Il Milan cantava vittoria, ma pare che Honda non sia così convinto di vestire il rossonero. Il giapponese, dal ritiro della Nazionale di Zaccheroni (ex tecnico rossonero) ha infatti dichiarato: "E' un'opzione, ma non è l'unica. Quando arriverà il momento giusto prenderò una decisione". Dopo Giappone-Ghana, nella quale il centrocampista sotto contratto con il Cska Mosca fino a dicembre ha realizzato una rete, Honda conferma comunque che da gennaio giocherà in un altro club: "Si, ormai ho deciso. Lascerò il mio club alla naturale scadenza del contratto il prossimo inverno".
E' solo una dichiarazione di facciata o c'è qualcosa sotto? A mio modestissimo avviso, escluso un feedback negativo sui rossoneri da parte di Zac, le possibilità sono solamente due: un problema tecnico o economico.
L'approdo di Kaka al Milan, è innegabile, chiuderebbe più di una porta ad Honda. Il nipponico pensava di giocarsi il posto con Boateng, ora dovrebbe fronteggiare il titano brasiliano, con il suo stipendio faraonico e la certezza di un posto fisso in vista del Mondiale di casa. Non ci credo nemmeno se lo vedo che Kaka si sia mosso e decurtato metà dell'ingaggio senza garanzie di titolarità.
Se invece il problema non fosse di natura tecnico-tattica, potrebbe avere radici di origine economica. Honda, a scadenza in inverno, potrebbe accettare ponti d'oro dai magnati del calcio, siano essi russi o arabi. Il soldo, alla fine, ha lo stesso colore e lo stesso odore, ed in Italia questo odore è ormai solo una fragranza sbiadita.
Il Milan, che un tempo era come il formaggio per un topo, non ha più l'appeal di un tempo. I giocatori non fanno più a gara per vestire quella casacca, per motivi tecnici come economici. I cordoni della borsa si sono chiusi, i titoli son lontani ormai due anni, che il Diavolo abbia bisogno di una profonda innovazione? Solo il tempo ce lo potrà dire.
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