Esperto di Calcio

27 settembre 2013

Storie di calcio: Mauro German Camoranesi, il fenomeno di Tandil

Mauro Germán Camoranesi è stato uno di quei giocatori che, quando toccava la palla, scatenava emozioni. Originario di Tandil, Argentina, è uno degli illustri personaggi della cittadina argentina, che ha dato fra gli altri i natali a tennisti del calibro di Del Potro e Juan Monaco.
Nato come centrocampista esterno di destra, viene portato in Italia dal Verona, dove gioca due stagioni. Insieme a Oddo e Mutu compone un trio di tutto rispetto, facendo sognare grandi traguardi ai gialloblu. Nella stagione 2001-02, infatti, i veronesi erano alla fine del girone di andata in zona coppe europee, salvo poi avere un inspiegabile crollo e retrocedere in Serie B. Nonostante "la cura Malesani", la Juventus decide di investire su Mauro German, portandolo a Torino nell'estate del 2002. Marcello Lippi s'innamora letteralmente di lui, facendolo diventare uno degli alfieri fondamentali del suo scacchiere tattico.
Alterego di Pavel Nedved sulla fascia opposta, Mauro Camoranesi era un centrocampista estroso, dotato di tecnica sopraffina e visione di gioco celestiale. Quando entrava in campo sapeva "accendere la musica", sfornando assist e prestazioni da fenomeno vero.
Con la maglia della Juventus ha vinto pressochè tutto, guadagnandosi anche la possibilità di giocare in Nazionale. Non l'Argentina, che lo ha sempre snobbato, ma l'Italia di Trapattoni prima e Lippi poi. Le sue chiare origini italiane, infatti, consentirono a Mauro German di aiutare la Nazionale del 2006 a vincere il Mondiale in Germania. Celebre la sua esultanza a fine partita, con l'amico Massimo Oddo, suo compagno ai tempi del Verona, che s'improvvisa "coiffeure" e regala a Mauro German un nuovo look per alzare la coppa più bella ed importante.



Trasformato da Capello in centrocampista universale, Camoranesi è stato in grado di giocare in tutti i ruoli: centrocampista centrale, mezzala o trequartista dietro le punte.
La sua principale caratteristica, come detto, era una visione di gioco senza pari. Abile nel dribbling e nei passaggi filtranti, Camoranesi giocava sempre a testa alta. Accarezzava la palla come pochi centrocampisti sanno fare, era altruista e cattivo allo stesso tempo; cinico e deliziosamente bello da veder giocare.
Dopo il Mondiale 2006, nonostante lo scandalo di Calciopoli, decide di restare alla Juventus. Insieme a Buffon, Del Piero, Trezeguet e Nedved è il vero trascinatore della rinascita bianconera, risultando fondamentale anche nelle due stagioni con Ranieri nel pronto ritorno in A della Signora. Il suo carisma, unito alla sua classe sopraffina, hanno spinto i bianconeri alla conquista di una mole impressionante di successi.



Di lui, da tifoso bianconero, posso dire soltanto che era un giocatore fantastico. La Juventus ha sempre avuto forti centrocampisti esterni, ma Mauro German ha avuto qualcosa di diverso. Non so se fosse per il suo sguardo simpatico o la sua naturale tranquillità in campo, ma Camoranesi era quel giocatore che non ti fa mai preoccupare. Gli unici "salti sulla poltrona" te li faceva fare quando tirava fuori dal cilindro un dribbling ubriacante o un assist al bacio; per il resto ti faceva sentire tranquillo. Quando la palla era nei suoi piedi si era sicuri che la poesia del calcio stava per scatenarsi in tutta la sua forza.

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