Esperto di Calcio

22 agosto 2013

Storie di calcio: Tomas Brolin

Seconda punta o all'occorrenza ala d'attacco, Tomas Brolin è stato una delle star del mondiale italiano nell'estate del 1990. Giocatore dal talento cristallino e dal dribbling ubriacante, Brolin viene acquistato nel 1990 dal Parma di Nevio Scala. Arrivato in Italia con i galloni del predestinato, Brolin è considerato il vero fuoriclasse del club gialloblu. Insieme al portierone brasiliano Claudio Taffarel, Brolin è il numero 10 in grado di far scattare la scintilla. Nel giro di un paio di stagioni diventa la colonna portante del Parma di Scala, il genio che sa cambiare la partita con una sola giocata. Nonostante giochi in avanti con Melli e Agostini, non proprio due fuoriclasse, Brolin guida il Parma alla vittoria in Coppa Italia nel 1992.
Un successo tanto importante quanto significativo, dato che coincide con l'ascesa dei parmigiani in Italia ed in Europa. I Tanzi, ispirati dalle giocate del genio svedese, iniziano ad investire pesantemente sul mercato.
Il primo grande acquisto è Tino Asprilia, che in coppia con Brolin fa sognare la curva parmigiana. A fine anno, nel '93, Brolin alza la Coppa delle Coppe e l'estate successiva è decisivo anche nella finale di Supercoppa europea contro il Milan.
I due allori europei sanciscono il Parma come nuova grande squadra italiana, al posto delle decadenti Torino e Napoli. Scala ha a disposizione talenti cristallini, potendo schierare un tridente favoloso: Brolin, Asprilia e Zola. E' un attacco formidabile, che fa sognare il tricolore a Parma intera.
Paradossalmente, l'approdo di grandi giocatori a Parma spegne la stella di Brolin. Zola ed Asprilia sono i fuoriclasse del futuro, Brolin inizia pertanto ad esser messo in discussione. I suoi lampi, inversamente proporzionali alle sue soste nelle trattorie della via Emilia, convincono il Parma a cederlo oltralpe, non prima di alzare al cielo la Coppa Uefa.
Brolin, approdato a Parma con le credenziali del fuoriclasse, non è mai riuscito ad imporsi in Serie A. I suoi lampi erano geniali e a tratti imprevedibili, ma rimasero sempre e solo lampi. A Tomas Brolin, almeno alla versione parmigiana, è sempre mancata la continuità che si richiede ai grandi campioni. Zola, Chiesa e Crespo hanno lasciato il segno con la maglia ducale, ma se chiedete a Parma chi è stato il primo grande fuoriclasse con la maglia gialloblu, vi risponderranno tutti: Tomas Brolin.
Imprevedibile ed imperscrutabile, Brolin ha chiuso la carriera in patria, dove ha deciso di intraprendere una nuova carriera. E quale poteva essere se non quella di giocatore di poker, lo sport perfetto per lo svedese volante, dal dribbling ubriacante e dalle finte disorientanti.

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