Esperto di Calcio

31 luglio 2013

Le parole di Conte, le lacrime di Mazzarri ed il clima rovente

Dopo tanto silenzio, è tornato. Antonio Conte si toglie qualche sassolino dalla scarpa, rispondendo alle provocazioni di Guardiola e Mazzarri.

Nel giorno del suo quarantaquattresimo compleanno, Antonio Conte si è concesso ai cronisti nel ritiro americano dei bianconeri, rilasciando rumorose dichiarazioni, riportate stamane da tutti i quotidiani. Ecco quanto evidenziato da Tuttosport:

"AUMENTATE LE PRETENDENTI AL TITOLO" - "Il mercato prosegue e cambiano gli equilibri? Sì, stanno cambiando i valori dei club, come avevo detto in precedenza. Le squadre sono in evoluzione. Il numero di pretendenti al titolo è aumentato. Ci sono sempre le tre storiche: Juventus, Milan e Inter, che per tradizione e blasone sono obbligate a puntare a vincere senza se e senza ma. Poi Napoli, Fiorentina, le due romane".

"I VECCHI DEVONO DARE L'ESEMPIO. IMPRESSIONATO DAI NUOVI ARRIVATI" - "Buffon ha parlato di insidia da senso di appagamento? E’ la paura che deve accompagnarci per tutto l’anno, tenerci svegli, sul pezzo. Si tratta di un messaggio che deve arrivare da parte mia, da parte della società, da parte dello zoccolo duro, dunque dei ragazzi che sono con me da anni come appunto Buffon. Non saremmo in sintonia se qualcuno sentisse di avere la pancia piena e, si sedesse sugli allori. Mi fa piacere che il capitano abbia parlato così. Lui e gli altri ragazzi che hanno fatto la storia recente della Juve dovranno dare il buon esempio e trascinare i nuovi arrivati: ecco perché con loro sarò feroce! Nuovi arrivati che comunque mi hanno impressionato. Avevo sentito parlare tanto di Tevez, anche cose meno positive. Ma chi le diceva evidentemente non conosceva bene il ragazzo: disponibile, eccezionale, sta lavorando molto. E’ un piacere vedere lui che si allena, così come Llorente che è un atleta esemplare e Ogbonna».

"L'INTER DEL TRIPLETE NON HA COSTRUITO NULLA" - "La 'crisetta' con la società di qualche mese fa è acqua passata? Ma in realtà non c’è mai stata una crisetta. Semplicemente è doveroso, ogni fine anno, che ci sia un confronto e ci si ascolti. Con il presidente, con Marotta, con Paratici c’è sempre stato un rapporto limpido, infatti quando siamo usciti da quella famosa riunione abbiamo detto che la Juventus era pronta per continuare a crescere. E, attenzione, crescere è diverso da vincere: si può vincere e non crescere, come è successo all’Inter del triplete, ma a noi quello non interessa. Perché dopo l’anno del triplete, cos’è poi successo? Appunto... Dunque io preferisco costruire e crescere: a livello di risultati e a livello economico, cosa che in futuro può permettere di arrivare ad aprire di più il portafogli. Ora la disponibilità non c’è: per questo stiamo operando in maniera attenta, con tempestività. Finora abbiamo speso meno delle squadre che ho citato prima: noi abbiamo preso tre giocatori spendendo 22 milioni".

"NIENTE GERARCHIE, GIOCA CHI MERITA" - Questa è la miglior Juve che ho avuto a disposizione finora? Beh, è inevitabile che quando si apportano degli accorgimenti la situazione possa migliorare. Puntavamo ad alzare il livello di competizione interna, lo abbiamo fatto. La Juventus deve tornare a pensare in grande, quindi i calciatori devono sapere che solo chi merita gioca, senza corsie preferenziali. Qualcuno l’ha presa male? No, anche perché oggi non ci sono gerarchie. Quelle cambiano ogni giorno. Men che meno ci sno simpatie o antipatie: a me stanno simpatici quelli che mi fanno vincere".


"3-5-2 VESTITO MIGLIORE. 4-3-3? MI MANCA L'ESTERNO..." - "Qualche novità tattica in vista? Ho fatto tanti allenamenti a porte chiuse perché a livello didattico dovevo 'accompagnare' i nuovi giocatori, prenderli per mano. Se ci sono 3mila persone sugli spalti è più difficile. Quanto alla tattica: a me di base interessa che siano ben radicati i nostri principi di gioco, posseso, alta intensità, coralità di manovra, equilibrio. Il 3-5-2 attuale al momento mi sembra il vestito migliore. Il primo anno abbiamo fatto anche il 4-3-3, ma in questo momento non ho l’esterno destro, dunque... Qualcuno dice che sarebbe importante intervenire per colmare la lacuna? E’ inutile che io dica a voi, io ho espresso il mio pensiero a chi di dovere. Se ci sarà la possibilità interverremo, se no ci sarà l’obbligo di procedere con questo tipo di situazione".

