Esperto di Calcio

1 settembre 2013

Storie di calcio: Bebeto

I miei primi ricordi di calcio risalgono a inizio anni '90. Bruno Pizzul, Guida al Campionato, 90esimo minuto...e i Mondiali di Usa '94.
Ricordo ancora oggi gli slalom di Baggio e l'uscita a vuoto di Zenga nel 1990, ma il primo vero Mondiale che mi son gustato è stato quello americano. Un campionato strano, come tutti quelli giocati fuori dal vecchio continente. Fra un hot-dog, una squalifica per doping ed una insolazione, mi colpirono tanti grandi giocatori. Di Stoichkov e Brolin abbiamo già parlato, oggi è il turno di José Roberto Gama de Oliveira, meglio conosciuto come Bebeto.
Cresciuto calcisticamente nel Vitoria di Salvador, Bebeto raggiunge la celebrità nemmeno 20enne. Questo ragazzino basso e veloce, infatti, si carica sulle spalle il Flamengo, trascinandolo al titolo carioca nell'86.
Nel 1992 la grande chiamata europea, da parte degli spagnoli del Deportivo La Coruna. Il mondo scopre un talento pazzesco, capace di realizzare 29 reti nella Liga alla prima apparizione, vincendo agevolmente il titolo di Pichici.



Giocatore dotato di grandi doti realizzative, fisicamente brevilineo e potente, Bebeto era in possesso di rapidità e capacità di smarcarsi negli spazi stretti. Le sue doti naturali gli hanno permesso di segnare valanghe di reti, con ogni squadra con cui abbia mai giocato, Brasile compreso.
Nato come trequartista, è stato inizialmente paragonato a Zico, mostro sacro della Seleçao. Ben presto fu però spostato nel ruolo di centravanti, in cui giocò per la sua intera carriera.
Dotato di mezzi tecnici impressionati, difettava solo in continuità. Il suo passaggio in Europa migliorò anche questo punto di vista distinguendosi per profonda determinazione in campo.
Nel '94, ai Mondiali, faceva coppia con un certo Romario, relegando in panchina il giovane astro nascente carioca, quel Luiz Nazario de Lima che passerà alla storia come "il Fenomeno".
Proprio in quella manifestazione, chiusa con il successo verdeoro contro l'Italia, Bebeto festeggia contro l'Olanda l'imminente nascita del figlio.



Oggi il giovane Mattheus Oliveira è un calciatore in rampa di lancio. Il Flamengo è riuscito a trattenerlo per il rotto della cuffia, ma ben presto il piccolo Bebeto potrebbe spiccare il volo come il papà.

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