Esperto di Calcio

19 agosto 2013

La parabola discendente dello Zar: Andriy Shevchenko

Ancora mi risuona nelle orecchie la voce di Caressa, che sull'allora piattaforma satellitare Tele+ gridava: "Andriyyyyyyyy Shevchenko!!!". Un calciatore fantastico, un bomber di livello mondiale e, non ultimo, Pallone d'oro.
I tifosi rossoneri rimpiangono ancora le sue giocate, ricordando con gioia e nostalgia le reti e i trofei che il numero 7 ucraino ha portato in dote nel suo periodo meneghino.
In Inghilterra, invece, Andriy Shevchenko è stato un flop, un giocatore che si è espresso ben al di sotto delle sue potenzialità, collezionando solo magre figure e poche reti, attirando su di sè le aspre critiche dei media britannici.

Critiche che continuano tutt'oggi, tanto che il portale givemesport.com lo ha eletto addirittura "peggior acquisto nella storia della Premier League", un riconoscimento ben diverso da quel Pallone d’Oro che il campione di Kiev seppe meritarsi nel lontano 2004. Alle sue spalle, rispettivamente, il francese Steve Marlet (al Fulham tra 2001 e 2003), l’argentino Juan Sebastian Veron (al Manchester United tra 2001 e 2003), l’italiano Massimo Taibi (altro colpaccio dello United nella stagione 1999-2000) e lo spagnolo Albert Luque (al Newcastle tra 2005 e 2007).
Come si può ben capire, una classifica che ha due dei primi tre giocatori del tutto inaspettati. Sheva e Veron son stati due campionissimi, in Italia come in Nazionale. Se in Inghilterra, per demeriti loro o limiti del torneo, non gli hanno capiti, io dico: "peggio per loro".

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