"ALTRI ACQUISTI? CHIEDETE ALLA SOCIETA'" - "Altri acquisti? Vediamo, questi discorsi li dovete fare con la società. Per ora la priorità è fare determinate operazioni in uscita".

"ABBONDANZA A CENTROCAMPO? FALSO PROBLEMA" - A centrocampo starà fuori qualche Nazionale? Si riposeranno in vista dei Mondiali, mi ringrazieranno... Per me è un falso problema, più campioni ho e meglio è. Così favorisco la concorrenza, sarà importante resettare ciò che è succeso prima

"GUARDIOLA E' RIMASTO AI TEMPI DI BRESCIA" - "In Europa è aumentato il gap con le big? Lo scopriremo, ma so che noi abbiamo fatto un grandissimo lavoro: in questi tre anni abbiamo vinto rimettendo i conti a posto. E non bado a certe fesserie di chi dice che sono stati spesi tanti soldi! Da quando sono alla Juve, il gap tra entrate e uscite è stato contenuto. A partire dal mio primo anno, quando abbiamo vinto lo scudetto inserendo pochi giocatori, tra cui Pirlo a parametro zero. E in quel campionato c’era il Milan di Ibrahimovic, c’era il Napoli dei tre tenori. Nella mia gestione non sono mai stati spesi tanti soldi. Altri dicono che la Juve è solida, che può investire... Persino Guardiola che sta al Bayern lo dice, ma si vede che è rimasto ai tempi del Brescia. In realtà, per noi, vale il principio dell’anno zero: nel senso che tra entrate e uscite la somma deve fare zero. Almeno fin’ora. Chi non l’ha capito, è meglio che guardi in casa propria. Se mi riferisco a qualcuno? Mah, io dico solo che a volte qualcuno dà fiato alle trombe solo per mettere le mani avanti, per coprire propri fallimenti".

LA LAZIO VUOLE VINCERE LA SUPERCOPPA? VEDIAMO CHI SARA' PIU' BRAVO" - "Calendario di A e vicenda Supercoppa lasciano intendere che tra i rivali della Juve c'è il Palazzo? Non capisco! Altro che stadio della squadra campione d’Italia o campo neutro, noi giochiamo in casa loro! Vabbè: loro dicono che vogliono vincere la coppa, vediamo chi sarà più bravo".

"TECNICO MANAGER? VOGLIO ESSERE PARTE INTEGRANTE" - "Se mi piacerebbe fare il tecnico manager? Semplicemente, io ho un bellissimo rapporto con Andrea e con la società. Mi viene illustrato tutto quello che si può fare, nel bene e nel male. Preferisco essere parte integrante delle decisioni che devono essere prese".

"IL MIO CONTRATTO VA BENE COSI'" - "Voglio un nuovo contratto? Penso che il contratto vada bene così, avrò ancora un altro anno. Come ho detto sempre, io alla Juve mi sento a casa. Se avrò stimoli andrò avanti, se invece capirò che mancano...".

Come si nota facilmente, l'unica polemica un pò aspra è con Mazzarri. Non poteva essere altrimenti, specie se si guarda alle spese fatte dalle due società. La Juventus ad oggi ha speso circa 30 milioni di euro e ne ha incassati 22. I nerazzurri, invece, ne hanno spesi 23 e incassati 6. Difficile prevedere un mercato roboante da qui a settembre, ma una cosa è certa: parlare di tanti soldi da spendere per la Juventus fa ridere. Nell'ultimo triennio, complici gli errori madornali fatti nella gestione Secco-Blanc, il mercato della Juventus non è stato roboante, anzi. I giocatori che hanno cambiato il volto alla squadra sono arrivati a zero o ad una manciata di milioni: Pirlo, Pogba, Vidal, Tevez, Llorente, Barzagli. Il più caro è stato pagato 12 milioni di euro, meno di quanto è costato Icardi quest'anno. Certo l'argentino è un classe '93 e potrebbe fare grandi cose, grandissime, però di qui a parlare di grandi investimenti sul mercato ce ne passa. Guardare in casa propria sarebbe più saggio, un pò come faceva Conte al suo primo anno. Le dichiarazioni son sempre state: "Noi andiamo in campo per vincere, sempre. Consapevoli che ci sono squadre più attrezzate (Milan) di noi, ma come minimo vogliamo il terzo posto". E quando era chiaro che si lottava per il titolo, nessuno a Torino si è tirato indietro. Iniziare già a parlare di campionato duro, di squadre economicamente più forti, di tempo...puzza di bruciato. Sembrano le dichiarazioni di Del Neri e Ranieri in bianconero, e tutti sappiamo l'amaro finale che hanno avuto quelle stagioni, per squadra e tecnico.

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