occorre sfrontatezza, coraggio e quel pizzico di classe ed incoscienza che non guasta mai. Juventus e Bayern Monaco non sono così, sono dei martelli, dei rulli compressori. Forse non saranno le squadre più vincenti in Europa, forse saranno schernite o sovrastate da altre. Ma il carattere di queste società, forgiato nel tessuto sociale di Torino e Monaco, è da applaudire.
Sergio Bambarén ha scritto una volta: "Se cadi, rialzati, affronta le avversità e trova sempre il coraggio di proseguire. Fai della tua esistenza qualcosa di spettacolare". Sembra una frase fatta apposta per Juventus e Bayern, per i suoi tifosi, per le città che le ospitano. Juventus e Bayern Monaco, due nazioni diverse, due storie differenti, ma tanti punti in comune.
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